A PROTEZIONE  DEL PERICOLO.....
Così la mia mente è andata ai primi cavatori, alle migliaia di uomini che, in passato, hanno lavorato duramente solo con la loro forza fisica e hanno perso la vita nella cava.
Il pericolo e la morte sono ancora presenti anche se vengono adottati tutti i ritrovati moderni e i mezzi meccanici più sofisticati.
Quasi non ricordo il numero degli incidenti mortali a cui ho assistito. Quante volte mi si è agghiacciato il sangue nel sentire l'urlo delle sirene che annunciava la disgrazia.
Rivedo le donne e i bambini correre da una parte e dall'altra per sapere cosa era successo e a chi era successo. Risento il pianto di coloro che dovevano accompagnare a casa la salma di chi, il mattino, era uscito con il sorriso sulle labbra. .
Come posso dimenticare quella sera di maggio quando sono arrivato alla cava e non ho potuto amministrare il sacramento dell'estrema unzione, perché non ho trovato una parte del corpo integra, poiché un masso, caduto dell'alto, l'aveva spappolato, era padre di due figli in tenere età. E quando i morti, nello stesso incidente, sono stati tre, di cui due miei parrocchiani, quando ho dovuto accompagnare personalmente all'ospedale un ferito abbastanza grave,perché altri avevano trasportato,nel contempo,corpi ormai inerti:quanti orfani,quante vedove! .

I  "Lizzatori"e la" Lizza "

Un Lavoro un tempo molto  pericoloso .....

E chi non risente,anche se vive in città,la voce del lizzatore che chiamava l'amico per andare insieme alla cava, a piedi, alle prime ore della notte, quando magari il cittadino, andato tardi a letto, spegneva la luce per addormentarsi. I lizzatori dovevano prima raggiungere il poggio, poi, con la lizza e funi, lunghe oltre cento metri sulle spalle, in fila indiana, per sentieri di montagne, la sommità della cave  e di lì iniziare le operazioni di  lizzatura dei blocchi di marmo pronti da portare a valle
Quante giornate di lavoro hanno perduto per la pioggia, il vento e la neve quanti feriti non mortali. Forse si può affermare che il 30 per cento dei cavatori porta sul suo corpo il segno dell'incidente grave o leggero.
I ragazzi, poi, molte volte, non finivano neppure le scuole elementari per andare a lavorare la cava e le donne andavano in cava, per portare, in testa, coi sacchetti di tela, la sabbia silicea per i tagli col filo elicoidale.
E la paga? Non era certo quella di oggi!