La storia
I CINESI E LE "STELLE SCOPA"

Le comete sono state oggetto di studio fin dall'antichità. Il primo avvistamento documentato avvenne ad opera dei cinesi nel 1059 a.C.
Gli stessi cinesi chiamavano le comete "stelle scopa" non soltanto per la loro forma ma anche perchè si pensava che le comete spazzassero via il vecchio per portare il nuovo. Fino al XI secolo d.C. i cinesi catalogarono fedelmente i movimenti delle comete, effettuando più di 600 osservazioni e stabilendo che la coda delle comete puntava sempre in direzione opposta al Sole.
I GRECI - I PRIMI PENSIERI SCIENTIFICI

Gli antichi greci consideravano le comete come fioriere di eventi funesti. "Stella rossa che dalla fiammante capigliatura riversa sulla Terra malattie, pestilenze e guerre". Questo è quello che si pensava delle comete! Successivamente i filosofi adottarono un approccio più scientifico sebbene sempre imperfetto. Così nel IV secolo a.C. Aristotele suppose che le comete fossero una forma di tempo meteorologico, una perturbazione atmosferica causata quando le emanazioni terrestri si incendiavano nella zona di fuoco che egli riteneva circondasse il pianeta. Nel I secolo d.C. Seneca si oppose a questa ipotesi sostenendo che i movimenti delle comete assomigliavano a quelli dei pianeti e che quindi non potevano essere eventi atmosferici. La visione aristotelica, però, prevalse fino al 1577, quando Tycho Brahe condusse uno studio approfondito su una cometa che attraversò i cieli del nord per ben tre mesi.
HALLEY - UN NOME, UNA COMETA, UN MITO
Misurando la
parallasse della cometa, e verificando che era molto piccola,
Brahe ipotizzò che la cometa dovesse essere molto lontana dalla
Terra. Nel 1675, Edmond Halley, figlio di un benestante
fabbricatore di sapone, dette prova di una tale attitudine per le
questioni scientifiche, che quando raggiunse i 17 anni il padre
gli regalò un telescopio di 7 metri di lunghezza e lo mandò a
studiare alla Oxford University.
Quando Halley ebbe modo di incontrare Isaac Newton, quest'ultimo stimolato da Halley, fu in grado di costruire dei calcoli che spiegavano il moto delle comete come parabole in cui il Sole si trova in un fuoco. Da questo assunto sia Halley che Newton dedussero che le comete tracciavano orbite spiccatamente ellittiche. Nel 1682 Halley notò che la cometa che stava osservando aveva la stessa orbita di quelle osservate nel 1607 e nel 1531.
Nel 1695 si arrivò alla conclusione che le tre comete dovevano essere "La stessa" cometa passata più volte. Nel 1705 Halley pubblicò il libro "Sinossi dell'Astronomia delle Comete", in cui egli evidenziò i passaggi della cometa da lui osservata e fu in grado di calcolare il ritardo nel passaggio dovuto all'attrazione gravitazionale di Giove nei confronti della cometa. Previde inoltre che la cometa sarebbe riapparsa nel 1758, ma nonostante la previsione fosse esatta egli non ebbe modo di verificarla poichè sopraggiunse la morte nel 1742. Il nome di Halley fu quindi attribuito a quella cometa che continua il giro intorno al Sole tornando dalle nostre parti ogni 76 anni circa.
GLI ULTIMI PROGRESSI
Nel 1813 Laplace effettuò la distinzione tra comete a breve periodo e comete a lungo periodo, stabilendo che queste ultime si allontanavano fino a 8 bilioni di chilometri dal Sole. Le prime invece si comportavano più o meno come i pianeti avendo un periodo di circa 30 anni.
Il XIX ed il XX secolo hanno portato poi i progressi che hanno permesso di capire molte più cose sulle comete come vedremo nel seguito del libro.