UN ATTO DI FEDE RICONOSCENZA NEL RICORDO....
E  se nel mondo ci sono capolavori d'arte, resi famosi dai grandi geni, il merito non è anche degli umili cavatori che hanno procurato la materia prima per realizzarli?
Allora: se ai martiri cristiani si innalzano statue, se ogni paese ha il suo monumento ai caduti in guerra, "martiri della patria" , perché non erigere anche un monumento al cavatore" martire del lavoro"? perché prima non ci ha pensato nessuno?
Anche i nostri ragazzi, oggi, non ricordano o non conoscono il suono della buccina che avvertiva lo scoppio della mina, la lizzatura o la ferrovia marmifera o la ciabattona o i buoi che trainavano i blocchi di marmo al piano.

La Bucina

La Ciabattona

Ecco il perché del monumento: A ricordo dei morti sul lavoro e a descrivere la storia délla cava, dai primi cavatori ad oggi, nelle sue varie forme e metodi di lavoro, a onore dei vivi che, degni eredi  dei loro padri, esercitano ancora
un mestiere di primaria importanza per .l'economia del paese.
Non ho voluto fermarmi all'edificazione del monumento ma intendo essere vicino col calore umano alle famiglie e con la preghiera, ma, soprattutto con la celebrazione della S. Messa, ai caduti sul lavoro, come purtroppo è già avvenuto.
Mi piace concludere citando il testo della pergamena dettata da Mons. Paolo Torre ed inserita nella prima pietra:

"Apuanae Alpes - ex marmorum lapicidinis - effosorum corpora in diem resurrectionis restituent-vivis precantibus".
Ossia: "Le Alpi Apuane - dalle cave di marmo - restituiranno i corpi dei cavatori - nel giorno della resurrezione - ai vivi che pregano".

Don Giuseppe Carpena

31 luglio 1983.