Nasce a Prato
il 13/7/1933 attualmente residente nel Comune
di Carmignano (PO). |
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Qualche
cenno sul Curriculum: Prima
esibizione personale nel 1956 alla Galleria “La Bolena” –
Forte dei Marmi, che si ripeterà nel 1958/59/60, per poi
ripetersi alla Bolena II a Roma. Nel 1960, nella galleria
stessa , conosce Lucio Fontana. Ad una mostra inaugurale di
gruppo (eseguita in una strada) al Forte dei Marmi, conosce
Carlo Carrà, dove con lui viene discusso un suo quadro. 1964 –
Esibizione di gruppo al «Musee de L’Athenee, Ginevra,
Svizzera. 1966 – Va a
Tahiti dove vi resta per diversi anni, poi a New York e
ancora per anni, dove, e soprattutto, conosce, al Chelsea
Hotel, che tiene studio e alloggio, - (e vi nasce suo figlio
Teva) - diversi
pittori: Olitski, Poons, Larry Rivers, Andy Warhol, e
ancora... Claes Oldemburg, Roy Lichtenstein, Robert
Motherwell... - la sua casa di East Manhattan, sulla ()°
Strada, dove si è trasferito dal Chelsea, è frequentata da
galleristi come Leo Castelli, David Mc. Kee, vari membri e
dirigenti della Marlborough Gerson, ecc... da giornalisti
come Ruggero Orlando ed altri di vari giornali americani. 1968 – Invia un
quadro per esibizione di gruppo. – «European Masters
1900-1968, Munich, Germania. 1970 -
Esibizione di Gruppo «Three Fiorentine Painters» (V.Vagnetti,
A. Rapisardi ed io) alla Galleria Marisa del Re, in Madison
Av. Presenta in catalogo Ruggero Orlando. 1972 – Si
trasferisce a Parigi ed esibisce in varie gallerie. 1974 –
Esibizione di gruppo al Museo di Arte Moderna De la Ville De
Paris – Museo Parisis, Parisis, Francia. Dal 1977 in poi
diverse esibizioni di gruppo alla Galleria Nuovo Sagittario,
Milano, facente parte di pittore di Galleria per diverso
tempo. 1978 – Esce un
suo libro: Poesie e Racconti. Ed. Del Palazzo – Prato 1981 –
Personale (solo un quadro di metri 6x2,85) alla Loggia
Rucellai, sponsorizzato dalla Città di Firenze. 1982 – Varie
mostre negli U.S.A. Il Critico d’Arte Tommaso Paloscia
scrive molto sul giornale “La Nazione” di Firenze sulla sua
attività pittorica. 1984 – E’ fra i
primi quattro firmatari del manifesto «Il Nuovo
Rinascimento». Partecipa a vari Expo – Arte in Italia. Viene
chiamato al Museo della Rocca di Angera (Borromeo) dove
espone in quattro sale. Ritorna a Tahiti. (ragioni
familiari) 1985 –
Personale al Palazzo Gaddi – Firenze, dove espone 20 quadri
realizzati a Tahiti nello stesso anno. 1985 –
Esposizione a New York, sponsorizzato dalla Ditta Marone
Cinzano. Hanno scritto
su di lui importanti giornali, quotidiani, ecc. – Le sue
opere si trovano in collezioni private: U.S.A., Europa,
Giappone, Polinesia … In varie Gallerie di questi paesi,
Enti Pubblici,
Musei. 1985/86 –
Termina di scrivere il libro «Tizzoni.» -
Varie collettive in Italia 1987 – Dopo una
lunga inattività dovuta a malattia, parte per la Repubblica
Dominicana. Da S. Domingo si sposta sulla costa dove dipinge
nello studio messogli a disposizione dal «Centro di Arte»,
ad Altos De Chavon. Realizza 15 quadri e il 18 marzo 1988
gli viene allestita una mostra personale, dal Centro de
Arte, alla Galleria Principal di Altos de Chavon. Titolo in
catalogo: Estudio Abierto. 1988 - Rientra
in Italia – Firenze – contattato da «Politica e Società.». 1988 – Parte
per gli U.S.A. (Florida) dove prende contatti con varie
gallerie, specialmente con Calvert Gallery in Worth
Av.
a Palm Beach. Allaccia
contatti con due direttori di Musei: Mr. Richard A. Madigan
della Norton Gallery of Art, in West Palm Beach, e Mr. John
B. Henry III del Center for the Arts, in Vero Beach. –
Mostre! – Da li prosegue per la Repubblica Dominicana
(secondo anno), dove lavora nuovamente ad Altos De Chavon.
Vi resta circa cinque mesi realizzando 16 quadri di grandi
dimensioni. – Chiamato dal “Voluntariado del Museo de las
Casas Reales – Casa De Bastidas”, nella capitale, a Santo
Domingo – Presidente del Museo, Signora Rosa Maria Vicioso
De Majol. In detto Museo allestisce una mostra, che viene
inaugurata il 9 di marzo 1989. Viene presentato in catalogo
dal Critico d’arte Signora Marianne De Tolentino. “Il tema
era, in buona parte, centrato sull’abuso perpretato, dai
grandi “Patron” delle piantagioni di canna, sui più, e ancor
“più” poveri dei dominicani: gli haitiani, (se si può) fatti
arrivare dalla confinante Repubblica. Sulla mostra, e su
questa polemica da me fatta sentire alla televisione locale,
escono articoli, su tutti i
giornali, sia di
arte che di politica, dal :”Hoy” – “El Caribe” – “Listin
Diario” – “El Nacional”, ecc. – Il 13 marzo esce sul El
Caribe un articolo del Critico d’Arte Marianne De Tolentino,
dal titolo: Maestria y Pasion en Pintura de Mario Guarducci.
Escono articoli anche sulla rivista mensile “Mundo
Diplomatico International”. – Dipinge 20 piccoli quadri:
Studio per Movimento dei Venti e della Luce. Torna in Italia
nel mese di aprile
1990 – Personale
alla Galleria Calvert di Palm Beach..
Titolo in catalogo: From Polynesia to the Antilles – “The
inspired mystery of the all seeing Gods: Tiki and Taino.” 1990 – Ritorna
nei Caraibi dove esegue dei nuovi bozzetti: (oltre ad altri
quadri) «Studio di movimento dell’essenza del vero.». Torna
in Italia. 1990 - Novembre, pubblicazione del libro
di racconti “Tizzoni”. Ed. Polistampa e presentato dal Prof.
Elvio Natali. – Mostre! 1992 – Esegue 6 quadri di grandi
dimensioni ispirandosi a certe battaglie Epiche: Anghiari,
Campaldino, Montaperti, Meloria, Collestrada, S. Petronilla. 1993 – Mostra
le «Battaglie», e per soli critici, all’Ex Convento della
Chiesa Del Carmine a Firenze. 1993 – Si reca in Polonia. – Contatto col
Direttore del Museo Nazionale di Cracovia. (visita
prefissata) Sig. Tadeusz Chruscichi. 1994 – Nuovamente in Polonia.- Presentato
al vice Ministro della Cultura sig. Tadeusz Polak, guidato
dal Dott.Franciszek Midura direttore del Museo Pozczynski.
Conosce il direttore del Museo Nazionale di Warsavia
Museo Nabodowe, Dott. Zagrodzki e, dello stesso Museo
la direttrice- Arte Contemporanea Europea, Signora Hanna
Kotkowska (interessati a diversi quadri). Si reca nella
Città di Slupsk, atteso dal Direttore del Museo Pomorza
Srodkowego, Sig. Mieczyslaw e dal vice Joanna Piotrowska.
Viene presentato al Sindaco della Città Dott. Andrei Obalek.
Detto Museo Pomorza di Slupsk offre due sale per esposizione
permanente. – Salto altri vari Musei. Sempre in Polonia
viene richiesto di affrescare tre grandi lunette esterne
della Chiesa di Zuzela, dove nacque il Cardinale Wyszynski.
Fino al 1998 varie altre mostre. 1998 – Collettiva al Convento del Carmine
di Firenze – «Momenti Artistici del 900» – Catalogo Centro
Ass. Cult. Fiorentine – Artisti contemporanei nell’Oltrarno.
Ed. Polistampa e presentato da Francesco Gurrieri, Marco
Fagioli, Tommaso Paloscia, Dino Savelli. Catalogo a cura di
Marco Fagioli e Tommaso Paloscia. Varie mostre – Inauguraz.
Tabernacolo a Casole d’Ella. 1999 – Presentazione con documentazione e
foto di un quadro nel libro di Tommaso Paloscia «Accadde in
Toscana 3» – Ed. da Polistampa e presentato al Palazzo
Ducale di Massa. 2001 –
Chiamato a partecipare, dal Comune di Prato, alla collettiva
allestita nelle vecchie mura del Cassero. Contemporaneamente
viene invitato ad esporre in collettiva al Museo Pecci. 2001 – Esce il libro di Franco Riccomini
« 60 Artisti Storici del 900 a Prato» dov’è citato con vasta
documentazione. 2001 – Esce sulla rivista «Al sole del
Monte Bianco – Incontri di Civiltà», un articolo di cinque
pagine con cinque foto di quadri, dal titolo: «Mario
Guarducci - I colori del sogno, le ombre dell’incubo», di
Elissaveta Stoyanova. 2003 -
Donazione All’ospedale S. Maria Della Gruccia di
Montevarchi - S. Giovanni Valdarno del quadro, già in
giacenza all’Abbazia San Lorenzo a Coltibuono: Quadro di Mt.
3x2 , raffigurante il Cristo che viene calato dalla Croce. 2004 – Viene discusso un quadro (in
occasione della mostra alla Casina di Abetone): «Il riposo
di Wagner». Intervengono il Prof. Franco Cossu, docente di
Scienze Politiche all’Università di Pisa; il Prof. Giovanni
Notarnicola, ins. di Sociologia e Psicologia all’Università
di Firenze; il Cav. Alessandro Tonarelli, giornalista del
quotidiano «La Nazione». 8 ottobre 2005 – Personale, a Prato,
Palazzo Datini – Titolo: «Les Divertissements» (dieci
divertimenti) su : Cèzanne, Magritte, Goya, Ensor, Bruegel,
Bosch, Picasso, Chagall, Soutine, e. me stesso.
15 ottobre 2005 – Personale alle Antiche
Stanze di Santa Caterina. Comune – Assessorato alla Cultura
di Prato. Titolo in catalogo: «Una quarantina d’anni di
pittura». Contemporaneamente alle due mostre, esce un mio
«libriccino»
Memorie e Testimonianze – Territorio di ricerca – Una forma
in Arte – DASHISMO. 2005/7 – Tempo intercorso per ultimare
l’ultimo libro (non ancora edito) dal titolo «Il Predatore
di Sogni». Nel frattempo esegue diversi quadri (collage) e
li mostra in permanenza alla Galleria – Arte
MILLENOVECENTONOVANTUNO, dell’ Architetto Sergio Ardinghi, a
Firenze. Sett. 2007 – Personale al “Parco Pazzagli” a S.
Andrea a Rovezzano - Firenze. 2007 - Collocazione nella chiesa di Colle
di Quarrata dell'opera: Dante, Paradiso, Canto XXXIII, vv.
115-145. |
Presentazione dell'opera pittorica (su tavola) di
Mario Guarducci
Dante - Paradiso, Canto XXXIII, vv. 115-145 collocata nella chiesa il 2 dicembre 2007 |
“Ne la profonda e chiara sussistenza de l'alto lume
(essenza divina)
parvemi tre giri (tre
cerchi) di tre colori e d'una contenenza (uguale
ampiezza);
e l'un da l'altro (i
primi due cerchi, cioè il Padre e il Figlio) come iri da
iri parea reflesso
(come un arcobaleno riflesso da un altro), e 'l terzo parea foco
(è lo Spirito Santo)
che quinci e quindi igualmente si spiri
(spirato, proveniente egualmente dal primo
e dal secondo cerchio)”.
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Sono concetti straordinari, pregnanti, che Mario Guarducci, artista di profonda esperienza, con opere diffuse in ogni continente, ha preso come ispiratrici per questa sua creazione, realizzata nello stesso luogo della chiesa di Colle di Quarrata in cui è stata attualmente collocata, a completamento di un ciclo ideale e non stabilito precedentemente che ha visto, in questo 2007, Piero Mazzoni realizzare l'Assunzione di Maria (a cui la chiesa è dedicata), Gianfranco Gaggioli il Cristo della Cena in Emmaus e Mario, appunto, parlarci di Dio, dell'Assoluto, della realtà da cui tutto nasce e a cui tutto ritorna, ma soprattutto di Colui ch'è forza, movimento e amore per le anime di tutte le epoche, di tutte le razze, di tutte le tendenze.
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Maestro
iniziatore del Dashismo, caratterizzato da un tratto breve
di colore ripetuto all'infinito e in tutte le tonalità (per
cui il colore stesso "viene con-chiuso in questa forma come
se essa forma fungesse da protezione, protettrice del
colore, che resta isolato, quindi non contaminato da fattori
esterni dando sicurezza: casa, grembo materno... Essendo
così raccolto, il colore nella forma, ha la facoltà di
esprimere la sua pienezza di luce. Il colore vuol essere
soltanto quello che è: colore, splendere della sua luce"),
Mario vola alto e costringe chi si pone davanti alla sua
opera a fare altrettanto, oltrepassando quel che l'occhio,
benchè frutto del quotidiano, spesso distoglie col suo
costante "dover vedere", e così smorza fantasia e anima,
rintuzzandole nell'abitudinario vedere. Se vogliamo ancora
trovare una immagine della Divina Commedia che si adatti a
questo mio dire, mi piace quella di Ulisse, intrepido
testimone di uno spirito umano che vuole e deve superare i
limiti imposti o auto imposti dal puro e gretto
sopravvivere, sentimento prevalente, forse, oggi come ieri,
così nella vita come nell'arte. |
"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e
conoscenza” (Inferno, XXVI, 119-120).
Ecco, superare se stessi, per indagare oltre le colonne
d'Ercole dell'ovvio, ricercando mari nuovi, linguaggi sempre
più essenziali, sempre più profondi, dalla figura
all'essenza. Così scrive il nostro Artista: “La musica si
fa maestra e c'insegna a guardarci e non soltanto a guardare
(vedere fuori). Bach, Mozart (per citare alcuni come
riferimento) non ci rappresentano visivamente qualcosa, nel
senso e modo abituale del vedere, ma ci fanno sentire e
vedere cose che il nostro aver visto (sortito da noi)
rientra nel nascosto del sentimento e così, elaborato dalla
coscienza del conoscere, fa aprire in noi l'Immagine
reale-immaginata-immaginaria e dove, lì,ad occhi chiusi ci
appare il nostro mondo interiore”. Così deve essere per
ogni forma d'arte, e
Heidegger sentenzia: “Un'opera è reale come opera
soltanto se noi stessi ci sottraiamo alla nostra
abitudinarietà ed entriamo in ciò che l'opera apre, per
condurre il nostro essere stesso a soggiornare nella verità
dell'ente”. |
Il tema
scelto da Mario era arduo, così come si espresse lo stesso
Mons. Mansueto Bianchi, da poco vescovo di Pistoia, nella
sua prima visita a Colle, nel momento in cui venne a
conoscenza del progetto: come rendere la divinità? come far
capire che Dio non è isolato, come la filosofia aristotelica
del motore immobile voleva far pensare? come descrivere
l'amore che si dona e l'amore che vuole la pienezza
dell'amato? Ebbene, Mario è riuscito nell'impresa - e di
questo non abbiamo mai avuto dubbi - ed è impressionante
l'effetto di ciò che ha realizzato. Di fronte ad un'opera
estesa (un semicerchio perfetto di quattro metri per due) ti
senti come dinanzi ad una cosa viva, ad un vortice che
attira, ad una luce che vince ogni tenebra, come una
calamita che vuole portarti nella pace, nella pienezza, pur
nel rispetto della tua libertà, cioè della tua dignità (non
vi è amore senza libertà).
Infiniti i significati evocati ed
evocabili, un universo di sensazioni, un turbine di emozioni
e dalla tavola emerge (forse? senz'altro!) la risposta alle
domande più forti che vengono e nascono prima di ogni altra:
vi è un senso nella storia dell'universo? vi è un centro
intorno a cui ruota l'esistenza dei singoli e dell'umanità?
vi è un ordine oltre il caos apparente? vi è qualcosa di
unificante al di là delle divisioni, delle contrapposizioni
umane? ha un fondamento la speranza di sconfiggere il male,
comunque inteso? cosa mi rende simile all'altro? cosa può
saziare la mia sete d'amore? Ecco, Mario ci introduce in
quell'abisso ch'è in noi e intorno a noi e ci guida a
sentire quella voce che ci parla non del nulla ma di una
presenza ed una direzione precisa. |
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