BIANCOROSSI  IN RETE
a cura di Benito Campana
           

    "L'ULTIMO SALUTO"
   
 

Benito Campana


UN SALUTO A TUTTI

Scusate, non sarò breve.

Questo sarà il mio ultimo intervento sul sito, anzi il mio ultimo intervento in assoluto in spazi gestiti da tifosi. Ho provato, ma non ci sono riuscito. Nonostante fosse chiaro (era scritto prima di ogni intervento) che quanto pubblicato sul sito NON FOSSE l’idea del Club, qualcuno da troppo tempo ha associato le due cose, mettendo me e  voi sotto lo stesso mirino. Mi hanno accusato di “seminare zizzania” di “fomentare” il Club. Ricordate: anche Calderoni fu accusato della stessa cosa. Evidentemente c’è qualcuno che vi descrive come incapaci di tifare e di pensare, che vi vede in balia del sobillatore di turno (chi sarà il prossimo? Luciano  Linari?). Che vi vorrebbe lontano dal Morgagni. Tra l’altro sò bene che voi del club avete opinioni diverse tra voi, quindi questa “associazione  forzosa”, che bene o male viene fatta, vi penalizza e non rappresenta la realtà. C’è poi una generale strumentalizzazione delle opinioni a vantaggio di chi vuole la rissa verbale. A loro non bisogna dare ulteriori soddisfazioni o appigli per la loro Vis Polemica. Ecco il terzo motivo perché è meglio sospendere.

 Io ho provato a  tentare il dialogo, ho sempre tenuto aperta la discussione cercando di non cadere  mai di tono. Mi scuso con voi se non ci fossi sempre riuscito. Ho stigmatizzato ogni violenza e intransigenza: sia contro i cori beceri verso un giocatore di colore, sia verso gli insulti personali a Cotroneo. Sei mesi fa (nessuno si ricorda, vero?) scrissi che  personalmente  ritenevo corretto criticare a fine partita, però, diamine, riconoscevo il diritto di chi paga il biglietto a disapprovare un cambio o esprimere il suo parere durante il match (lo stadio non è mai stato un teatro). Paradossalmente il primo a riconoscere questa regola è stato proprio Cotroneo, che mi ha sempre detto (e sono sicuro lo pensi tutt’ora): “Conosco le regole del gioco, ognuno ha il suo ruolo”. Illuminante.   
Non ho mai insultato nessuno (sarà oggi la prima volta, come vedrete in calce), mi sono sempre firmato nel portare avanti le mie idee, cercando ogni tanto anche di sdrammatizzare. Idee che adesso qualcuno si diverte a stravolgere. Da un po’ di tempo qualcuno legge solo quello che gli fa comodo.  Hanno detto che il vostro giornalino (da me firmato in copertina) distribuito domenica allo stadio era offensivo: rileggetevelo e vi sfido a trovare un solo straccio di offesa, anzi mi complimento per l’acquisto di Airoldi!
Ma qualcuno ha bisogno di nemici. Io non ho mai criticato la legittimità della dirigenza (che mette soldi suoi, finchè dura). Sfido chiunque a provare il contrario. Ho criticato la loro presunzione, il loro dividere, il loro vittimismo, la loro gestione dei giocatori, il loro rapporto con i tifosi e la città, la loro mancanza di cultura sportiva, di rispetto dei colori, il loro: “Il Forlì siamo noi”. Ho criticato ogni qual volta mi sono sentito, da cronista e da forlivese,  preso per i fondelli: dalla squadra “titolare” (irrobustita poi da 14 elementi) al Manchester United, al fatto che la dirigenza ha salvato il Forlì solo per noi. Tutti, dico TUTTI i dirigenti ci guadagnano (e ci hanno guadagnato) qualcosa: dov’è la novità? E’ il calcio d’oggi. Nessuno rinfaccia gli affari dei dirigenti (quasi tutti in passato hanno fatto i loro comodi), Forlì non ha un innamorato alla Moratti. Amen.
Cosa serve tutta questa demagogia, tutta questa retorica (ricordate: i dieci comandamenti del presidente…ecc ecc.)?  Per chi ci hanno preso?
Poi ho criticato il gioco, certo, esercitando un normale diritto di critica e di cronaca, e comunque esponendomi firmando. Ma l’hanno fatto tutti: “La Voce” per esempio è stata molte volte addirittura feroce, ed il “Carlino” talvolta molto spiccio e critico, anzi il suo “4” a Puntelli nel derby è proprio all’origine del ridicolo silenzio stampa che dura ormai da due mesi (ridicolissimo se si pensa che poi Puntelli è stato sostituito da Di Leo). Pensate: a dare quel voto fu il buon Claudio Bulgarelli, speaker de “La 9”! Domenica scorsa la Vecchia Guardia ha chiesto espressamente  la testa di Cotroneo. Però nel mirino ci siete voi, io, Pardolesi ed il Club Forza Forlì. Chissà perché?
E non tiriamo fuori la storia dei KM e dei sacrifici “sul campo”: tutti a nostro turno ne abbiamo fatti e ne facciamo ancora, ma non tutti abbiamo 20 anni, ci sono anche gli ultrasessantenni e chi ha figli  e allora togliere il “diritto di tifo” a chi viene “solo” al Morgagni (pagando) è assurdo: ce ne fossero di tifosi allo stadio.

Io non sono in linea con la dirigenza, lo sapete tutti. Però ho ammirato i risultati, ringrazio per la ritrovata  C2 e riconosco (l’avrò scritto 1000 volte) che gli Oliveti si  sono sforzati e si stanno sforzando per mantenere le loro promesse ed un Forlì competitivo (anche se a volte in modo bizzarro: spero di sbagliarmi ma tra appartamento e spese varie mi risulta che Fanani costi molto di più che Calderoni). Detto ciò mi sembra tuttavia che la società non abbia compiuto un solo passo, in nessuna direzione, verso una riconciliazione dell’ambiente o almeno un abbassare dei toni.  
Perché invece di invitare esponenti del club nella “trappola-bulgara” della trasmissione sportiva più filtrata del secolo non ci si va a confrontarsi nella sede del Club? La dirigenza è già stata invitata mesi e mesi fa: ha rifiutato l’incontro. Perché stupirsi se verrà ripagata di eguale trattamento?
La risposta a tutto è chiara: non si vuole un confronto sereno, si vogliono nemici e proprio non capisco il perché. Basterebbe così poco. Invece chi dissente è un: “cretino da escludere dal Morgagni,  alzerò i prezzi per tenerli fuori” e poi “vorrei prendere tutti i giornalisti a calci nel sedere” e via via su questo tono. Si vuole la rissa, in un gioco al massacro che in primis penalizzerà, purtroppo,  la squadra. Prima di vederci ridotti come gli amici di Gubbio (che amaramente si pestano tra di loro)  voglio ridurre al minimo, per quanto è nelle mie possibilità,  i motivi di attrito tra il Club, la dirigenza e gli altri tifosi. Per questo cesserò di intervenire nel sito e nel vostro giornalino distribuito allo stadio. Vi invito a continuare tra di voi a parlare del nostro Forlì, magari con idee diverse dalle mie (magari!). Io come sempre farò il cronista dall’esterno, dal “Corriere”, cercando sempre di essere libero (anche di cambiare opinione) e onesto con me stesso (non mi costa nulla: io non ho interessi nel calcio),  sperando di parlare sempre di più di calcio e meno di chiacchiere da bar. Purtroppo non sono ottimista. Spero di sbagliarmi ma di questo passo caleranno ancora gli spettatori al Morgagni (domenica scorsa 296 paganti fonte Marino Bambi), anche se il Forlì volasse in classifica. Prima o poi la gente si stuferà di essere apostrofata e guardata male. Anzi forse è proprio questo che qualcuno cerca: l’allontamento dallo stadio di certi personaggi. Stiano tranquilli: ce la faranno. Già molti che vedevo negli spalti si rifiutano da tempo di entrare in uno stadio dal clima avvelenato. Orgoglioso di aver scritto nel vostro sito vi ringrazio per le numerose mail di apprezzamento. Ringrazio Matteo e tutti gli amici del Club che ancora si danno da fare augurando loro di non mollare e di tenersi fuori dal livello di chi gioca sporco. Ringrazio anche tutti i tifosi  che anche in disaccordo con le mie idee (cito Maverick, Fabio e  Luca B. perché sono i primi che mi vengono in mente) si sono sempre confrontati con correttezza e passione vera. A tutti loro un arrivederci al Morgagni e sempre la mia mail a disposizione.

State tranquilli: il tempo è sempre galantuomo. 

Benito Campana

Ah! Dimenticavo l’’ultimo sassolino dalla scarpa.

AI  VIGLIACCHI DELLA TASTIERA

Sapete qual è la differenza tra voi ed io, Gavino Cau, Marino Bambi, Marco Oliveti, Franco Pardolesi, Claudio Bulgarelli,  ecc. ecc. ? Che noi mettiamo accanto alle idee la firma e la faccia, siamo perseguibili per diffamazione a mezzo stampa e denunciabili per calunnia, voi, coraggiosi eroi da computer, lanciate il sasso e nascondete il braccio. Di me sapete tutto, dove trovarmi allo stadio, come scrivermi, il mio nome è sull’elenco telefonico. Voi mi date del “terrorista”, del “sobillatore” in rigoroso anonimato. E neanche ci conosciamo (o no?). Complimenti: che classe. In passato ho assistito a cruenti rivalità sportive (Varrella- Bonavita ecc. ecc.) ma sempre fatta da persone “vere”, che non oltrepassava mai il limite del sentirsi comunque tifosi della stessa squadra. Adesso si va oltre, si straparla. Addirittura si minaccia. Che pena. Ultimamente ho letto i siti forlivesi: vi rendete conto che differenza c’è tra quelli del Forlì e quelli delle altre squadre? Godete nel divorarvi tra voi.

Comunque non c’è problema, fate pure se vi divertite, si tratta sempre di calcio, non è la fine del mondo; però c’è un ‘offesa che non posso sopportare: l’accusa di avere dei pregiudizi perché non collaboro più con il Forlì. Ai vigliacchi da tastiera  ricordo che: 1) un anno fa, prima dell’inizio del campionato,  Marco Oliveti mi chiese di fare lo speaker e di affiancare Marino Bambi nell’ufficio stampa ed io RIFIUTAI; 2) prima della fine del campionato scorso Marco Oliveti mi propose di collaborare per questa stagione  nel giornalino dello stadio (12 pagine a colori, mi disse), io presi tempi e poi RIFIUTAI; 3) Circa un mese fa, il Presidente Oliveti, scrivendomi a titolo personale, mi propose di collaborare nel sito ufficiale del Forlì (nel riquadro “L’opinione” tutt’ora inattivo) spiegandomi che pur non pensandola come me, mi riconosceva coerenza di pensiero. Io, cortesemente, RIFIUTAI (i motivi resteranno tra me e lui). Se non ci credete, chiedeteglielo.

Allora? Allora i prevenuti siete voi. Prevenuti e vili.

Pensate al Forlì e rispettate chi ha un’opinione diversa!
E siate corretti.

Saluti,

Benito Campana

   

E.Mail: Bencampa@tin.it

 

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