Dalla parte di Quarrata, c'è la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta (ampliata negli anni '50 su progetto dell'architetto G. Michelucci), posta su di un bastione panoramico quasi nel punto più alto dell'abitato, mentre, dalla parte di Carmignano, su di un altro bastione, quasi alla stessa altezza e dirimpetto alla chiesa, c'è la Fattoria di Capezzana, famosa per la produzione di vino ed olio e soprattutto di vinsanto (proclamato da una commissione internazionale il migliore del mondo). Alla Fattoria di Capezzana, di proprietà dei conti Contini-Bonacossi, è annesso l'oratorio di San Jacopo (XIII secolo), in stile romanico, restaurato e completato con l'inserimento del campanile nei primi decenni del Millenovecento. |
La popolazione
La parte bassa del paese ("Colle basso" o "Colle di Carmignano") ha una densità di abitanti molto più alta di tutto il resto, poichè ha avuto un incremento molto forte in questi ultimi tempi, specialmente Via Isola: da una ventina di case di trent'anni fa a circa un centinaio o forse più di oggi. L'incremento abitativo nella zona sotto il controllo del comune di Carmignano si è avuto in quanto i piani regolatori del quel comune sono assai più permissivi rispetto a quello di Quarrata. Complessivamente la popolazione della parrocchia di riferimento è di poco oltre i cinquecento abitanti.
Brevissime sul territorio “Su queste
coste del Montalbano, nella conca dell’Ombrone, è
congetturato si spingessero in età preistorica direttrici
varie usate per la caccia, mentre la piana era sommersa
dalle acque: era fascia pedemontana ove ebbero asilo
popolazioni di pianura, in fuga davanti all’orrore delle
invasioni barbariche (V-VI secolo d.C.) succedutesi in
seguito al declino della potenza romana che qui ebbe stanza
già dal II secolo a.C., tempo prima del quale queste terre
videro forse la presenza etrusca e probabilmente quella del
ceppo ligure. Quegli insediamenti di collina, nati fra il VI
e l’VIII secolo furono poi, tra il X e l’XI secolo, centri
umani ove ebbe innesco come a Tizzana il fenomeno
dell’incastellamento” (Natale Rauti su Bollettino Storico
Pistoiese del 1990). Alla famiglia di tal Rodolfo del fu
Pietro, signore del castello di Tizzana, apparteneva anche
il castello di Bacchereto (corte, borgo, chiesa). Alle etnie
longobarde seguirono, con l’avanzare del tempo, consorterie
feudali chiamate Lambardi; il prolungato scontro fra potere
civile e potere religioso fece poi ancor più fiorire il già
solido sistema feudale che nell’area dell’Ombrone poggiava
sui Cadolingi e sui Guidi e che fece nascere nelle
popolazioni l’ardente aspirazione all’autonomia. Già comune
rurale (nel 1200) compreso nell’orbita di Pistoia, Tizzana
cadde sotto il dominio di Firenze, città che qui ebbe potere
dal 1252 al 1314, quando Pistoia riprese il controllo del
castello di Tizzana che nel 1351 “si dette” definitivamente
a Firenze il cui comando in loco fu esercitato da un
podestà, fin quando nel XVIII secolo l’area venne aggregata
al vicariato di Pistoia. Con il XU secolo il numero delle
podesterie fu ridotto a quattro, fra cui figurava Tizzana,
fu anche secolo di scontro fra Panciatichi, stanziatisi
anche qui, e Cancellieri, lotte fratricide che
insanguinarono pure il secolo successivo. La podesteria di
Tizzana ebbe poi, dopo il XVIII secolo, forma di comunità,
di seguito (età napoleonica) fu municipalità. Nel 1959 il
comune variò denominazione assumendo quella di Quarrata.
(Notizie tratte da La Vita del 5 marzo 2006).
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