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VERONA COMUNALE

Partiamo significativamente da un monumento romano, l'Arco dei Gavi, oggi sistemato nella piazzetta in fianco al castello scaligero, ma un tempo nel mezzo della strada, usato come porta della cinta comunale di cui si vedono poderosi resti nelle mura del castello, in cui si apre un piccolo gioiello di architettura comunale europea: la Postierla del Morbio (XII sec.) cosi' chiamata dal nome del proprietario del podere in cui si apriva in riva al fiume. A oriente il muro e' nascosto dalle case di Via Roma, ma rimane ancora la Torre di Via Manin, rifacimento di una piu' antica torre dei tempi del tiranno Ezelino (XIII sec.) e di una precedente torre comunale del XII sec.
Piu' grande e' un'altra torre comunale, anchessa ricostruita da Ezelino, e piu' volte in seguito rifatta: la Torre Pentagona, a lato dei Portoni della Bra che si aprono su C.so Porta Nuova che segue nella lunghezza il lato occidentale della "cittadella" viscontea.
Oltrepassata la Bra, ricompaiono le mura nel rifacimento scaligero, ma significativi sono i resti della muraglia interna comunale in Via Adigetto, cosi' chiamata perche' vi scorreva in avvallamento naturale un ramo dell'Adige che iniziava a sud del Castello scaligero e rientrava nel fiume alla Torre della paglia (ponte Aleardi). Il muro comunale correva piu' all'interno sul percorso degli attuali Stradone Maffei e Stradone S.Fermo, dal nome dell'antichissimo convento benedettino, quindi francescano: e' zona portuale per cui passava la via Postumia che si incontrava con il Cardo Massimo.
Il cuore di Verona comunale e' dato dalla ricordata piazza Erbe sul cui lato meridionale c'e' la Domus Mercatorum (XII sec.), e sull'altro la massiccia Torre Comunale a fianco della piu' tarda e slanciata Torre dei Lamberti; e nella piazza Dante circondata dal Palazzo dei Giudici, Palazzo del Comune, Palazzo dei signori; dalla piazza Mercato Vecchio: mirabile esempio di edificio civile comunale. Nonche' nelle vie e viuzze che da qui si dirigono all'Adige o alla zona del Duomo, strette, fuori dalla rete viaria romana, fortificate da vere e proprie case-fortezza, di cui ricordiamo quella in via Arche: e' la Casa di Romeo Montecchi; e il complesso di palazzi che va da C.so S. Anastasia a Via Emilei, sede della Galleria d'Arte Moderna e contemporanea: e' il palazzo fortezza del tiranno Ezelino da Romano, piu' volte ricordato.
L'altra parte di Verona comunale e' al di la' dell'Adige, dove si unisce saldamente intorno alla prima cattedrale veronese, l'attuale S. Stefano, fino alla Valdonega, ricordo longobardo; come longobarda e' la fondazione, nella valle piu' orientale, della chiesa di S. Giovanni in Valle: la cattedrale ariana di Verona "barbarica".



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