I 5 gruppi alimentari

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   PREVENZIONE E SALUTE

 

La piramide alimentare indica  le giuste proporzioni dei cinque gruppi alimentari da rispettare nella nostra alimentazione  quotidiana al fine di raggiungere una dieta qualitativamente equilibrata .

Alla base ci sono :  cereali e derivati , la frutta e la verdura ,  che forniscono amido , fibra , vitamine e sali minerali .

Ancora più in alto troviamo carne, uova e legumi secchi importanti per le proteine contenenti aminoacidi essenziali. dopo il latte e i suoi derivati fonte di calcio e infine i grassi e i dolci che forniscono tanta energia e vitamine A ed E. Nella giornata è importante suddividere correttamente i pasti per far fronte alle esigenze del nostro organismo :

la colazione non deve mai mancare perché è durante la mattina che si svolgono le principali attività fisiche -lavorative di ognuno di noi. A metà mattina e pomeriggio è consigliabile fare uno spuntino con frutta o yogurt.Pranzo e cena dovrebbero essere equilibrati cercando di non mangiare gli stessi alimenti ,ma variando non solo durante la giornata ma anche durante la settimana.Solo così saranno introdotti tutti i nutrienti necessari al nostro corpo per svolgere le funzioni vitali.

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                                             I 5 GRUPPI ALIMENTARI

 

Ogni alimento è composto da sostanze nutritive diverse quindi per una sana alimentazione
dobbiamo introdurre vari alimenti che ci forniscono nell'arco della giornata tutti i principi nutritivi
(protidi, lipidi, glucidi, sali minerali, vitamine ed acqua).
I principi nutrivi hanno diverse funzioni all'interno del nostro corpo :

-PLASTICA    : vanno a formare i tessuti. ( proteine e calcio )
-ENERGETICA : forniscono l'energia necessaria per svolgere tutte le nostre azioni giornaliere e
                         quelle vitali dell' organismo. ( lipidi e glucidi )
-REGOLATRICE : regolano tutte i processi metabolici. ( vitamine e sali minerali )

Secondo il contenuto di nutrienti gli alimenti sono classificati in 5 gruppi :

 I CINQUE GRUPPI ALIMENTARI

1° GRUPPO : FRUTTA E ORTAGGI 

Gli alimenti appartenenti a questo gruppo dovrebbero essere i più usati in quanto forniscono vitamine,  soprattutto A e C e fibra, importante per la regolazione intestinale e per il metabolismo glucidico e lipidico.
La vitamina  A è contenuta soprattutto in carote,  peperoni, albicocche diosperi e tutta la verdura di colore verde scuro.  La vitamina C è contenuta soprattutto in kiwi ananas agrumi. La cottura degli ortaggi e lo scartare la buccia della frutta  riducono notevolmente il contenuto di vitamine

2° GRUPPO :  CEREALI  E DERIVATI 

Comprende: pasta, pane, riso, cereali, patate sono la più grossa fonte di amido e forniscono molta energia, i cereali integrali contengono anche vitamine a medio valore biologico, cioè con pochi aminoacidi essenziali, se noi abbiniamo ad esempio cereali e legumi come in un piatto di pasta e ceci, riusciamo ad assumere una miscela  aminoacidi pari a quelli contenuti nelle proteine di un piatto di carne .
Il pane e la pasta devono essere introdotte tutti i giorni nelle giuste quantità moderare invece il consumo di biscotti,pizze , focacce, crakers e pane condito. Le merendine andrebbero mangiate raramente.

3° GRUPPO : CARNE -PESCE- UOVA 

Gli alimenti che appartengono a questo gruppo ci forniscono il 15-20% di proteine ad alto valore biologico cioè che contengono aminoacidi molto simili ai nostri (aminoacidi essenziali) e sono la più grande fonte di ferro.
E' preferibile mangiare regolarmente, ma variando  : carne di pollo, coniglio, maiale magro e tutti tipi di legumi secchi,  moderare il consumo di  uova,  carne di manzo e carne grassa; mangiare raramente salumi e carne in scatola.

4° GRUPPO : LATTE E DERIVATI 

Questo gruppo di alimenti è molto importante perchè contiene calcio. Il calcio è un  minerale molto importante poichè entra nella composizione delle ossa.
E' consigliabile bere il latte tutte le mattine a colazione e mangiare soprattutto formaggi magri e yogurt.
Moderare il consumo di budini e formaggi molto grassi.

5° GRUPPO : GRASSI ANIMALI E VEGETALI 

Gli alimenti appartenenti a questo gruppo forniscono una quantità variabile dal 35% al 100% di grassi quindi sono la maggiore fonte di energia del nostro corpo. Siccome hanno un elevato potere calorico (1g=9Kcal) bisogna usarli con moderazione. E' preferibile usare grassi di origine vegetale,olio di oliva e di semi,che sono grassi che non contengono colesterolo rispetto ai grassi animali, burro strutto lardo e margarina, che invece lo contengono. Per condire e cucinare non si dovrebbero usare più di 3 cucchiai da minestra di olio al giorno. Alcuni grassi forniscono anche piccole quantità di vitamina A ed E.

 

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ALCUNI CONSIGLI PER SEGUIRE UNA DIETA      QUANTITATIVAMENTE  EQUILIBRATA

 

  1.  3 PASTI AL GIORNO : Fare in media tre pasti al giorno è un metodo pratico per assicurarsi una quantità adeguata di ciascun nutriente ( abbondante colazione 15-20 % ; pranzo 30-35 % ;  cena 30 %) ; inoltre, sono importanti anche gli spuntini ( 10% ) prima dell’attività sportiva , proprio in relazione al fatto che il fabbisogno energetico aumenta sensibilmente con il movimento fisico compiuto
    ( CONDIZIONI SOGGETTIVE ) ( 15-50 %  del dispendio giornaliero . L’aumento del dispendio energetico durante lo sforzo muscolare non trova parallelo nell’attività mentale.
  2. TENERE PRESENTI LE PROPRIE NECESSITA' :  Le quantità devono essere adeguate anche in base  al sesso ( i maschi hanno un bisogno energetico maggiore delle femmine ) , la costituzione fisica, particolari situazioni fisiologiche ( malattia , gravidanza , allattamento , durante i quali si ha un sensibile aumento del bisogno energetico ) , stato di salute , clima ed età ( infanzia , accrescimento, ecc.. ).
  3. PESO CORPOREO COSTANTE : Quando l’energia introdotta con gli alimenti è uguale a quella richiesta dall’organismo , si raggiunge il bilancio energetico ( in equilibrio ) e il peso corporeo  rimane costante . Se invece l’introduzione di alimenti è in eccesso o in difetto il bisogno energetico si trova in una condizione di squilibrio e il peso corporeo di conseguenza aumenta o diminuisce .
  4. ATTENERSI ALLE " PORZIONI " : Per avere un’idea delle quantità di alimenti necessarie da introdurre, sono state ideate le “ porzioni “ ( unità pratica della misura della quantità di alimento consumato ) , che corrispondono ad un certo quantitativo in grammi ricavato da alcune statistiche sull’alimentazione del nostro paese ( consumi medi di alimenti ) ,  rispettando le diverse fasce d’età e la tradizione culinaria.
  5. NON DISCOSTARSI TROPPO DAL PROPRIO PESO IDEALE O FISIOLOGICO : Nei paesi industrializzati , un’alta percentuale della popolazione è in sovrappeso , il che comporta per conseguenza una  maggiore probabilità di incorrere in malattie cardiovascolari e altre gravi patologie .
    Il peso ideale ( peso che rientra statisticamente nella norma ) è il miglior modo per essere sicuri che l’alimentazione seguita sia quantitativamente adeguata e che soddisfi i fabbisogni dell’organismo, senza superarli.
  6. CONTROLLARE IL PROPRIO PESO CORPOREO COSTANTEMENTE : Infine , controllare periodicamente il proprio peso corporeo aiuta a mantenere  meglio lo stato di salute , prevenendo eventuali eccessi e riducendo i danni .

I CARBOIDRATI ,  nella nostra alimentazione, devono rappresentare il 60\65% dell' Energia con gli zuccheri complessi e quelli semplici, in rapporto di 5:1, in  quanto i monosaccaridi possono favorire l' insorgenza del diabete 
I monosaccaridi si trovano nella frutta, miele, zucchero latte, ecc.
I polisaccaridi si trovano nel riso, cereali, pasta, legumi, pane, ecc.

 

I LIPIDI devono rappresentare il 25\30% dell' Energia. Questi si dividono in :
- grassi saturi: privi di doppi legami e pericolosi per la salute perché innalzano il 
  livello di colesterolo nel sangue e si trovano nella nutella, nel latte, burro, 
  formaggi e salumi, ecc..
- grassi insaturi: presentano doppi legami, sono i più “sani” e sono contenuti 
  nell’olio di oliva, nell’olio di semi, frutta secca, ecc.

LE PROTEINE devono rappresentare il 10\15% dell’ Energia e sono contenute in carni, pesci, uova, formaggi, legumi , ecc..
Queste proteine dovrebbero essere il 70% di origine vegetale e il 30% di origine animale. 
I legumi + i cereali danno una miscela di amminoacidi simili a quelli delle carni.


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    DIETA MEDITERRANEA


La dieta mediterranea è legata alla tradizione culturale e gastronomica dell'Italia, che ha nell'agricoltura le sue basi economiche. Queste tradizioni oggi sopravvivono più al Sud che al Nord della penisola, anche perché le caratteristiche climatiche e ambientali creano condizioni più favorevoli alla coltivazione di prodotti che sono alla base della dieta (cereali, legumi, olive, ortaggi).
La dieta Mediterranea è basata soprattutto sul consumo di cereali, ortaggi, legumi, frutta, latticini, olio di oliva, pesce e poca carne (anche se questa va comunque consumata).
Occorre dire che pasta e pane non fanno assolutamente ingrassare e che una dieta così composta è anche ricca di piatti gustosi. Il segreto sta nel non eccedere nelle quantità e nel mangiare questi cibi il meno possibile appesantiti da condimenti eccessivi. Bastano poche gocce di olio extravergine di oliva e un pò di aromi (che non fanno ingrassare, in quanto non hanno calorie), di cui sono ricchi i paesi del Mediterraneo (basilico, origano, aglio, ecc..),
per trasformare un cibo semplice in un alimento prelibato e appetitoso.
Per avere una buona  e salutare alimentazione, bisogna imparare ad utilizzare i vari alimenti in base al loro apporto nutritivo e alle esigenze del nostro organismo. 
Bisogna, quindi, mangiare in modo equilibrato, consumare tutti i cibi, ma nella giusta quantità che spetta ad ognuno di loro.

                    VERDURA E LEGUMI : molto bene tutti i tipi a foglia a frutto .
                                                       Meglio ancora se consumati crudi e con olio
                                                       extravergine di oliva ( aiuta ad assorbire alcune vit. ), le 
                                                       verdure sono ricche di vit. , sali minerali , fibra . 

                     PESCE : Molto bene il pesce azzurro , ma anche quello più grasso ( salmone e crostacei )
                                   perfetto perché i grassi del pesce fanno bene alle arterie . 

                     OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA : E' particolarmente  ricco di vitamina E e carotene  .
                                                                         Attenti però alle calorie 

                     PANE E PASTA: Alla base di questa dieta contengono zuccheri complessi necessari per dare energia 

                     CARNE :forniscono  le proteine  nobili  ovvero i nutrimenti  che l' organismo prende esclusivamente

                                  dagli alimenti

 

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La dieta dello sportivo
 

Lo sport è diventato ormai un vero e proprio fenomeno di massa che coinvolge grandi fasce di giovani e giovanissimi, non solo nelle grandi città (dove più se ne sente il bisogno per sfuggire alla sedentarietà ed alla morsa di cemento che ci attanaglia), ma anche nei piccoli centri di provincia.
Contemporaneamente alla crescita numerica di chi pratica attività sportive è aumentata, in questi anni,
anche la conoscenza delle varie pratiche e tecniche, per rendere corretto e sicuro lo sforzo fisico.
Così, un' alimentazione appropriata fa parte integrale dell' allenamento sportivo, 
sia che un ragazzo si dedichi a vere e proprie gare competitive, sia che faccia dello sport a livello di svago. 
Anche nel caso dello sportivo è necessario insistere sull' importanza della prima colazione del mattino.
I ragazzi abituati a fare un' abbondante prima colazione appena svegli sono mediamente in grado di compiere maggior lavoro e sforzo sino a tarda mattina si dimostrano più svelti nelle loro reazioni e sono meno soggetti a stanchezza.
Quanti invece non hanno la buona abitudine di nutrirsi al mattino, si dimostrano meno efficienti,
con reazioni più lente e maggior fatica muscolare. 
Un modo di procurarsi una prima colazione nutriente ed equilibrata consiste nell' includervi cereali soffiati 
mescolati a latte freddo o succo di frutta, oltre alla consueta dose di pane e burro, marmellata e formaggio.
L' interesse si dilata a tutte le iniziative che impegnino somaticamente e psichicamente l' uomo a difesa della salute
e dell' efficienza fisica. I maggiori interessi sono rivolti alla indagine e alla terapia dell' organismo
in rapporto all' attività muscolare e allo sforzo; riguardano inoltre la disponibilità all' attività sportiva e il controllo degli effetti.
Ci si muove in un campo molto vasto:

- La valutazione generica delle condizioni psicofisiche come esame preliminare all' attività sportiva;
- La valutazione attitudinale, costituzionale, muscolare;
- La misurazione delle prestazioni muscolari e psicofisiche dell' organismo umano attraverso i test di ergometria;
- La valutazione degli effetti immediati e tardivi che l' attività sportiva provoca sull' organismo;
- Lo studio e l' applicazione di mezzi per migliorare la possibilità di lavoro e di rendimento muscolare;
- La medicina dello sport intesa come servizio e come esigenza sociale;
- La patologia sportiva ( diagnosi, terapia e recupero).

Da questi multiformi aspetti, nasce e si delinea il profilo del medico sportivo, elemento nuovo del mondo dell' agonismo, 
che mette ordine nell' improvvisazione di un' incontrollata esaltazione della forza, della velocità, della resistenza fisica attraverso canoni stabiliti da una scienza esatta.
E' necessario che l' atleta venga preparato in modo organicamente e fisicamente razionale, affinché eventuali danni esterni, traumatismi, possano essere attenuati con le risorse della capacità fisica.
La prevenzione e l' educazione sportiva debbono essere intese nel senso più ampio, estese al mondo giovanile e alle masse con l' intento di favorire la scelta più appropriata di una disciplina,
di calibrare l' alimentazione in rapporto allo sport praticato.
L' allenamento fisico intenso permette di ottenere una notevole perdita di grasso anche senza sottostare a restrizioni alimentari e, di conseguenza, determina un aumento della massa muscolare.
Per questa ragione l' attività fisica associata ad un maggior controllo alimentare gioca un ruolo molto importante nel trattamento dell' obesità. La regolamentazione dietetica, nell'ambito dell' attività, ricopre un ruolo insostituibile.
Ogni atleta, o dopolavorista, che si picchi di fare dello sport, ha un dispendio energetico individuale, 
per cui e' indispensabile stabilire quale sia il fabbisogno calorico quotidiano sul quale proporzionare la razione alimentare, che sarà dipendente da molti fattori: età, peso, altezza, sesso, ambiente, caratteristiche ereditarie, costituzionali, biotipologiche.
Ovviamente ogni attività sportiva richiede un effettivo dispendio calorico in rapporto alla disciplina praticata; come fattore di correzione va tenuta nella giusta considerazione l' intensità dell' impegno personale.
Una esatta valutazione del dispendio calorico e della relativa razione alimentare s' impone,
poiché eventuali errori possono influire negativamente sul rendimento.
In definitiva, una buona alimentazione fa parte integrante della vita sportiva di ogni atleta,
sia professionista, sia dilettante.
Nutrirsi con saggezza ed allenarsi con metodo sono due punti essenziali fra le "Buone Regole".
Che ruolo ha un piatto di pasta nell'alimentazione dello sportivo?
La pasta fornisce una grande quantità di carboidrati assieme ad un buon apporto di proteine, vitamine e minerali, e ad un bassissimo contenuto di grassi.
E' dunque un alimento ideale per tutte le età, soprattutto per chi fa sport e per i ragazzi in fase di crescita.
Un piatto di pasta contiene:

Proteine 9,5 g
Grassi 6,8 g
Carboidrati 66,2 g
Glucidi 2,7 g
Calorie 367 (80 g di pasta, 35 g di pomodoro ,5 g di olio, 5 g di parmigiano)

Il digiuno

Se la carenza di una qualche specifica sostanza può avere conseguenze negative anche molto gravi, 
è facile dedurre quanto gravi possono essere gli effetti, sul corpo e sulla psiche umana, del digiuno, inteso come digiuno totale,
in un organismo precedentemente sano.
Il "prezzo biologico" del digiuno è elevatissimo, e trascina l'organismo in un drammatico e pericoloso 
rovinio di tutto il suo capitale energetico.
L'inizio e rappresentato da una riduzione di peso acuta e molto rapida, che varia dall'8 al 10 % nei primi due giorni, 
per scendere al 4 % verso il terzo giorno e mantenersi per un po' sull'uno e mezzo per cento.
Si va incontro, insomma, a una progressiva magrezza mentre in pari tempo la temperatura corporea si abbassa sensibilmente stabilizzandosi intorno ai 35 gradi centigradi. 
Viene, infatti, a mancare il carburante necessario per alimentare i processi vitali delle cellule.
In pratica, avviene che l'organismo, per sopravvivere alla mancata alimentazione, dopo aver consumato gli zuccheri di riserva, si rivolge ai grassi che formano il "pannicolo adiposo", 
cioè quel sottile strato di grasso situato, con funzione protettiva, sotto la pelle e, utilizzati anche questi,
tenta di ricavare quel minimo di energia che riesca a mantenerlo in vita rivolgendosi agli organi interni e ai muscoli, 
ai quali "ruba" il nutrimento. Persino lo scheletro viene colpito, poiché le ossa si decalcificano
e tutta l'impalcatura di sostegno del corpo s'indebolisce.
Il funzionamento del fegato, raffinato laboratorio con importanti funzioni antinemiche e antitossiche, 
va incontro a gravi squilibri che si riflettono su tutto il corpo e in particolare sul cervello: 
hanno così origine disturbi psichici che incidono negativamente sulla personalità.
Con l'abbassamento di tutte le resistenze organiche, anche il preziosissimo sistema immunitario comincia a perdere colpi, 
viene intaccato da malattie, specie quelle infettive, assumono un andamento di particolare gravità in modo rapido e progressivo.
Se a questo punto si aboliscono anche le bevande, le cose si complicano ulteriormente: 
esiste, infatti, un fabbisogno minimo giornaliero di acqua, che si aggira sul mezzo litro,
al di sotto del quale l'organismo comincia a soffrire.
La perdita di oltre un quinto dell'acqua totale non è più compatibile con la vita.
Dopo dieci giorni di digiuno assoluto, la persona raggiunge un profondo stato di prostrazione e, continuando, 
finisce con il superare il fatale "punto di non ritorno" oltrepassato il quale non è più possibile alcun intervento di recupero.
Il corpo umano è una macchina complessa dove cellule e tessuti comunicano le une con gli altri 
e tutte le attività sono coordinate tra loro. Se si pensa alla quantità di funzioni diverse che avvengono contemporaneamente nel nostro corpo si resta stupiti
dalla precisione di questo meccanismo. Anche adesso, mentre state leggendo, il vostro cuore batte, pompa il sangue, 
l'intestino assorbe i nutrienti, i polmoni estraggono ossigeno dall'aria, i muscoli delle braccia reggono il libro mentre
il cervello si concentra sulla lettura ed elabora le informazioni. 
Sebbene vi sembri di non fare assolutamente nulla, il vostro corpo sta affrontando una certa attività. 
Immaginate ora come cambia il ritmo quando l'attività fisica aumenta.
I muscoli hanno bisogno di
maggior ossigeno, di più nutrienti, 
l'attività metabolica si incrementa e si produce una quantità maggiore di sostanze di scarto. 
Ma come avviene tutto questo?

IL CORPO CONSUMA ENERGIA PER MUOVERSI

L'alimentazione è il nostro carburante, il mezzo attraverso cui l'uomo introduce ed assimila, oltre ai nutrienti, 
anche l'energia di cui ha bisogno.
Partendo da questi semplici concetti, risulta chiara l'importanza dell'alimentazione in particolare per chi fa sport. 
A qualsiasi livello l'attività venga praticata, il modo di alimentarsi risulta fondamentale per una buona riuscita della performance sportiva e soprattutto per garantire la salute.
Cattive abitudini legate al cibo, una dieta monotona , una cultura alimentare insufficiente possono infatti non solo aumentare il rischio di sviluppare vari tipi di malattie ma anche,
più in generale, portare ad una scarsa efficienza dell'organismo. 
La macchina corpo per mantenersi in buona salute e funzionare a pieno regime ha bisogno di ricevere quotidianamente 
una giusta quantità di nutrienti e di energia alimentare, attraverso il consumo di un'ampia varietà di cibi.
I singoli cibi infatti non sono completi dal punto di vista dell'apporto nutritivo ma forniscono solo una parte di quanto richiesto dall'organismo.
Di conseguenza diventa importante introdurre, nel corso della giornata, almeno un componente 
di tutti i sette gruppi principali di alimenti.
Solo così potremo soddisfare appieno le necessità nutritive dell'organismo.

I sette gruppi di alimenti

  • Latte e derivati
  • Carni, pesci, uova, salumi
  • Cereali e tuberi
  • Legumi
  • Grassi da condimento
  • Ortaggi (con diverso contenuto in vitamina A e C)
  • Frutta (con diverso contenuto in vitamina A e C)

 RICORDATI CHE:

Il sistema muscolo-scheletrico è la struttura che permette i movimenti. 
Il sistema cardiovascolare, attraverso il sangue, fornisce i nutrienti alle diverse cellule del corpo. 
L'apparato cardiovascolare e quello respiratorio forniscono ossigeno alle cellule e rimuovono l'anidride carbonica.
La pelle aiuta a mantenere costante la temperatura corporea attraverso l'evaporazione del sudore dalla superficie cutanea.
Il sistema urinario controlla il bilancio dei fluidi e degli elettroliti e regola la
pressione del sangue.
L'apparato nervoso e quello endocrino coordinano e controllano tutte queste funzioni in relazione ai bisogni del corpo. Tutti questi sistemi vengono fortemente coinvolti e sollecitati nel corso delle attività sportive.
Ciascun sistema funziona anche grazie alle sostanze che si trovano in una o più delle 6 classi di nutrienti.
Le 6 classi di nutrienti sono: Carboidrati, Proteine, Grassi, Minerali, Vitamine ed Acqua.
 
Alla ricerca del peso ideale

IL PESO FORMA

Che cosa è il peso ideale per uno sportivo? É il peso forma individuale, ovvero quel peso - composto prevalentemente da massa muscolare e da una bassa percentuale di  grasso corporeo - che garantisce un buono stato di salute, la migliore performance
sportiva ed il benessere psicofisico.
Esso varia quindi da persona a persona e non può essere ricavato da semplici tabelle o da formule generiche.
Occorre conoscere con esattezza quanta massa grassa, massa magra ed acqua sono effettivamente presenti nel corpo, 
perché tutte le componenti variano quando si è in attività.

LA COMPOSIZIONE CORPOREA

Diverse sono le metodologie impiegate nell'analisi della composizione corporea.
L'Antropometria e la Plicometria ad esempio utilizzano strumenti semplici: una bilancia, un metro per misurare le circonferenze,
un altimetro per misurare l'altezza, un calibro per misurare l'ampiezza dei segmenti corporei (arti) ed un plicometro,
uno strumento a forma di pinza, per la misurazione dello spessore del grasso sottocutaneo.
Grazie a questi strumenti, i medici dello sport sono in grado di valutare le variazioni del peso, 
le aree di muscolo e di grasso degli arti, le percentuali di massa grassa e di massa magra corporee e la muscolatura totale.
Per misurare il grado di idratazione corporea si usa invece uno strumento elettronico chiamato impedenzimetro.
Questo strumento permette di sapere se uno sforzo troppo prolungato, o un'attività in ambiente caldo, hanno causato una perdita eccessiva di acqua. Oltre alla quantità di acqua presente nel corpo, è in grado anche di determinare l'esatta percentuale di
massa magra.

DIMMI COME MANGI...

Per essere certi che l'alimentazione corrisponda alle esigenze metaboliche dello sportivo è opportuno sottoporsi periodicamente a controlli specialistici, indicando con precisione i cibi consumati quotidianamente.
Per la valutazione dello stato nutrizionale di un soggetto che fa sport è bene affidarsi alla supervisione di un medico, meglio se specialista in medicina dello sport.

RICORDATI CHE

É consigliabile pesarsi al mattino a digiuno
Se il peso diminuisce, in modo considerevole e rapidamente, significa che si sta perdendo troppa acqua
La percentuale di grasso corporeo non deve essere troppo bassa, in quanto il tessuto grasso svolge importanti funzioni per l'organismo.  Nella donna per esempio, se questa percentuale scende al di sotto del 17%, si può incorrere in disturbi mestruali sino alla amenorrea. Sono opportuni controlli periodici dei valori ematochimici quando lo sforzo fisico è particolarmente intenso e ripetuto.
 

Come mangia lo sportivo
 

L'alimentazione dello sportivo non è molto diversa dall'alimentazione bilanciata seguita da un soggetto sedentario. La differenza riguarda principalmente la quantità di calorie, ossia il carburante che deve essere introdotto quotidianamente per soddisfare la maggior richiesta di energia determinata dall'aumento del lavoro muscolare.
Alimentazione bilanciata significa introdurre ogni giorno una buona varietà di alimenti -
cereali, legumi, carne, latte, frutta e verdura - per essere certi di assumere tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno.
Il fabbisogno calorico di uno sportivo può oscillare dalle 2.000 alle 5.000 kcal al giorno a seconda del sesso, dell'età e dell'intensità e durata dello sforzo sostenuto.
Consumando più alimenti aumenta anche la quantità di sali minerali e vitamine introdotte. Spesso, quindi, è superfluo ricorrere agli integratori; basta solo rispettare,
come in tutte le diete bilanciate e armoniche, la giusta ripartizione tra i nutrienti. In specifico:

Carboidrati
circa 55 - 60% dell'introito calorico giornaliero
Proteine
circa 12-15% dell'introito calorico giornaliero, contro il 10-12% consigliato a chi non pratica sport
Lipidi Totali
25 - 30% dell'introito calorico giornaliero
Minerali
secondo le raccomandazioni valide per la popolazione generale (LARN*)
Vitamine
>secondo le raccomandazioni valide per la popolazione generale (LARN*)
Acqua
almeno 1-1.5 l al giorno e comunque tanta quanta ne viene persa attraverso sudore, urine, ecc.

*LARN: livelli di assunzione raccomandati di energia e nutrienti per la popolazione italiana -
Società Italiana di Nutrizione Umana '96

RICORDATI CHE

Il regime alimentare
Non esistono alimenti particolari che migliorano la prestazione sportiva
Una corretta alimentazione ti garantisce la salute anche quando vieni sottoposto a stress fisico: 
nutrizione e allenamento sono il binomio vincente
L'assunzione degli integratori deve rispettare necessità effettivamente dimostrate. 
Non eccedere: sarebbe solo un lavoro in più per l'organismo
Le Proteine
Servono a costruire ed a riparare i tessuti
Gli enzimi, molti ormoni e gli anticorpi sono sostanze proteiche
I Carboidrati
Sono la fonte principale di energia per l'organismo
Forniscono una buona quantità di fibra
i grassi
Sono la fonte di energia alimentare più concentrata
Forniscono alcuni nutrienti essenziali, ossia gli acidi grassi polinsaturi
Trasportano le vitamine lipo-solubili
le vitamine
Aiutano a regolare i vari processi e le reazioni chimiche dell'organismo
Non apportano energia né materiali ma partecipano ai processi di rilascio di energia dal cibo
I minerali
Sono indispensabili per la buona salute e l'accrescimento
Partecipano a processi cellulari vitali e alla regolazione dei liquidi corporei
Fanno parte del tessuto osseo e di vari altri tessuti
l'acqua
Rappresenta circa il 60% del nostro corpo
Rende possibili le reazioni chimiche dell'organismo, trasporta i nutrienti, assicura il turgore dei tessuti, ecc.
É essenziale assumerla regolarmente perché non possiamo né conservarla né depositarla
 

Il "carburante" dello sportivo

Gli alimenti che introduciamo servono sia a fornire energia che a fornire materiale per i processi metabolici, 
per la costruzione e la riparazione dei tessuti, ecc. I processi che avvengono nell'organismo per produrre energia richiedono ossigeno (ossidazione).
L'utilizzazione degli alimenti per la costruzione e il mantenimento dei tessuti e dei depositi corporei viene definita anabolismo. 
La completa ossidazione degli alimenti porta a prodotti finali che vengono eliminati attraverso le feci, le urine,
la sudorazione e la respirazione. Questa sequenza di trasformazioni costituisce il catabolismo.
É importante che gli alimenti vengano assunti in quantità sufficienti a bilanciare le perdite, affinchè sia i depositi di energia che i tessuti corporei rimangano costanti nell'adulto. Ma quali sono i depositi di energia del corpo?
 

I DEPOSITI CORPOREI DI ENERGIA

Le tre principali classi di nutrienti - proteine, carboidrati, grassi - possono costituire nel corpo depositi di energia; ma attenzione: 
il loro comportamento è differente. Il deposito di proteine è predefinito, e una loro esagerata assunzione non ne provoca l'accumulo, ma viene smaltito come surplus. Insomma la massa muscolare non aumenta mangiando tante proteine, 
anzi l'eccesso viene smaltito, obbligando l'apparato renale a svolgere un grosso lavoro.
Anche i depositi di zucchero (glicogeno epatico e muscolare) sono predefiniti nel corpo e non si estendono a dismisura. 
Troppi zuccheri, se non vengono bruciati con l'attività fisica, si tramutano in grasso.
La prima quota di energia viene prelevata dagli zuccheri presenti nel sangue (glicemia).
Il deposito di grasso, pur essendo quantitativamente il più importante e ricco in calorie, viene rilasciato lentamente per produrre energia.
Contrariamente a quanto si pensa, solo in determinate condizioni esso fornisce il maggior contributo di energia.
Occorre infatti che vi sia una grande disponibilità di ossigeno, che il soggetto sia ben allenato, e che l'attività sia moderata e di lunga durata, condizioni tipiche di un'attività di tipo aerobico (corsa, ciclismo, sci da fondo, maratona ...).
Chi vuole bruciare soprattutto grasso deve svolgere un'attività aerobica!
Normalmente le proteine dei tessuti (muscoli ad es.) non vengono intaccate dalla richiesta energetica. 
Ma attenzione: se lo stress fisico è intenso e duraturo e non adeguatamente sostenuto dai depositi di zucchero e di grassi,
anche esse vengono utilizzate per produrre energia. Questo comporta problemi per l'organismo.

RICORDATI CHE

Ogni eccesso energetico si traduce in grasso
La prima fonte di energia è costituita dai carboidrati
Se assumi carboidrati eviti che vengano bruciate le preziose proteine
Solo in condizioni aerobiche bruci i grassi per produrre energia
Un grammo di proteine e di zuccheri fornisce 4 cal. circa
Un grammo di grassi fornisce 9 cal. circa.
 

 Le proteine: i mattoni dei nostri muscoli

Le proteine sono le costituenti fondamentali delle nostre cellule e per questo si dice che hanno una funzione strutturale o plastica. Esse sono formate da piccole unità dette aminoacidi. 
Gli aminoacidi necessari sono 22 ma di questi solo 8 sono considerati
essenziali perché l'organismo umano non è in grado di sintetizzarli (produrli) ma deve prenderli dal cibo. 
Se uno di questi aminoacidi essenziali non viene assunto con l'alimentazione si preclude automaticamente la formazione delle proteine o dei tessuti contenenti quel particolare aminoacido. 
Le proteine che contengono tutti e 8 gli aminoacidi essenziali sono complete e vengono definite ad alto valore biologico. 
Le proteine che si trovano nei prodotti animali come uova, latte o derivati, pesce, carne e salumi sono proteine ad alto valore biologico. Le proteine vegetali, presenti ad esempio nei legumi e nei cereali, hanno invece un valore biologico soltanto discreto perchè carenti di alcuni aminoacidi essenziali. Però, consumati insieme, si completano a vicenda.
 

IL FABBISOGNO DI PROTEINE NELLO SPORT

Il fabbisogno di proteine varia in funzione dell'età e del tipo di attività fisica. 
É infatti proporzionalmente maggiore nella crescita, nei bambini rispetto agli adulti, e nello sport per la manutenzione dei tessuti muscolari sottoposti a carichi di lavoro continui. 
Per la popolazione generale si raccomandano circa 0.9 g/kg di peso corporeo pari a circa il 10-12% dell'introito calorico giornaliero. L'atleta che necessita di incrementare le masse muscolari può arrivare ad assumere 
proteine fino a 1.5-1.8g/kg di peso, per un breve periodo. 
Per mantenere il livello di massa muscolare già acquisito, sono invece sufficienti gli 0.9 g/kg di peso corporeo.

RICORDATI CHE

Non sono necessarie ogni giorno assunzioni di grandi quantità di proteine, poiché le proteine in eccesso non vengono conservate nell'organismo e sovraccaricano il lavoro dei reni
Non è vero che le proteine vegetali (legumi secchi) non possono essere utilizzate: integrate con farinacei, forniscono un'ottima miscela di proteine ad alto valore biologico
L'alternanza delle fonti proteiche sia animali che vegetali ti garantisce un introito di tutti gli aminoacidi necessari
 

I carboidrati: l'energia di pronto uso

La principale funzione dei carboidrati o glucidi o zuccheri è quella di fornire energia all'organismo. 
Negli alimenti troviamo carboidrati con diversa struttura chimica.
Schematicamente possiamo distinguerli in zuccheri semplici e complessi.
Gli zuccheri semplici, quali fruttosio, glucosio e saccarosio, sono presenti nello zucchero da cucina, nel latte, 
nel miele, nella frutta, negli ortaggi, nelle marmellate e nei dolciumi in genere. 
Essi vengono rapidamente assorbiti dall'organismo e la loro energia si rende disponibile in pochi minuti. 
Nella dieta non dovrebbero superare il 15% delle calorie totali.
Gli zuccheri complessi sono rappresentati da amido e maltodestrine e si trovano soprattutto in riso, 
pasta, pane, legumi. Essi vengono assorbiti più lentamente e pertanto la loro energia si rende disponibile in modo graduale. Almeno il 45% delle calorie della dieta abituale di uno sportivo dovrebbe derivare dagli zuccheri complessi.
 

IL FABBISOGNO DI CARBOIDRATI NELLO SPORT

Le riserve energetiche corporee da carboidrati si aggirano attorno alle 2.000 calorie, di cui circa 1.500 (corrispondenti a circa 4 etti di zucchero) sono immagazzinate sottoforma di glicogeno muscolare. 
La restante riserva di glicogeno, pari a circa 400 calorie, si trova nel fegato, mentre nel sangue troviamo 100 calorie circa costituite da glucosio.
In una dieta bilanciata di 3.000 calorie, circa il 60% dovrebbe essere apportato dai carboidrati,
il che corrisponde a circa 4 etti e mezzo di zuccheri. Questa quantità è sufficiente a coprire i fabbisogni di glicogeno corporeo. Introducendo quindi una giusta quantità di pane, riso, pasta, legumi,
frutta e zucchero da cucina si riesce ad assicurare la quota energetica necessaria. 
Se ciò non accadesse avremmo effetti negativi sulla prestazione fisica, con i tipici segnali di stanchezza fisica e mentale. 
Inoltre, quando le scorte diminuiscono drasticamente, la macchina uomo va a cercare subito altra energia disponibile
oltre ai grassi e utilizza ingiustamente le proteine. Di conseguenza il ruolo dei carboidrati nell'alimentazione dello sportivo 
è anche quello di risparmio dei tessuti magri.
Proteine e carboidrati, inoltre, hanno un moderato potere saziante, superiore a quello dei grassi. 
Per l'atleta affamato, giova allentare la morsa della fame con uno spuntino a base di biscotti, merendine, panini che non appesantiscono poiché facilmente digeribili.
E per concludere: durante le gare più estenuanti occorre introdurre piccole dosi di energia attraverso bevande dolci che contengano un cucchiaino di zucchero per bicchiere.

RICORDATI CHE

Gli zuccheri sono energia di pronto uso. La sensazione di fatica è il segnale dell'impoverimento delle scorte in zucchero. 
Il glicogeno muscolare ed il glucosio del sangue sono il maggior carburante dell'organismo durante il lavoro muscolare.
Nel periodo precedente l'attività fisica o la competizione si può innalzare l'introito di carboidrati sino a costituire il 70% del fabbisogno calorico totale. Il consumo abituale di giuste quantità di carboidrati protegge la massa magra.
Le bevande troppo zuccherine, dopo la prima frustata di energia, possono provocare un abbassamento della glicemia e quindi favorire un maggior senso di affaticamento
 

I grassi: l'energia di riserva

I grassi, o lipidi, sono tutte quelle sostanze organiche, di origine animale o vegetale, che non si sciolgono nell'acqua e che non possono evaporare. La loro funzione principale è quella di fornire energia all'organismo e di intervenire nei processi di costruzione dei tessuti cellulari (grassi essenziali) e del tessuto adiposo (grasso di riserva). 
A parità di peso i grassi contengono più del doppio dell'energia contenuta nelle proteine e nei carboidrati.
I grassi vengono divisi in saturi ed insaturi a seconda della loro composizione chimica. I grassi animali (burro, lardo, strutto) contengono grassi prevalentemente saturi e hanno la particolare caratteristica di essere solidi a temperatura ambiente, 
mentre quelli vegetali (olio di oliva, di semi, etc) presentano una maggioranza di grassi insaturi e a temperatura ambiente
appaiono liquidi. I prodotti animali quali carni, formaggi, salumi, contengono quantità di grasso che oscillano tra il 10 e il 30%, mentre i pesci ne contengono quantità variabili che vanno dal 5 al 15%.
Tra i grassi animali va prestata attenzione a quei prodotti che contengono elevate quantità di colesterolo, che potrebbero favorire la formazione di depositi sulle pareti delle arterie con gravi rischi per il sistema cardiocircolatorio (alterosclerosi).
Il colesterolo tuttavia non deve essere visto come un nemico assoluto in quanto adempie a molte importanti funzioni
dell'organismo tra le quali ad esempio la sintesi di alcuni ormoni, della vitamina D, ecc.
 

IL FABBISOGNO DI LIPIDI NELLO SPORT

Un atleta di 70 kg con un 12% di massa grassa, ha in teoria una riserva energetica pari a 60.000 calorie; 
ma, come è noto, questa riserva viene intaccata lentamente e solo in  determinate condizioni.
I grassi di deposito, infatti, vengono ampiamente utilizzati solo nell'esercizio a bassa intensità e di lunga durata.
Di conseguenza è negli sport di endurance che le scorte di grasso vengono sempre più utilizzate fino a divenire la principale fonte di energia. Quando poi si effettuano attività sportive estenuanti,all'aperto con temperature basse sotto gli zero gradi, 
tornerebbe utile aggiungere un po' più di grassi alla dieta abituale: almeno il 30% delle calorie totali.
Nel complesso l'esercizio fisico ha effetti benefici sul metabolismo dei grassi poiché oltre ad impedirne l'accumulo a livello dei tessuti, innalza il valore delle HDL circolanti, cioè delle sostanze che trasportano il cosiddetto "colesterolo buono", quello avviato alla eliminazione.

RICORDATI CHE

I grassi si accumulano nell'organismo all'interno delle cellule del tessuto adiposo, che è importante come riserva di energia e per l'isolamento termico.In una dieta bilanciata i grassi rappresentano circa il 25 - 30% del fabbisogno energetico
Alcune vitamine, A - D - E - K, sono dette liposolubili perché vengono assorbite dall'organismo solo in presenza di grassi
I grassi corporei rappresentano la più importante riserva energetica utilizzabile a seconda del bisogno
Gli acidi grassi essenziali sono quelli che l'organismo non sa fabbricare e deve introdurre con la dieta. 
Il fabbisogno dell'organismo in grassi essenziali è pari al 6% delle calorie totali. 
I grassi essenziali si trovano soprattutto in alcuni oli vegetali (olio di oliva extra vergine e di mais) e nel pesce.

I minerali: piccole dosi di benessere

I 22 minerali che rappresentano circa il 4% del nostro peso corporeo, sono nutrienti essenziali che partecipano attivamente alla regolazione di molte funzioni fisiologiche ed entrano nella costituzione dei tessuti corporei. 
Tra queste vi sono alcune funzioni vitali quali il trasporto di ossigeno alle cellule,
la contrazione muscolare per il movimento e il funzionamento del sistema nervoso centrale. 
In alte concentrazioni sono presenti nello scheletro e nei denti e, in percentuali più basse, nei fluidi corporei e in tutte le cellule.
 

IL FABBISOGNO DI MINERALI NELLO SPORT

Spesso gli sportivi consumano alte dosi di integratori minerali pensando di migliorare la prestazione: questo è sbagliato. 
Una dieta equilibrata e completa è sufficiente a coprire le necessità di minerali anche nello sport;
gli integratori dovrebbero essere utilizzati solo in caso di carenze dimostrate. 
Inoltre ogni quantità in più di minerali viene smaltita dall'organismo costringendo gli organi (reni) ad un surplus di lavoro. 
Tra i minerali più importanti per lo sportivo segnaliamo:
Il calcio che rappresenta circa il 40% della quantità totale di minerali presenti nell'organismo ed è quindi il più abbondante. 
É importante per la formazione e la solidità delle ossa e dei denti ma è anche essenziale per la trasmissione degli impulsi nervosi e per la contrazione delle fibre muscolari e per la coagulazione del sangue. 
La quantità giornaliera raccomandata varia dagli 800 ai 1.200 mg al giorno.
Latte, yogurt, formaggi, costituiscono la maggior fonte del calcio biodisponibile.
Il fosforo combinato con il calcio dà forma alla struttura ossea e dentaria. 
Esso è anche presente nelle molecole che trasportano l'energia (ATP). 
Tutti i prodotti animali, dal pesce ai salumi contengono elevate quantità di fosforo.
Il ferro è il componente essenziale dell'emoglobina, la proteina del sangue che si occupa di trasportare l'ossigeno ai vari tessuti. 
La sua carenza (anemia) si manifesta con un senso di fatica diffuso, sintomo che si accentua negli allenamenti
stressanti. Il ferro si trova nella sua forma più biodisponibile nelle carni, nelle uova, nelle frattaglie e nei salumi in genere.
Il magnesio è importante perché è coinvolto nell'attività muscolare,nell'attivazione di vari enzimi e nella sintesi delle proteine. 
Le migliori fonti di magnesio sono i crostacei, le uova, le carni, i legumi e i vegetali integri.
Il potassio è importante in quanto facilita la contrazione muscolare e regola il bilancio idrico e l'equilibrio acido-basico. 
Le fonti elettive di potassio sono soprattutto le leguminose, la carne e la frutta.
Sodio e cloro regolano il bilancio idrico dell'organismo e l'equilibrio acido-basico.
Si segnalano come costituenti enzimatici altri minerali come il selenio, lo zinco, il cromo ed il rame.

RICORDATI CHE

Chi fa sport dovrebbe controllare periodicamente i livelli ematici di calcio, potassio, sodio, ferro
Una parte dei minerali presenti nelle verdure si perdono nell'acqua di cottura. 
Chi segue un regime alimentare vegetariano può incorrere in una carenza di ferro o di calcio
 

Le vitamine: le chiavi del benessere

Le vitamine sono sostanze chimiche necessarie per la crescita, la salute ed il benessere fisico.
L'organismo umano ne ha continuamente bisogno in piccole quantità, che per lo più sono facilmente assumibili 
con un'adeguata alimentazione. Senza le vitamine non potrebbero avvenire i processi chimici nell'organismo. 
Vengono divise in due grandi categorie: liposolubili ed idrosolubili.
Le vitamine liposolubili - A, D, E, K - si chiamano così perché sono presenti nella componente grassa degli alimenti e possono essere a loro volta immagazzinate nel tessuto adiposo corporeo.
Le vitamine idrosolubili - C, e quelle del gruppo B - vengono assorbite in presenza di acqua e non possono essere conservate nell'organismo. Un loro eccesso viene smaltito con le urine e per tale ragione devono essere introdotte ogni giorno con l'alimentazione.
Molte vitamine, in particolare alcune di quelle idrosolubili, si deteriorano con il calore: è opportuno pertanto consumare frutta e ortaggi crudi e freschi per assicurare un apporto
vitaminico adeguato. Gli integratori vitaminici sono necessari solo in determinate condizioni fisiologiche (gravidanza, allattamento, alimentazione abituale squilibrata) e in
particolari condizioni patologiche. Un eccesso di vitamine, in particolare quelle liposolubili, è nocivo per la salute quanto una loro carenza.

 

                                                               

 

Vitamina

Ruolo principale

Buone fonti alimentari

VITAMINE IDROSOLUBILI
C
Acido ascorbico
Mantenimento del buono stato dei tessuti (ossa, denti, vasi sanguigni). Antiossidante. Molti frutti e ortaggi, come: agrumi, fragole, meloni, patate, pomodori e vegetali a foglie verdi.
B1
Tiamina
Liberazione di energia dalle molecole dei carboidrati. Influenza sul sistema nervoso. Carne, salumi, frattaglie, molluschi, riso e altri cereali integrali, pasta, pane, germe di grano, lievito di birra, funghi.
B2
Riboflavina
Liberazione di energia da carboidrati, proteine e grassi. Mantenimento della mucosa. Frattaglie, salumi, latte, carne, riso e altri cereali, vegetali verdi, pasta, pane, funghi.
PP
Niacina
Insieme alla tiamina e alla riboflavina partecipa alle reazioni che liberano energia. Fegato, pollame, carne, tonno, legumi, latte, riso e altri cereali.
B6
Piridossina
Metabolismo delle proteine e utilizzazione dei grassi. Formazione globuli rossi. Cereali, pane integrale, fegato, spinaci, piselli, banane.
Folacina
Acido folico
Sintesi degli acidi nucleici. Rinnovamento cellulare. Formazione globuli rossi. Fegato, reni, vegetali verdi, germe di grano, lievito di birra.
B12
Cobalamina
Sintesi degli acidi nucleici, utilizzazione dei grassi, funzionamento sistema nervoso. Fegato, reni, carne, pesci, uova, molluschi, latte.
Acido
pantotenico
Metabolismo carboidrati, proteine e grassi. Formazione ormoni. Frattaglie, carne, salumi, cereali integrali, noci, uova, vegetali verdi, lievito.
Biotina Sintesi acidi grassi, rilascio energia dai carboidrati. Tuorlo d'uovo, fegato, vegetali verdi, piselli, pane.
VITAMINE LIPOSOLUBILI
A
Retinolo
Formazione e mantenimento epiteli, mucose, ossa, denti. Visione crepuscolare. Fegato, uova, latte e derivati, margarina, vegetali gialli e verdi.
D
Calciferolo
Essenziale per la normale crescita delle ossa e la loro solidità. Latte, tuorlo d'uovo, tonno, salmone.
E
Tocoferolo
Previene l'ossidazione degli acidi grassi polinsaturi. Olii vegetali, pane integrale, germe di grano, fegato, semi, vegetali verdi.
K Essenziale per la coagulazione del sangue. Vegetali verdi, vegetali della famiglia dei cavoli, latte.

 

Acqua e sali minerali nello sport

L'acqua è un nutriente che non produce calorie ma è importante per mantenerci in vita,seconda in questo solo all'ossigeno. Rappresenta circa il 60% del peso corporeo e si stima che una perdita di acqua intorno al 9-12% 
(ad esempio, una persona di 70 kg che perde 7 l di acqua) possa compromettere lo stato di benessere.
Il 60-65% di acqua del nostro corpo è all'interno delle cellule, il restante 40% all'esterno, nel plasma, 
nella linfa e in altri fluidi corporei.
Bastano questi cenni per capire l'importanza dell'acqua, soprattutto per gli sport di lunga durata ed intensità durante i quali si perdono sino a 5-6 litri di fluidi attraverso la sudorazione. 
Il recupero dei fluidi persi e dei sali è un problema molto vivo per gli atleti.
 

IL RUOLO DELL'ACQUA NELLO SPORT

I globuli rossi trasportano ossigeno ai muscoli coinvolti nell'esercizio scorrendo nel plasma, 
che è primariamente costituito da acqua.
I nutrienti, descritti nelle pagine precedenti, arrivano ai muscoli grazie al torrente plasmatico e quindi grazie all'acqua. 
Anche i prodotti finali del lavoro muscolare vengono eliminati attraverso i fluidi corporei. 
Il volume del plasma è importante: infatti se le perdite di acqua corporea sono elevate,
il volume del plasma diminuisce e si corre il rischio di un danno cardiovascolare. 
Basta una perdita del 2% del peso corporeo in acqua per ridurre la capacità di prestazione sportiva.
La sudorazione durante l'esercizio è l'evento più eclatante che occorre bilanciare con un continuo apporto di liquidi. 
Soprattutto negli sport di lunga durata come la corsa, il ciclismo, il fondo, la maratona, occorre bere continuamente piccole quantità, un bicchiere di acqua minerale ad esempio ad intervalli regolari (ogni 20 minuti),
anticipando la comparsa dello stimolo della sete.
L'evaporazione del sudore è il meccanismo indispensabile per il raffreddamento della superficie corporea.
L'attività fisica eleva rapidamente la temperatura corporea. Se non si ha un rapido ed efficace raffreddamento si verifica ciò che avviene ad un motore lanciato al massimo dei giri, e non raffreddato adeguatamente: si surriscalderebbe e danneggerebbe ogni parte meccanica.
La normalizzazione dei liquidi corporei, nonostante l'attenzione nel bere, avviene sempre lentamente. 
I livelli di idratazione infatti, tornano normali anche dopo 48-72 ore dalla prestazione sportiva.
 

IL FABBISOGNO DI SALI MINERALI NELLO SPORT

Il sudore contiene sali minerali. Soprattutto negli sport di lunga durata o nelle competizioni che si svolgono in condizioni di temperatura elevata, la continua sudorazione può portare a importanti perdite di sodio e cloro.
Potassio, Magnesio e Calcio vengono persi invece in minori quantità.
Spesso durante le gare prolungate non si riesce a bilanciare la perdita di acqua e di sali minerali.
Per questo si consiglia acqua minerale o in alternativa bevande isotoniche - cioè simili alla concentrazione salina delle cellule - 
che contengono le giuste quantità di sali minerali. Occorre comunque sapere che il primo compito è quello di bilanciare i fluidi, continuando a bere abbondante acqua minerale anche nella giornata dopo la gara.
Viceversa, per il riequilibrio dei sali è sufficiente la dieta, a volte integrata con bevande isotoniche o con centrifugati di frutta e verdura.

RICORDATI CHE

L'acqua è il nostro più importante nutriente.
Arrecherai un maggior danno alla salute privandoti di acqua, più che di ogni altro nutriente.
É indispensabile rispondere sempre alla sensazione di sete, ma soprattutto occorre bere anche quando la sensazione non é presente. La sudorazione giusta ti aiuta nella prestazione sportiva poiché mantiene la temperatura corporea
Non vestire con abiti isolanti che non permettano evaporazione del sudore: potrebbero causare problemi cardiovascolari
Non assumere bevande ghiacciate o bollenti: potrebbero causare effetti gastrointestinali indesiderati
Non assumere tutto d'un fiato grandi quantità d'acqua, o liquidi troppo concentrati in zucchero o sali che potrebbero causare diarrea. Durante l'esercizio i sali minerali vengono persi principalmente attraverso il sudore, mentre a riposo la loro eliminazione avviene normalmente con le urine. E' sufficiente sorseggiare, ad intervalli regolari, piccole quantità di acqua minerale o di bevande isotoniche per limitare le perdite dei fluidi e dei sali minerali durante la gara
 

I fattori ergogenici Quando si parla di sostanze stimolanti si parla di alcaloidi, tra i  quali troviamo la caffeina, 
presente nelle foglie di thè, cola e matè e nei semi di cacao e caffè. 
Da sempre si conosce l'abitudine di assumere una tazza di caffè quale piacevole intermezzo della giornata. 
Ma oltre alla sua indubbia bontà il caffè, in giuste quantità, ha anche effetti positivi per chi pratica sport.
La caffeina infatti stimola il sistema nervoso centrale e la contrazione del muscolo cardiaco. 
Da qui un incremento sia della frequenza che della gittata cardiaca (la quantità di sangue pompata nel periodo della pulsazione). Ma non è tutto. Grazie alla caffeina, la muscolatura liscia dei bronchi si rilascia favorendo una migliore respirazione.
A beneficiarne saranno soprattutto coloro che praticano sport di lunga durata e hanno bisogno di un cuore capace di funzionare a pieno regime. Molti quindi gli effetti benefici di questa sostanza; ma attenzione: se il consumo supera i 900-1.100 mg di caffeina (pari a 10 tazzine di caffè) si rientra in una situazione di vero e proprio doping. 
RICORDATI CHE La caffeina ha proprietà analgesiche, stimolanti e diuretiche La caffeina è un vasodilatatore, aumenta la respirazione e la capacità di lavoro muscolare. La caffeina ha anche effetti positivi sul sistema nervoso centrale stimolandone i riflessi e l'attenzione.
 
Sport aerobici e sport anaerobici

Un esercizio di tipo aerobico implica un'attività moderata che utilizza ossigeno per fornire l'energia necessaria alla contrazione muscolare. Si parla di lavoro aerobico infatti
quando l'intensità dell'esercizio è leggera, o al massimo moderata, come durante la corsa lenta, la marcia di buon passo, 
il nuoto prolungato, la bicicletta su percorso pianeggiante, la ciclette, ecc.
Si parla invece di lavoro anaerobico quando l'attività prescelta implica sforzi intensi e di breve durata, con una possibile formazione di acido lattico che si accumula nel sangue,
come nello squash, nel salto in lungo, nei 100 e 200 metri, ecc.
 

QUANDO INIZIA L'ALLENAMENTO

Per prepararsi all'attività riscaldiamo i muscoli con lo stretching, o con altra ginnastica,poi iniziamo a camminare lentamente incrementando a mano a mano il ritmo e l'intensità del lavoro muscolare. 
Ad un certo punto la respirazione inizia ad essere irregolare e si comincia a fare fatica.
Fino a questo momento abbiamo respirato bene e quindi abbiamo fornito ai muscoli la quantità di ossigeno che serviva per i processi di produzione di energia: abbiamo compiuto un lavoro aerobico. 
Quando l'allenamento diventa troppo intenso viene richiesta una maggiore quantità di energia, ma, non introducendo abbastanza ossigeno con la respirazione, si produce l'acido lattico che comincia ad accumularsi nel sangue e nei muscoli (e che verrà poi lentamente smaltito nelle fasi di recupero). Anche la produzione di anidride carbonica aumenta ed il respiro si fa più intenso. 
Una respirazione affannosa ed una sensazione diffusa di malessere segnalano che abbiamo superato la soglia anaerobica.
Ciò che distingue il lavoro anaerobico da quello aerobico è appunto la presenza di acido lattico.
Si può quindi definire un esercizio "aerobico" quando l'allenamento è al di sotto del punto in cui inizia la produzione di acido lattico, punto che viene chiamato soglia aerobica.
La tavola in allegato, mostra come il battito cardiaco e il respiro aumentino con l'aumentare del lavoro e come si passi da un utilizzo dei grassi a quello dei carboidrati quando il lavoro diventa più energico.

 


 

 

Intensità dell'esercizio Leggero Moderato Intenso
Tipo di sport Camminare Correre Correre velocemente
Metabolismo Aerobico Aerobico Aerobico/Anaerobico
Fonte di energia Grassi/CHO CHO/Grassi CHO/Grassi
Battito cardiaco <120 120-150 >150
Respirazione Normale Si riesce a parlare É difficile parlare


RICORDATI CHE

L'attività aerobica è il metodo ideale per consumare grasso corporeo. 
Prima dell'adolescenza, la capacità aerobica dei due sessi non è molto diversa.
In età adulta la capacità delle donne diminuisce fino a circa 3/4 di quella maschile.
La capacità aerobica diminuisce inoltre con l'età a causa, in parte, dell'aumento di grasso corporeo.
Puoi conoscere la spesa energetica nelle varie attività sportive consultando la tabella riportata in basso

 

 

Il costo energetico delle attività sportive

Prevalentemente aerobiche
con dispendio energetico pesante
Aerobico-anaerobiche alternate
con dispendio energetico moderato
Prevalentemente anaerobiche
con dispendio energetico leggero
Corsa di fondo Calcio Corsa veloce
Corsa campestre Judo Salto con l'asta
Ciclismo Basket-ball Salto in lungo
Nuoto Rugby Salto in alto
Sci di fondo Hockey su ghiaccio Salto triplo
Canottaggio Hockey su prato Lancio del disco
Sport estensivi o di lunga durata Pallavolo Sport intensivi o esplosivi o di velocità
Kcal/Kg/h di allenamento
min 6 - max 18
Kcal/Kg/h di allenamento
min 5 - max 15
Kcal/Kg/h di allenamento
min 3 - max 12


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La dieta nello sport 

 

Vi sono tre periodi ben distinti nella vita dello sportivo - allenamento, gara, recupero -
che prevedono altrettanti tipi di razione alimentare. 
Qui di seguito riportiamo alcuni esempi di dieta relativi alla fase di allenamento e di recupero.

 

                                                                

Razione di allenamento uomo

3.000 calorie: Proteine 13,5% - Carboidrati 60% - Grassi 26,5%

COLAZIONE
Latte intero con 1 cucchiaino di orzo e miele 1 tazza  (250 ml)
Pane di frumento con 2 cucchiai rasi di marmellata 2 fette (60 g)
Mela 1 frutto grande (180 g)
SPUNTINO
Fette biscottate e 2 cucch. di marmellata 4 fette (40 g)
PRANZO
Penne al pomodoro  1 porzione abb. (90 g)
Spigola ai ferri  1 porzione media (150 g)
Pomodori in insalata 1 porzione abb. (200 g)
Pane di frumento 1 panino (80 g)
Caffè zuccherato 1 tazzina  
SPUNTINO
Frullato di frutta con 2 cucchiai rasi di zucchero 1 bicchiere grande (200 g)
CENA
Risotto al parmigiano 1 porzione abb. (80 g)
Salame 1 porzione media (80 g)
Verdure in pinzimonio 1 porzione media (200 g)
Pane di frumento 1 panino (80 g)
SPUNTINO
Centrifugato di kiwi e arancia 1 bicchiere grande (200 ml)
CONDIMENTO DA SUDDIVIDERE NELL'ARCO DELLA GIORNATA
Olio di oliva   (50 g)

Razione di recupero uomo

2.500 calorie: Proteine 12,5% - Carboidrati 62% - Grassi 25,5%

COLAZIONE
Latte o caffè nero leggero 1 tazza  (250 ml)
Zucchero o miele 2 cucchiai (20 g)
Pane o fette biscottate 2 fette (60 g)
Marmellata 2 cucchiai  
SPUNTINO
Succo di frutta fresca o centrifugato di frutta con zucchero 2 bicchieri (260 ml)
PRANZO
Patate arrosto 1 porzione (200 g)
Insalata di lattuga 1 porzione abb. (100 g)
Pane di frumento 1 panino (100 g)
Mele cotte 2 frutti grandi (480 g)
SPUNTINO
Thè zuccherato 1 tazza (250 ml)
CENA
Minestrone di riso con verdure 1 porzione abb. (80 g)
Prosciutto crudo 1 porzione media (80 g)
Tris di verdure cotte (spinaci, bietole e carote) 1 porzione abb. (250 g)
Banana 1 (140 g)
PRIMA DI CORICARSI
Acqua minerale 2 bicchieri (250 ml)
CONDIMENTO DA SUDDIVIDERE NELL'ARCO DELLA GIORNATA
Olio di oliva   (40 g)

 

RICORDATI CHE 

  • Questi menù giornalieri sono puramente indicativi
  • É opportuno variare al massimo gli alimenti sulla propria tavola purché rientrino nel modello di dieta mediterranea

RICORDATI CHE 

  • Questi menù giornalieri sono puramente indicativi
  • É opportuno variare al massimo gli alimenti sulla propria tavola purché rientrino nel modello di dieta mediterranea

 

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Le vitamine

 

Le vitamine sono sostanze chimiche necessarie per la crescita, la salute ed il benessere fisico.
L'organismo umano ne ha continuamente bisogno in piccole quantità, che per lo più sono facilmente assumibili con un'adeguata alimentazione. Senza le vitamine non potrebbero avvenire i processi chimici
nell'organismo. Vengono divise in due grandi categorie: liposolubili ed idrosolubili.
Le vitamine liposolubili - A, D, E, K - si chiamano così perché sono presenti nella componente grassa degli alimenti e possono essere a loro volta immagazzinate nel tessuto adiposo corporeo.
Le vitamine idrosolubili - C, e quelle del gruppo B - vengono assorbite in presenza di acqua e non possono essere conservate nell'organismo. Un loro eccesso viene smaltito con le urine e per tale ragione devono essere introdotte ogni giorno con l'alimentazione.
Molte vitamine, in particolare alcune di quelle idrosolubili, si deteriorano con il calore: 
è opportuno pertanto consumare frutta e ortaggi crudi e freschi per assicurare un apporto vitaminico adeguato. 
Gli integratori vitaminici sono necessari solo in determinate condizioni fisiologiche (gravidanza, allattamento, alimentazione abituale squilibrata) e in particolari condizioni patologiche. 
Un eccesso di vitamine, in particolare quelle liposolubili, è nocivo per la salute quanto una loro carenza.

 

 

Vitamina

Ruolo principale

Buone fonti alimentari

VITAMINE IDROSOLUBILI

Acido ascorbico
Mantenimento del buono stato dei tessuti (ossa, denti, vasi sanguigni). Antiossidante. Molti frutti e ortaggi, come: agrumi, fragole, meloni, patate, pomodori e vegetali a foglie verdi.
B1 
Tiamina
Liberazione di energia dalle molecole dei carboidrati. Influenza sul sistema nervoso. Carne, salumi, frattaglie, molluschi, riso e altri cereali integrali, pasta, pane, germe di grano, lievito di birra, funghi.
B2 
Riboflavina
Liberazione di energia da carboidrati, proteine e grassi. Mantenimento della mucosa. Frattaglie, salumi, latte, carne, riso e altri cereali, vegetali verdi, pasta, pane, funghi.
PP
Niacina
Insieme alla tiamina e alla riboflavina partecipa alle reazioni che liberano energia. Fegato, pollame, carne, tonno, legumi, latte, riso e altri cereali.
B6 
Piridossina
Metabolismo delle proteine e utilizzazione dei grassi. Formazione globuli rossi. Cereali, pane integrale, fegato, spinaci, piselli, banane.
Folacina
Acido folico
Sintesi degli acidi nucleici. Rinnovamento cellulare. Formazione globuli rossi. Fegato, reni, vegetali verdi, germe di grano, lievito di birra.
B12 
Cobalamina
Sintesi degli acidi nucleici, utilizzazione dei grassi, funzionamento sistema nervoso. Fegato, reni, carne, pesci, uova, molluschi, latte.
Acido 
pantotenico
Metabolismo carboidrati, proteine e grassi. Formazione ormoni. Frattaglie, carne, salumi, cereali integrali, noci, uova, vegetali verdi, lievito.
Biotina Sintesi acidi grassi, rilascio energia dai carboidrati. Tuorlo d'uovo, fegato, vegetali verdi, piselli, pane.
VITAMINE LIPOSOLUBILI

Retinolo
Formazione e mantenimento epiteli, mucose, ossa, denti. Visione crepuscolare. Fegato, uova, latte e derivati, margarina, vegetali gialli e verdi.

Calciferolo
Essenziale per la normale crescita delle ossa e la loro solidità. Latte, tuorlo d'uovo, tonno, salmone.

Tocoferolo
Previene l'ossidazione degli acidi grassi polinsaturi. Olii vegetali, pane integrale, germe di grano, fegato, semi, vegetali verdi.
K Essenziale per la coagulazione del sangue. Vegetali verdi, vegetali della famiglia dei cavoli, latte.

 

Molte persone sono entusiaste consumatrici di vitamine.
Queste vitamine possono essere prese sia sotto forma di farmaci (pastiglie, iniezioni, gocce...) o semplicemente scegliendo alimenti che ne sono ricchi. Molte mamme dicono ad esempio:
“dài, mangia le carote che fanno bene alla vista..” oppure: “mangia la verdura che contiene vitamina C...”. E così via. 
Sulle vitamine vi sono alcune cose sicure, altre cose mal definite, alcune cose possibili, altre improbabili ed altre ancora del tutto false, dei veri e propri miti da sfatare.

1-Tra le cose sicure, vi è certamente un fatto: assumere vitamine fa guarire da certe malattie specifiche, causate proprio dalla mancanza di vitamine. Ad esempio, il beri-beri o lo scorbuto guariscono se si assume (rispettivamente) vitamina B1 o vitamina C mediante un trattamento adeguato.

2-Un discorso più complicato si apre quando una persona non manifesta delle sindromi carenziali, 
ma prende le vitamine solo per rinforzarsi o star meglio. In effetti qui vi sono delle credenze (anche molto radicate)
che non hanno dimostrazioni scientifiche, altre che ne hanno, vi è un effetto certo: certe vitamine costituiscono un “fattore di crescita”. Ma prendere le vitamine per rinforzarsi o riprendersi da una malattia non ha un riscontro scientifico. 
Quindi, è una cosa possibile ma non certa.

3-Un discorso ancora più complesso è legato al prendere vitamine per malattie specifiche, ma che non sono quelle da carenza. 
E’ chiaro -ad esempio- che lo scorbuto passa se si assume vitamina C. 
Ma fa bene assumere vitamina C (ad esempio) per il raffreddore? L’effetto della vitamina C sul raffreddore è stato oggetto di una quantità di studi letteralmente impressionante, ma mai nessuno studio ha dimostrato che la vitamina C abbia un effetto benefico sulla guarigione da raffreddore. 
Eppure gran parte della vitamina C che si consuma nel mondo è comprata e consumata per questo scopo. 
D’altra parte male non fa, e come negare una speranza al raffreddato, anche se pare che la pastiglia non serva proprio a niente?

4-Un altro discorso ancora sta nella possibilità che certe vitamine possano “proteggere” contro delle malattie molto gravi, contro le quelli non abbiamo molte armi di altro genere. Pare in effetti confermato che il gruppo delle vitamine “antiossidanti” (tra cui la vitamina C) offrano una certa protezione contro i tumori. In conclusione: è probabile che tutto il consumo che si fa di vitamina C contro il raffreddore sia inutile, ma almeno questa stessa vitamina potrebbe essere utile per prevenire i tumori, e questo “effetto collaterale” (scusate la battuta) non mi pare del tutto spregevole....

Con il nome di “vitamine” si intende un gruppo eterogeneo di composti chimici, che sono indispensabili per la vita o per il benessere dell’uomo.
Il loro nome deriva da “ammine necessarie per la vita”; ma al giorno d’oggi si è esteso -dicevo- a composti che non hanno a che vedere con le ammine: possono essere degli acidi come la vitamina C (acido ascorbico) degli alcool come la vitamina A (retinolo) dei grassi o loro derivati come la vitamina F, e così via.
Alcuni di questi composti hanno come nome una lettera (A,K,C,E...) altri (acido folico, biotina, eccetera) non hanno per tradizione questa lettera, ma hanno la stessa dignità delle altre vitamine: in particolare, sono indispensabili.
Sia (come è il caso dell’acido folico) perché vengano assorbite altre vitamine (la vitamina B12 non viene assorbita dall’intestino senza la presenza di ac.folico) sia da sole.
Assieme alle vitamine vi sono altre sostanze o composti, che pure servono all’organismo e che portano a problemi più o meno gravi in caso di loro mancanza.
E’ il caso di alcuni minerali, e in particolare alcuni metalli come il ferro, lo iodio, il sodio, il potassio...
Anche qui (come per le vitamine più “classiche”) vi sono delle malattie da carenza molto precise 
(Ad esempio: può capitare di andare in carenza di ferro.
Altro esempio: molti avranno sentito parlare del “gozzo” che veniva nei luoghi dove vi era scarsità di iodio nell’acqua o nel terreno...).
E anche qui vi sono i soliti dubbi sull’utilità di somministrare altri minerali a chi ne dispone già a sufficienza. Accanto a questi minerali certamente necessari, alcuni studiosi pongono altri minerali la cui necessità è più discussa.
O meglio, non è tanto discutibile che all’organismo serva il selenio o il berillio, ma se l’organismo comunemente alimento possa risentire della loro mancanza, o se la loro somministrazione porti a qualche vantaggio. In altre parole, fino ad oggi non si è mai dimostrata una malattia o una condizione morbosa migliorata dalla somministrazione di certe sostanze. 
Il discorso è più generale.
Di certo alcune vitamine “fanno bene” se l’organismo ne ha troppo poche. 
Molto più difficile dire se “fanno bene” in grandi quantità quando l’organismo ne ha a sufficienza.
In altre parole, se uno ha lo scorbuto, ha bisogno di vitamina C.
Ma per uno che non ha lo scorbuto ( e quindi ha una quantità di vitamina C sufficiente) che vantaggi gli porta assumere altra vitamina C?
Attorno ai vantaggi portati dalle vitamine vi sono molti miti, molte incertezze e poche cose dimostrabili scientificamente. 
Siccome le vitamine costano poco e la loro assunzione non comporta grandi complicazioni, nel dubbio molte persone le prendono, e magari fanno benissimo a farlo.
Prese con criterio, le vitamine non fanno male: a patto che non si raggiungano le dosi tossiche e 
che le vitamine siano integre (es. non scadute).
Se questa “cura di vitamine” serve a star meglio, è tutto un altro discorso.



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