testimonianze
suor Fiorenza Marchesin, delle Suore Francescane Elisabettine
Per contattare suor Fiorenza: indirizzo di posta elettronica:
albam.1943@gmail.com
|
Alessandria d'Egitto, 17 marzo 2021
Cercate il Signore e la sua potenza,
Cercate sempre
il suo volto.
(Sal 104,
3-4)
Carissimo Don Sante
Con il cuore colmo di affetto e gioia vengo a voi come chi
ritorna a
casa, perché voi siete la mia famiglia e almeno nei tempi forti, è
bello
sentire la vicinanza e la gioia di camminare insieme. Vi dico questo
perché,
oggi, anch'io ho ricevuto le Sacre
A noi, suoi figli con il battesimo, è stata data la gioia di
credere che in Lui abbiamo la vita eterna. Quanta consolazione!
L'amore di Dio è fedele, la sua tenerezza ci avvolge
come fa una mamma con il suo bambino, perché noi siamo figli amati.
Nelle attuali prove che ci minacciano per il
dilungarsi della pandemia non bisogna perdere la fiducia, ma osservare le
regole che ci aiutano a combattere questo nemico e vivere con la certezza
che siamo amati
Vi auguro una serena e Santa Pasqua nella gioia del Signore
risorto e vivente in ogni cuore.
Con me, vi augurano buone feste anche tutto il mio mondo,
la comunità delle mie Sorelle di diverse nazioni come gli Ospiti e lo Staff.
Vi annuncio che sono in prossimità di un cambio di casa
per un servizio più equo alle mie forze.
Prenderò la responsabilità di una piccola
comunità di Sorelle anziane al Cairo, vicino alle Piramidi. Il Signore è
davvero un Padre buono!
Grazie a Dio, sono stata preservata dal Covid 19 e
così tutta la nostra comunità. Spero tanto che anche voi
siate così fortunati.
Rinnovo auguri di ogni bene e vi assicuro il mio fedele
ricordo nella preghiera.
Con rinnovato affetto e cari saluti,
Sr Fiorenza Marchesin
Dal Madagascar
padre Bruno Dall'Acqua, carmelitano
e-mail: ocd.pbruno@gmail.com
1° giugno 2021
Carissimi, mando un
aggiornamento delle nostre attività, visto che è un po’ che non mi faccio
sentire.
Qui siamo ancora presi
col covid, anche se, grazie al cielo, ora stanno riducendosi sia i contagi che
le morti. Ad esempio noi carmelitani, dei 36 padri in Madagascar,
abbiamo avuto 2 padri giovani di 40 e 42 anni morti per covid. Certe
comunicazioni sono ancora interrotte, a seconda delle zone e parecchi soffrono
le conseguenze delle restrizioni, in particolare per l’economia .
Nonostante questo si cerca di continuare come meglio si riesce con le varie
attività sia pastorali che sociali che con le costruzioni.
1) La casa convento dei
padri a Ambovomavo avanza, è stata fatta la gettata del primo piano
, nel frattempo abbiamo realizzato 2 tettoie per le varie attrezzature e
materiali. Inoltre abbiamo quasi ultimato i due atelier del legno e del
ferro. Finito il gran canale di scarico delle acque piovane fatto per
evitare l’ingrandirsi delle erosioni e dando una strada per accedere al pozzo e
al retro del nostro terreno.
2) Con la scuola si è ben
cominciato con la prima media, come costruzione abbiamo terminato il muro
di sostegno e la cinta attorno al terreno scolastico e ora si stanno facendo le
fondamenta delle 6 aule di cui una sarà suddivisa per l’amministrazione varia:
direttore, segreteria, economato sia per le medie che per le elementari.
3) Col dispensario
abbiamo passato un periodo non facile per una non buona gestione, ma ora che l’ho
ripreso in mano si sta facendo in modo di farlo funzionare bene e svilupparlo.
La sala di rieducazione ha grande affluenza e dovremmo fare 2 docce e cercare
di ampliare lo spazio. Stiamo ultimando la preparazione per aprire la sala
operatoria, per operazioni non complesse (appendicite, taglio cesareo,
ernie, fibromi...) con un chirurgo apprezzato, che va in pensione e s’è reso
disponibile. Abbiamo fatto l’acquisto della sterilizzatrice e si sta
vedendo per un’apparecchiatura radiologica portatile, un estrattore d’ossigeno
e una macchina che fornisce l'ossigeno per le operazioni a un paio di
ammalati se necessita, il resto e già pronto. Si continua sempre col sostegno
dei neonati, da appena nati a sotto un anno, che mancano di latte poiché o la
mamma è morta per parto o perché gemelli che la mamma non riesce a soddisfare o
perché la mamma ne manca: sono circa una quarantina i bambini che seguiamo da
tutta la regione; alcuni vengono da lontano.
Le adozioni a
distanza continuano bene, anzi crescono,
come pure il sostegno di alcuni all'università oltre alla mensa scolastica
per i più bisognosi.
Con la spirulina si
procede normalmente con una buona richiesta nel mercato, efficace per
rafforzare le difese immunitarie contro il Covid: per ora è funzionante
uno dei 2 bacini.
5) Con la
coltivazione delle piante, rimboschimento, s’è già fatto, ma bisognerà
continuare soprattutto nel prossimo autunno, avendo messo giù circa 120 manga e
80 banana , circa 3500 piantine di acacia, 300 di eucaliptus, 300 di una pianta
locale. Le zona scelte sono quella di Berivotra che è un luogo di
pellegrinaggio, un terreno a Ambovomavo dove c'è la spirulina e un terreno
a Ambolomoty di 20 ha da riempire.
6) Per le carceri si
continua, in particolare curando i detenuti denutriti sia dando cibo
sia fornendo la spirulina, che è molto richiesta dato il “magico” effetto.
Il periodo attuale è dentro la stagione critica per gran parte della
popolazione. Grazie in particolare al contributo consistente del solito
generoso del paese, si stanno mettendo a posto le cucine, l’acqua,
i servizi igienici (in stato penoso) e si faranno altri lavori
di sistemazione. Pensate che stiamo facendo una partita di pantaloncini
corti cha fanno da mutande per chi le ha malconce. Inoltre per cercare delle
soluzioni al continuo problema di trovar fondi per poter dar da mangiare ai più
“miserabili”, poiché lo Stato passa uno scarso pasto di manioca a
mezzogiorno, 3 giorni alla settimana. Per il resto tocca alla famiglia provvedere
e chi non ne ha o è molto lontano, lascio a voi immaginare chi deve
intervenire. Per questo con la suora incaricata, si sta cercando di creare
qualche attività per l’acquisto del cibo: s’è acquistato 10 alveari
con la famiglie, grazie a una persona che aiuterà a seguirci, per avere un
piccolo introito col miele, certamente poca cosa se si guarda il bisogno,
ma si cerca a mettere insieme ciò che è possibile, assieme ad altri
contributi. Oltre a dare la spirulina, stiamo comprando ricostituenti e multivitamine
per i più malnutriti: c’è chi non si regge in piedi e ha le gambe gonfie.
Per l’assistenza medica
si continua con vari casi. Ne parlerò in seguito.
Si stanno aiutando alcuni
perché possano coltivare la risaia, altrimenti resterebbe incolta e ancor
fame, mancando di sementi e soldi per la preparazione C’è una assurdità:
per avere dei prestiti da privati, ricevono il valore
di un terzo del costo di un sacco di riso, ma che dovrà esser rimborsato
con un sacco pieno, al momento della raccolta cioè dopo 4 mesi: c’è
chi al momento del raccolto non gli basta neanche per pagare i debiti
soprattutto se è andata male la stagione e così si continua a catena: questo è
un’abitudine assai comune che continua da usurai.
Anche noi si coltiva e
questa è la fatica di coltivare 2 campi di riso, cibo base per il
malgascio.
Si sta pensando pure al
problema acqua e pozzi, ma faremo la sorpresa, se tutto va bene.
Recentemente ho passato 3
settimane a letto, strano per me, causa una forte malaria e una strana
gotta, che mi dà ancora disturbi, ma da quindici giorni sono già in
servizio. In settimana farò il vaccino offerto dall’ambasciata.
Scusate, ma questa è solo
una breve panoramica.
Un abbraccio a tutti
p.
Bruno
P.S. Carissimi, a volte
mi sono richiesti i dati dell'associazione e in particolare per fare il
versamento del
5 x mille. Se qualcuno pensa di poter sostenerci con quella forma gliene siamo sempre riconoscenti.
Questi sono i riferimenti utili:
Associazione onlus “AMICI DI PADRE BRUNO For Madagascar”
Codice Fiscale: 94154570264
pure per il 5xmille
Conto Corrente presso la Banca Popolare Volksbank
con
IBAN n°: IT 86 X058 5661 8601 1457 1343 469
Questo permette al contribuente di inserire la cifra donata (che non può
essere superiore a 2.065,83 €), nella denuncia dei redditi come spesa, al fine
di ottenere un rimborso del 26%.
Specificare nella Causale
del versamento: Erogazione
liberale
PER UNA TERRA BACIATA DALLA NATURA
L’IMPEGNO DI TANTE PERSONE DI BUONA VOLONTA’
Prima
di congedarsi dalla Chiesa di Madagascar, durante la visita apostolica
di settembre 2019, Papa Francesco ha incoraggiato e ringraziato i
sacerdoti, i religiosi e le religiose che “vivono in condizioni
difficili, dove mancano i servizi essenziali o le risorse economiche
per portare avanti la vita e l’attività pastorale”. “Parecchi di voi”,
ha detto il Papa rivolgendosi direttamente ai missionari, “caricano
sulle loro spalle, e sulla loro salute, il peso
delle fatiche
apostoliche. Tuttavia scegliete di stare accanto alla vostra gente, con
la vostra gente”. Tra questi, a noi, Parrocchia di Colfrancui, piace
ricordare l’impegno generoso e faticoso di un figlio di questa terra,
padre Bruno Dall’Acqua, carmelitano, che da oltre 34 anni vive in
Madagascar dov’è stato consacrato sacerdote nel 1988. A
Mahajanga, non lontano dalla capitale, Antananarivo, ha costruito con
il contributo della conferenza episcopale italiana, di tanti
benefattori, volontari, persone di buona volontà, e con il sostegno di
vari gruppi, comunità e associazioni, un ospedale grandioso che, a
regime, servirà tre diocesi del Paese e allevierà la condizione di
molti poveri che diversamente non potrebbero accedere alle cure.
All’avvio
della complessa struttura si adoperano gruppi, associazioni e singole
persone di riconosciuta competenza provenienti anche da questo
territorio.
Salutiamo p. Bruno che è in mezzo a noi per un periodo di riposo, pieno di impegni.
(febbraio 2020)
Breve storia
CINQUANT’ANNI DI MISSIONE IN
MADAGASCAR
dei Padri Carmelitani
Era l’8
giugno
1969, festa del Corpus Domini
quando l’arcivescovo di Antananarivo accoglieva nella sua diocesi i primi due
missionari carmelitani della Provincia Veneta. Padre Sergio Sorgon (di San Donà
di Piave) e padre Gino Pizzuto (di Staffolo), di lì a qualche mese sarebbero
stati raggiunti da padre Angelo Doriguzzi (di Danta di Cadore), eletto primo
superiore della missione. Da allora sono passati cinquant’anni, ma sono solo l’ultimo
virgulto di una tradizione che ha radici ben più lontane.
Il 15 ottobre 1968, i primi tre religiosi ricevettero il Crocifisso a Roma dalle mani di papa Paolo VI. Creato cardinale durante il concistoro del 28 aprile 1969, il primo porporato malgascio, mons. Jérome Rakotomalala, fu a Venezia il 6 maggio, e la domenica 8 giugno egli rivolgeva in italiano, davanti a 10 mila malgasci, parole di benvenuto a padre Sergio e padre Gino per la solennità del Corpus Domini. Fra le prime impressioni: il fervore dei canti liturgici, il sorriso dei bambini, la grande povertà della popolazione locale.
Chiamato a sostituire padre Sergio Sorgon, ucciso barbaramente nel gennaio 1985, fu proprio il nostro padre Bruno che sta completando in questi anni la grandiosa e impegnativa opera dell'ospedale Giovanni Paolo II per il bene di tanti poveri bisognosi di cure.
Altri servizi
2010: Reportage di padre Renato dall'Isola Rossa (clicca qui)
2013: Intervista di Giuseppe Migotto con il vescovo di Mahajanga, mons. Roger Victor (clicca qui)