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Visitando il Tempio e il Museo mi sono reso conto della ricchezza di memoria di questi luoghi. Queste brevi descrizioni vogliono essere un momento di preparazione alla tua prossima visita, ti aspettiamo!
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VISITA
AL MUSEO
Introduzione:
Il Museo dell'Internamento di Padova, nel suo genere e nell'itinerario che propone, e' certamente ancora l'unico in Italia a rappresentare la grande tragedia dei lager e dell'Olocausto. Qui i visitatori e soprattutto gli studenti possono avere una documentata rappresentazione dei lager, perche' qui tutto parla come fossero gli stessi occhi e le stesse orecchie a cogliere quanto provarono i protagonisti e i superstiti di quel dramma immane. Per certi versi il Museo di Terranegra riesce a dare con più intensità e realismo, nelle foto e negli oggetti esposti, quanto non e' dato di cogliere oggi nella visita, sempre utilissima, in certi lager in Germania, ora trasformati, e che all'infuori di alcuni, come Auschwitz e Mathausen, spesso sono stati stravolti e manomessi dagli stessi nazisti in fuga. La testimonianza dei visitatori, soprattutto alunni, potra' sottolineare come questa pagina di storia del '900 sia qui proponibile in un modo singolare, certamente con una incisività che non è data di cogliere nei semplici testi di scuola. Il Museo, assieme al Tempio, propone strumenti utilissimi per aver in sintesi i fatti storici, la correlazione intercorsa e soprattutto le valenze culturali e morali che aprirono la strada alla democrazia e alla nostra carta costituzionale. A
fianco del Tempio, preceduto da tre raffigurazioni in rame sbalzato, si trova
il MUSEO DELL'INTERNAMENTO, unico del genere in Italia, aperto nel 1955 e
ristrutturato nel 1999, in collaborazione con l'ANEI (Associazione Nazionale
Ex Internati) e gli enti pubblici.
TARGHE COMMEMORATIVE ANTISTANTI IL MUSEO (all'esterno) * Targa in rame (1) con poesia di Spinelli Santino, in memoria e onore dei 500mila Rom e Scinti nomadi caduti nei campi di concentramento nazisti. Lavorazione di Loris Levak in rame sbalzato col simbolo dei rom, una ruota stellata attraversata dal gambo di una rosa con una mano che porge e un'altra che accoglie: è il segno e l'invito all'ospitalità come dice la didascalia: "Solo perche' diversi vi hanno considerato nemici e giorno per giorno il lager vi ha ingoiato nella morte ed eravate 500mila, quando non foste e non siete che un pugno inerme di uomini. Ora qui davanti a questo muro, con un disegno scolpito nel metallo che da sempre è richiamo del vostro pane, ne facciamo memoria. Ed è gloria a voi e a voi popolo rom, popolo dei Scinti. Nella ruota stellata che vi identifica come gli uomini in cammino, nomadi per scelta e per cultura, voi perpetuate il richiamo dell'uomo pellegrino nel tempo e nello spazio mentre due mani intrecciano un gesto che scambia nella rosa il sorriso di un'amicizia che e' ospitalita'; del vivere vicini, uguali anche se diversi". * Targa in rame (2) simbolo della costrizione e della solidarietà degli internati nei lager (ideazione e progettazione di E. Andreatta, esecuzione F.11Ì Barato); sono 12 figure di uomini: "Schiere di corpi deformati dalla fatica del lavoro, membra appena accennate di esseri ancora in vita, coi piedi che affondano sulla mota del vallo, con la flebile nostalgia di una libertà oltre il reticolato, raccolti insieme senza un volto a riprodurre la distruzione dell'uomo, ad esprimere col dolore dei singoli quello di tutti, quello universale. Sono ripresi intrecciando le loro mani a fondere la solidarietà di un destino e di un 'unica speranza che trova nella Croce, la fondata certezza die ogni povero cristo nel lager col Cristo crocefisso passa alla vita dei risorti." * Targa in rame (3) raffigurante il martirio di ogni condannato, riverso sulla Croce, annientato sul patibolo della violenza e simbolo della resurrezione eterna (ideazione e progettazione di E. Andreatta, esecuzione F.lli Barato). "La croce e' il segno della speranza che può superare il dramma della morte. Sopra la croce, riverso sul legno e sul metallo, noi cogliamo il Cristo crocifisso e risorto e, unitamente a Lui, vediamo il corpo martoriato di ogni povero cristo, di ogni internato, di ogni infoibato e di ogni martire caduto per la libertà". Nell'INTERNO DEL MUSEO,
la parte espositiva è costituita da tre grandi sale.
La prima sala: SALA DELLA STORIA. (entrando si trova sulla destra) Contiene nove pannelli disposti nelle varie pareti. Ciascun pannello riporta fotografie storiche, ingrandite debitamente e scelte fra le più significative a illustrare o confermare i vari temi secondo un itinerario cronologico e didattico sull'arco di tutto il conflitto della seconda guerra mondiale (1939-1945). Qui si richiama una parte di storia: il fascismo, il razzismo, il nazismo, i vari fronti di guerra con gli italiani e tedeschi, l'armistizio, la prima resistenza armata e l'eccidio di Cefalonia, la resistenza a Roma, a Napoli e nell'Italia del nord, la Repubblica Sociale italiana, Ì Comitati di liberazione, l'internamento degli IMI e il loro "NO". 1° Pannello (4) (a destra dell'entrata - lettura sempre da sinistra in alto) Il Regime fascista Marcia su Roma - Squadrismo, militarismo - II Duce a Padova - Le folle "oceaniche" in parata - La proclamazione di "guerra d'aggressione" - Dittatura = non libertà d'opinione e di stampa, non parlamento, non pluralismo. 2° Pannello (5) La difesa della razza Leggi razziali naziste Norimberga - Leggi razziali fasciste: 10 punti. Gli ebrei sono i più colpiti fino all'annientamento, per puro pretesto. Coinvolti nella repressione: nomadi, testimoni di Geova, oppositori al regime, omosessuali, renitenti al lavoro, asociali e criminali. 3° Pannello (6) II Regime nazista Militarismo e parate dimostrative di potenza, ordine e disciplina - Occupazioni gratuite della Polonia, dell'Austria, Cecoslovacchia e altre nazioni europee. Si crea un falso nemico intemo Gli ebrei, per derubarli, per avere il pretesto di controllo sistematico sulla nazione e per esaltare una "razza pura". Pannello in angolo (7) Foto di Padova: Piazza Insurrezione, gia' Spalato. Il consenso equivoco delle masse "esaltate" e '"obbligate" all'applauso. 4° Pannello (8) Passo, passo, verso la catastrofe Monito di Pio XII difensore della Pace, difensore dell'Urbe, protettore degli ebrei - Polonia 1 settembre '39: invasione - L'Italia si allinea e va in guerra contro la Francia - 10 giugno 1940: la pugnalata - Guerra contro la Grecia - Guerra contro gli inglesi in Somalia, Egitto e Africa settentrionale (El Alamein) - Guerra contro la Russia: corpo di spedizione 1942 - Occupazione di Jugoslavia - Bombardamenti, macerie ovunque a Padova: Chiesa Eremitani, Sinagoga, Terranegra con 200 morti. Quadro di Ciferri (9) (sopra la porta):
Dedicato alla morte di Walter Ulanowsky (triestino di 20 anni fucilato): "Mamma cara non piangere, la fierezza di aver donato un figlio per la libertà ti sostenga e sii orgoglio di tuo figlio. I vili che fuggirono sono ora in salvo certamente. La mano della giustizia li raggiungerà. Col loro tradimento, noi saremo condannati a morte. Non ho paura della morte, sai mamma, l'affronterò sereno, guardando negli occhi coloro che mi fucileranno." II dipinto, espresso in bianco e nero, offre due momenti e realtà contrapposti: la serenità del condannato che sfida i carnefici nella certezza di una coscienza pura, col volto della libertà dipinto sul petto quasi nudo, e nel grigio-nero, il "grumo" degli esecutori senza volto e senza storia, che incombe con la forza della violenza, ma col marchio di una sconfìtta. E' l'eterno paradosso dove il debole Davide vince sul gigante Golia. 5° Pannello (10) Dal 25 luglio all' 8 settembre 1943 Seduta del Gran consiglio del fascismo - Notte del 24-25 luglio 1943: Mussolini, privato di consenso, è dimissionario - Badoglio è nuovo capo del governo - La gente è felice per l'armistizio firmato con gli alleati a Cassibile il 3 settembre e annunciato l'8 settembre 1943 - II Re e Badoglio si rifugiano nel sud a Brindisi - L'esercito resta senza guida e inizia la cattura dei vari reggimenti da parte dei tedeschi. 6° Pannello (11) La prima resistenza alla pressione tedesca II contingente italiano a Cefalonia - Rodi resiste ai tedeschi, in diecimila perirono, seimila fucilati e quasi tremila annegati - Gli alleati sbarcano in Sicilia: 10 luglio 1943 - Napoli si ribella e Roma resiste. 7° Panne llo (12) La R.S.I.(Repubblica Sociale Italiana) e il C.N.L.(Comitato di Liberazione Nazionale) II governo italiano con il Re Vittorio Emanuele III e Badoglio a Brindisi dichiara guerra alla Germania di Hitler e forma un nuovo esercito a fianco degli alleati - A Roma il Comitato di Liberazione Nazionale (C.N.L.) con i raggruppamenti dei partiti antifascisti: l'insurrezione - Liberazione di Roma da parte degli alleati - Mussolini imprigionato e liberato fonda la Repubblica Sociale Italiana soggetta all'autorità del Reich - Accuse a Badoglio - A fianco degli alleati nel Sud, partono 55mila soldati italiani. Complessivamente altri 200mila italiani sono nelle divisioni ausiliarie. 8° Pannello (13) La lotta partigiana Partecipano uomini, donne, intellettuali e lavoratori ma nella rete dei rastrellamenti cadono molti patrioti e l'impiccagione o la fucilazione li finisce: Bassano-Padova - Il 25 aprile 1945 l'insurrezione nel nord d'Italia, la Resistenza consegna le città agli alleati vittoriosi - L'8 maggio 1945 il Reich nazista firma la resa su tutti i fronti. 9° Pannello (14) Gli I.M.I. La resa dei militari, il disarmo, la lunga marcia verso i lager - Le lusinghe, gli inganni, e le minacce per farli uscire dai lager - II loro NO!, espressione della coscienza libera e inizio "drammatico" della distorsione dell'iomo, ma anche dell'Italia libera con la coscienza nuova. Al centro della sala * (15) Modello in scala del lager di Sandbostel, opera in legno degli Artiglieri Alpini Gruppo Aosta, con disegni significativi nello zoccolo; * (16) 2 bacheche in vetro contenenti foto di Mafalda di Savoia e suoi guanti di crocerossina, fibbia di un cinturone tedesco con la scritta "Gott mit uns" (Dio è con noi), statuetta della Vergine senza mani di Wietzendorf; * (17) piccolo modello in legno della cappella di Wietzendorf. La seconda
sala a destra: SALA DELLA MEMORIA.
Sono esposte foto sulle condizioni degli IMI (Internati Militari Italiani) ed ebrei dentro ai lager forzati: * (18) nelle due pareti sono sommariamente, ma con efficacia riprodotti i momenti più significativi e drammatici della vita degli intemati, non prigionieri ma lavoratori coatti nella logica dell'ARBEIT MACHT FREI, prima asserragliati nei carri bestiame e poi disseminati per tutto il territorio del Reich dove su 650mila militari italiani circa 70mila non fecero piu' ritorno. Nella parte sud della sala della memoria * (19) si richiamano le orribili vicende dei condannati allo sterminio nei relativi campi a cominciare dagli ebrei, zingari, testimoni di Jeowa, oppositori di regime e varie categorie dette "asociali". Metà delle foto esposte in tale settore sono foto dell'Olocausto o Shoah, con richiami alla tortura e ai forni crematori. Nel FAMEDIO o TEMPIETTO in fondo alla sala (20), quattro ampolle di vetro riportano ceneri prelevate dai quattro campi di sterminio di Dachau, Mauthausen, Buchenwald, Belsen. Nelle vetrine o bacheche al centro (21) sono riportati cimeli, diari, divise di internati, tra cui la giacca di don Giovanni Fortin; da sottolineare la famosa radiolina "Caterina" (22) che tanto alimentò la speranza dei reclusi. La terza salae' piu' propriamente un AUDITORIUM per conferenze, proiezioni e conversazioni, utili soprattutto alle scolaresche in visita. Nelle pareti della stessa sala e' esposta una mostra permanente di quadri dipinti dagli stessi internati nei lager, espressione originale e tecnicamente interessante, in acquarello e altro materiale povero, di una storia fotografata certo con gli occhi o il pennello, ma filtrata soprattutto con l'animo e la sofferenza. Due pannelli ricordano le tragedie delle Foibe e dei Gulag. |
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