La mia storia

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Eccomi qui per raccontarvi la mia storia di aeromodellista. La persona che mi ha portato ad amare questa splendida passione è mio padre che nel 1978 cominciò a costruire i suoi aeromodelli. Le mie prime foto con i modelli di papà Benedetto risalgono a quando avevo circa 6 anni. Rimasi subito affascinato nel vedere volare questi aerei e così mio padre cominciò a mettermi il radiocomando tra le mani facendomi guidare i suoi modelli a terra. All'età di nove anni iniziai a volare con un motoaliante, il Vor 200. Mi ricordo che in estate appena mio padre usciva dal lavoro andavamo a volare. Così nel giro di poco tempo abbandonai il motoaliante per passare ad un'ala alta che papà costruì tutta per me con molto entusiasmo . Con questo modello cominciai a partecipare alle mie prime manifestazioni e a vincere qualche coppa. Il modello successivo fu un piccolo pluri motorizzato Rossi 40. Con questo papà Benedetto mi insegnò ad eseguire alcune figure acrobatiche ma poco tempo dopo smisi di praticare l'aeromodellismo. Solo all'età di 24 anni e quindi ben dodici anni dopo mi riavvicinai alla pista di volo dove attualmente mi alleno (peraltro era un club appena fondato da alcuni soci tra cui anche mio padre). Notai in questo nuovo gruppo (il Model Club Perugia) tanta voglia di divertirsi e tanto affiatamento e così giorno dopo giorno tornai a volare. Mi ricordo che una domenica mattina andai a trovare mio padre al campo di volo, lui stava volando e mi avvicinai. In quel momento papà mi disse: "ti ricordi ancora come si fa a volare?" "Tieni prendi la radio e vediamo!". Io rimasi un pò sorpreso ma una volta che posai i miei pollici sugli stick ci rendemmo conto che mi ricordavo ancora bene come si pilota un aeromodello. Da quel giorno ricomincia a volare a pieno ritmo e mio padre mi fece guidare tutti i suoi acrobatici preferiti: il Sukhoi 26, l'Extra 300S e l'Extra 260. Dato che mi piaceva molto l'acrobazia pensammo di costruire un modello da gara per partecipare al campionato italiano F3A/S al quale già due ragazzi del Model Club partecipavano. Benedetto così costruì un Aladdin che però appena 20 voli dal collaudo andò distrutto per un problema elettronico. Rimasi davvero molto dispiaciuto dell'incidente e vedevo quasi sfumare l'idea di partecipare al campionato di F3A/S. Poi invece acquistai da  un socio del club un Aladdin appena collaudato e ancora da mettere a punto. Con questo partecipai al mio primo campionato italiano di F3A/S nell'anno 2001 piazzandomi ottavo alla finale. Lo scorso anno mio padre costruì un nuovo Aladdin più preciso e più leggero del precedente e con questo modello nelle gare di F3A/S 2002 ottenni le mie prime vere soddisfazioni. Infatti conquistai due terzo classificato, un primo classificato ed un secondo classificato accedendo alla maggiore categoria F3A. Per me è stato un traguardo importantissimo anche perchè nella mia regione erano circa 25 anni che nessuno accedeva alla categoria assoluta di acrobazia. Da quest'anno quindi mi troverò a gareggiare assieme a piloti del calibro di Silvestri, Benincasa e Friggeri e per me è un'enorme soddisfazione.  Se in soli due anni ho ottenuto degli ottimi risultati, una buona parte di merito è di mio padre; oltre ad essere un ottimo costruttore è anche un utilissimo meccanico che mi ha aiutato veramente tanto a migliorare i voli. Grazie papà Benedetto!