Analisi del racconto di scarabocchio

In questa piccola fiaba, inventata dal gruppo classe, si evidenziano a livello inconscio le paure dei bambini.

La fiaba, compiendo morfologicamente il suo percorso educativo, aiuta a sconfiggere le difficoltà reali dando, attraverso un linguaggio fantastico, la possibilità di collegare il proprio Io con il ruolo dell'eroe.

Scarabocchio deve affrontare il mondo. Attratto inizialmente da una curiosità si vede travolto da un mondo che lo ignora e subisce le conseguenze dei "mostri" (la città). Scarabocchio ha paura. Soffre il disprezzo e inizia la lotta per la sopravvivenza. Scarabocchio deve diventare adulto e "tornare al suo cassetto" essendo diverso: cresciuto. Per questo avrà anche degli alleati (il vento).

Per crescere, il vento gli offre il suo aiuto, sempre che Scarabocchio sia disposto a lavorare su se stesso (il nostro eroe, raccolto dalla strada, era diventato piccolo ed accartocciato). "Dovrai diventare piatto e rigido, altrimenti il mio soffio non servirà a nulla!"

Nelle strade della città di Scarabocchio (la vita) ci sono tanti pericoli, ma c'è anche il vento (opportunità di crescere) che spazza via le nuvole (difficoltà) e permette di rivedere il sole (la luce che illumina il nostro cammino).

Finalmente Scarabocchio accetta la sfida della vita e riesce, con grandi sforzi, ad addrizzarsi (unico modo per poter essere aiutato dal vento). L'eroe si ritrova "in volo" verso il suo cassetto (il proprio focolare).

Il volo di Scarabocchio viene ampiamente spiegato in "Le fiabe interpretate" di Marie-Louis Von Franz: "Il compagno vento" dona le ali all'eroe, così che questi possa prendere il volo verso il mondo dell'Anima. Ciò indica un nuovo atteggiamento cosciente, una sorta di spiritualizzazione; le ali, infatti rimandano a una natura fantastica piuttosto che a una terrestre. La capacità di entrare nel regno della fantasia è essenziale per poter trovare l'Anima. Occorre essere liberi della realtà mondana per poter provare la fantasia".

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