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La Fonte Preziosa - Prefazione - Introduzione

CERCHIO FIRENZE 77

 

La fonte Preziosa

 

A cura di Luciana Campani Setti

 

 

 

 

QUESTA è la fonte preziosa di quell'acqua che disseta:

Casta, per purificare,

Forte, per trascinare,

Umile, per esaltare.

Se sei venuto per bere, attingi di quest'acqua sì rara nel deserto; se non hai sete, fatti da una parte e cedi il posto.

Quest'acqua è aurea, ma è più preziosa ancora dell'oro.

Conservala dunque gelosamente e non sprecarla, perché la via è lunga e solatia.

Odi il dolce rumore dello zampillo, ma non esserne incantato: non sia per te come sirena per il navigante.

Guarda come cristallina è la polla; puoi specchiarti ed acconciarti l'abito, ma non essere novello Narciso.

Immergi il tuo corpo nella freschezza di quest'acqua, ma sii pronto ad uscirne come se fosse sterco.

Eppure essa è preziosa, più ancora del cibo nella carestia.

Prendi dunque nell'abbondanza per non essere povero nella carestia e bada di non barattare l'orto per l'orpello.

Leggi ed intendi che cosa è scritto con caratteri di fuoco sulla fonte. La voce risuona, ma il tuo orecchio non l'ascolta; la mano scrive sulla sabbia del deserto ma, se attendi domani, il vento avrà tutto cancellato e non potrai più leggere.

La meteora attraversa il cielo: alza la testa subito, se vuoi vederla; fra pochi istanti sarà consumata nel suo stesso fulgore.

Le Sue mani sono protese nell'aiuto innumerevoli volte, perché immensa è la Sua pazienza; poi - improvvisamente - si ritraggono.

Allora ascolterai, ma sarà il silenzio; cercherai di vedere,

ma la sabbia sarà muta ed il cielo buio, né i pianto, né la tua grande disperazione potranno richiamare l'occasione perduta.

 

                                                                                                                                                                                 KEMPIS (1954)  

 

 

 

Prefazione

 

 

L'interesse suscitato dalle comunicazioni giunte attraverso la medianità di Roberto Setti è tale da giustificare la pubblicazione di questo libro, che riunisce in un unico volume l'insegnamento - che si può definire filosofico - impartito negli anni dal 1975 al 1984.

 

Molte supposizioni sono state fatte sulla provenienza di questi messaggi, che si pongono come riflessioni su temi che hanno rappresentato per secoli argomento di studio per il pensiero umano, esposti qui in una forma che non tenta di prevaricare il raziocinio dell'uomo, ma ad esso si uniforma cercando di seguirne il meccanismo logico, rifuggendo per principio il dogmatismo tipico delle «verità rivelate».

 

Fin dai primi messaggi del lontano 1946 i Maestri hanno delineato un quadro generale di interpretazione della realtà che poi, nel corso degli anni, è stato approfondito ed arricchito di particolari. Allorché il fenomeno è iniziato, il medium era poco più che sedicenne: ora, immaginare che un ragazzo possa costruire, inventare uno schema così complesso e riesca poi a portarlo avanti con una logica stringente per tanti anni, senza mai cadere in contraddizione, è per lo meno arduo da dimostrare.

 

Già questo fatto, quindi, potrebbe ragionevolmente farci credere che ci troviamo di fronte ad un evento insolito; il problema che si pone successivamente, cioè se si tratti di subconscio o di comunicazioni provenienti da entità disincarnate, non riguarda la sostanza dell'insegnamento, poiché il contenuto dei messaggi è tale che, qualunque ne sia la provenienza, essi meritano una certa attenzione e una certa riflessione.

Ora che Roberto ha lasciato questo piano fisico, l'intuizione che il compianto orientalista prof. Giulio Cogni aveva avuto sulla sua enigmatica personalità e sull'origine dei suoi messaggi intellettivi, appare sempre più, credibile e verosimile.      

 

Il caso di Firenze - egli asserisce - è un esempio di un'alta facoltà creatrice, che si sviluppa in un'immersione supernormale del medium attraverso un'obliterazione dell'io, nell'impersonalità e universalità dell'Essere che la scienza fisica -  tanto per fare un esempio - potrebbe anche chiamare energia, intesa, come nelle filosofie orientali, nel senso dell'Uno Divino, onnipresente e identico, di cui tutto ciò che normalmente vediamo è rifrangenza, spettacolo della divina Lila; come del resto accade in ogni profonda esperienza artistica e del pensiero cosiddetto creatore e in ogni istante di amore integrale. 

Proprio seguendo la filosofia, in sé molto elevata, esposta nelle varie sedute, soprattutto dall’entità Kempis, non si può non arrivare alla conclusione che il medium - che appare anche alla vista un temperamento mansueto e armonioso eminentemente portato alla dissoluzione dell'io e alla dimenticanza di sé nel sonno medianico - diventa in quegli istanti un "genio ", nel cui lucido sogno o, se si vuole, pensiero non certo riflessivamente pensato ma vissuto in senso - per dire con Aurobindo - supermentale dalla totalità dell'Essere, non esistono più veramente, quali separate entità, né lui né alcun altro personaggio terrestre, o celeste, se non come simboli da cui parla l'Essere impersonale del mondo.

 

Le pagine che vengono fuori da queste lezioni pronunciate in fluente esposizione, quasi senza pentimenti né errori, sono spesso molto belle e di una profondità che attende di essere debitamente apprezzata. Svolgono una visione del mondo che è sostanzialmente quella stessa del pensiero orientale, giungendo alle conclusioni più alte, quali si trovano nell'Advaita Vedanta, o Vedanta non duale, di Shankara. 

In questo senso è come se un pensatore venisse ogni volta da ambiente indiano o buddhista a svolgere una lezione, senza richiami alla terminologia sanscrita, in linguaggio occidentale e talvolta cristiano... Qualunque ne sia la sorgente, è certo che ci si trova davanti ad un fenomeno di altissima sapienza, libera da dogmi, condizionamenti, pregiudizi, limitazioni, generalmente avvertibili in quasi tutte le relazioni di sedute medianiche. Qui parla realmente un grande Maestro... «.

 

Chi ha avuto la fortuna di conoscere personalmente Roberto ed ha apprezzato il suo garbato modo di rivolgersi agli altri, la fiducia che ispirava fin dal primo incontro, la sua ritrosia a parlare dei suoi poteri paranormali, non potrà dimenticarlo. E se anche il ricordo della sua figura di uomo, di figlio, di fratello, di amico si andasse pian piano sfumando, emergerà sempre più rilevante il carisma di cui la natura lo aveva dotato.

La sua personalità che non passava mai inosservata, l'attenzione con cui si ascoltavano sempre i suoi pareri - sia pure espressi solo se richiesti e dati senza alcuna imposizione -, la serenità che trasmetteva a chi si rivolgeva a lui per dubbi o consigli, la sua rassicurante presenza.  

 

Ora le serate trascorse seduti in cerchio intorno a Roberto per dissetarci alla fonte di saggezza che per suo tramite giungeva fino a noi, ci sembrano un sogno. E sembra un sogno il ricordo delle sue mani luminose, dell'intenso profumo di fiori freschi che inondava a tratti la stanza, delle materializzazioni lente di piccoli oggetti, insomma di tutti quei fenomeni che magnetizzavano l'attenzione e creavano la giusta tensione mentale atta ad agevolare la comprensione di quanto veniva amorosamente insegnato.

 

Per fortuna amici attenti e previdenti hanno fatto sì che nemmeno una parola pronunciata da Roberto in quel suo particolare stato di coscienza - o di incoscienza - sia andata perduta. Tutto è stato sempre registrato e ritrascritto, così che anche chi non ha avuto l'opportunità di vivere personalmente questa sconvolgente esperienza possa, attraverso la lettura, avere un'idea di quale portata siano stati i messaggi giunti attraverso la disponibilità di un uomo che ha scelto di vivere una normale vita di funzionario parastatale, che non ha mai tratto nessun vantaggio economico o di prestigio dai suoi eccezionali poteri, che non ha voluto vivere da protagonista, ma anzi ha rappresentato, per chi lo ha conosciuto, un valido esempio di modestia e riservatezza.

 

Centinaia di lettere testimoniano l'attenzione che queste comunicazioni hanno risvegliato in tutti gli ambienti sociali, fra persone delle più disparate età. Veramente la sua presenza è stata una meteora che ha rischiarato un lungo tratto della nostra vita, facendo riflettere sul valore che assume, in questa società distratta nella sua superficialità, il fatto di volgere l'attenzione a quesiti di ampio respiro, pur dando importanza alla vita di ogni giorno, ai rapporti con gli altri, alla ricerca della serenità «qui» e «ora».

 

A tutt'oggi sono sette i libri pubblicati dalle Edizioni Mediterranee curati dal gruppo di persone che fin dall’inizio ha seguito l'evolversi di questa straordinaria medianità.

 

Si può dire che le entità manifestatesi hanno dissertato su tutte le tematiche che interessano l'uomo di oggi, inserendo negli insegnamenti etici e filosofici notizie su dimensioni sconosciute, con un metodo didattico efficace e coinvolgente, in forma letteraria perfetta, tanto che i testi raccolti sono stati trascritti DALI e registrazioni delle sedute senza correzioni o modifiche.

 

Nel primo volume del Cerchio Firenze 77 (così si è auto-denominato questo gruppo di studio) dal titolo «Dai mondi invisibili» sono riportati i concetti disquisiti dagli Istruttori disincarnati sul tema dell'evoluzione spirituale, karma, libertà, reincarnazione, piani di esistenza, costituzione dell'uomo integrale. Lo svolgersi di questi temi giunge a conclusioni in perfetta assonanza con quelli della filosofia esoterica dell'India. 

Ma il fatto che simili quesiti si trovassero già affrontati in testi conosciuti, niente toglie all'importanza che questi colloqui hanno assunto per coloro che assistevano alle prime sedute e che sono stati stimolati a superare i limiti della loro preparazione culturale interessandosi a quesiti che fino ad allora non si erano posti. Penso perciò che lo stimolo che può far muovere da certe cristallizzazioni del pensiero sia un aspetto molto positivo delle comunicazioni medianiche di un certo livello.

 

Nel secondo volume, «Oltre l'illusione», la visione dell'esistente viene descritta da un punto di vista totalmente diverso: non più dal basso verso l'alto, nella nostra visione di uomini limitati dai sensi fisici, ma dall’alto verso il basso. In questa diversa prospettiva la realtà è tutta diversa dall’apparenza e ne scaturiscono conclusioni che vanno oltre gli schemi normalmente conosciuti: l'illusorietà del tempo e dello spazio, il mondo come rappresentazione, la materia come creazione della mente, l'illusione del trascorrere. 

Certo, questa originalità dell'insegnamento - che coincide con le ipotesi di alcuni studiosi moderni - non può essere colta sfogliando distrattamente il libro, ma leggendolo e meditandolo con attenzione.      

 

Infatti questo volume è ritenuto il più sconvolgente per le teorie che presenta e che « possono apparire pazzesche », come asserisce Dali, una delle voci comunicanti. In un primo tempo il libro fu stampato privatamente con il titolo « Sintesi » e durante una serata in cui fu distribuito al ristretto numero di persone che allora partecipavano alle sedute, il medium, in profonda, inaspettata trance, pronunciò queste parole:

 

« ...Abbiamo raccolto, assieme a voi, delle verità che nessuna scuola di iniziazione ha mai così pubblicamente propagandato, riferito. Queste verità sono quindi portate di fronte a tutti, o figli, e coloro che le cercano possono oggi, facilmente, trovarle. Questo volume che assieme a voi abbiamo dato agli uomini, rappresenta un " corso superiore " di lezioni. Inutile sarebbe darlo a chi non potesse apprezzare ciò che esso contiene: ma inutile sarebbe stato il nostro ed il vostro lavoro se nessuno, al di fuori di voi, potesse beneficiarne.     

Per questo vi diciamo: con la cautela che il buon senso suggerisce, date pure a coloro che voi ritenete possano comprendere queste verità, il lavoro che assieme abbiamo fatto. Datelo pure, o figli, perché come voi sapete l'evoluzione degli uomini avviene secondo un preciso, possiamo dirlo, "meccanismo": ciascuno è oggi quello che è, in forza dell'evoluzione che ha raggiunto. Ciò costituisce la base del suo "essere "; ma se l'uomo non fosse in mezzo alla vita, all'esperienza diretta, non solo all'esperienza diretta, ma alla conoscenza di certe verità, non progredirebbe più.     

 

Egli pone attenzione a certi insegnamenti, anche se non vi presta fede: questi entrano nella sua mente; dall’attenzione, a poco a poco, egli passa alla consapevolezza di certe verità e dalla consapevolezza alla coscienza. Queste verità dunque debbono essere portate all'attenzione di coloro che in qualche modo possono avere per esse interesse; dalla loro attenzione passeranno alla loro consapevolezza, dalla loro consapevolezza alla coscienza con lo stesso sistema che è seguito, inconsapevolmente, da voi e da tutti.     

 

Ora, ciascuno di voi ha la sua vita di ogni giorno. Voi non siete dei missionari di queste verità; voi dovete vivere, però, tenendo presente in voi l'insegnamento, fare in modo che la vostra vita sia, non propagandato, ma tacito e pur massimamente eloquente esempio di attuazione delle verità che conoscete. Tutti indistintamente voi che siete qua. Non occorre tanto parlare, esporsi come usavano fare i missionari, i predicatori, quanto vivere per queste ed in queste verità, nella convinzione di esse. Questo è forse il metodo più efficace perché gli uomini possano ritrovare certi valori che momentaneamente sembrano perduti.   

 

Io vi auguro, o figli, che possiate intendere giustamente queste parole; che quando voi siete nella vita vostra di ogni giorno, sappiate applicarle nelle responsabilità che la vita vi chiama ad assumervi. Sappiate comprendere e nello stesso tempo insegnare agli altri, il retto agire, il retto pensare. L'essere e non il divenire ».

 

Anche gli insegnamenti morali ed etici contenuti nei libri del Cerchio rispecchiano tutti una profonda conoscenza dell'animo umano e superano gli schemi di una morale scontata e conformista.      

Nel terzo volume « Per un mondo migliore « è palese questa morale con l'insegnamento dell'entità Claudio sul « conosci te stesso »; insegnamento che in un primo momento può apparire lassivo con il suo invito a comportarsi secondo il nostro vero sentire e affermando che il voler apparire ciò che non si è crea quelle frustrazioni che tanto complicano la nostra vita; ma che è invece di una sconcertante severità quando afferma che l'azione del donare, aiutare, amare, compiere il proprio dovere, deve scaturire spontaneamente dal profondo del nostro essere, senza sforzo, ripensamenti, coercizioni, senza prospettive di premi nell'aldilà. 

Agire diversamente da come si sente, è utile nel caso in cui la nostra azione potrebbe danneggiare gli altri, ma l'atteggiamento esteriore non cambia l'intimo dell'individuo. Ed ecco la necessità dell'introspezione al fine di conoscere i veri motivi delle nostre azioni e capire che se esiste in noi l'egoismo, il culto dell'io, la smodata ambizione, il senso di separatività dai nostri simili, è ancora lontano il raggiungimento di quella mèta che è il vero scopo della vita sul piano fisico.

 

« Le grandi verità «, « La voce dell'ignoto», « Oltre il silenzio «, «Maestro, perché? «, sono i titoli degli altri quattro volumi composti riunendo i messaggi di Dali, Kempis, Claudio, Fratello orientale, Teresa, Alan, François: ognuna di queste voci ha un proprio linguaggio particolare, sempre eguale col trascorrere degli anni, ma sono profondamente diverse l'una dall’altra nella maniera di porgere l'insegnamento. Al fine di catturare l'attenzione di tutti i presenti, di estrazione culturale eterogenea, le voci parlano in chiave razionale, mistica, analitica, filosofica, così che ognuno possa attingere al linguaggio che gli è più congeniale.

 

Ogni volume è completo in se stesso e può essere letto separatamente: anche la descrizione dei numerosi fenomeni fisici - luminosità, apporti, profumi, levitazioni - testimoniati da decine e decine di persone, tiene sempre desto l'interesse del lettore. 

Il tema centrale dell'insegnamento è ricorrente in tutti e sette i volumi e, nella terza parte di ognuno, l'insegnamento filosofico si snoda sul tema della natura dell'Assoluto, l'eterno presente, l'infinita presenza, il superamento della condizione umana: ma è nel leggerne con attenzione tutto lo svolgersi che se ne ha quella completezza di conoscenza che ci fa riconoscere logica e razionale la conclusione a cui perviene Kempis: « ...la vera natura di ogni essere è l'Essere Unico e Assoluto: e se Dio è la reale dimensione di esistenza del tutto, se Egli è l'unico essere in cui tutti ci riconosciamo, allora ogni essere è un altro te stesso. Se puoi convincerti di questa verità, getta pure lontano da te ogni leone, ogni comandamento, perché essi non sono che una pallida imitazione, una grottesca caricatura di quella convinzione interiore che sola può trasformare i tanto meravigliosi, quanto irraggiunti, ideali morali in viventi realtà».   

 

Questo insegnamento sulla natura dell'Assoluto era quello che mio fratello Roberto prediligeva, e suo vivo desiderio è sempre stato quello di riunire in un unico volume tutti i messaggi su questo argomento, tanto che egli stesso, prima della sua malattia, aveva riunito le lezioni di Kempis in ordine cronologico e ne aveva formato un opuscolo a cui aveva dato il titolo « L'Assoluto «.E' un tema, questo, squisitamente filosofico e forse seguire questo tipo di ragionamento può non essere congeniale a tutti, ma i Maestri Invisibili dicono che nella vita evolutiva di ogni essere esiste un punto in cui questo aspetto deve essere affrontato. E' un punto che apre troppe nuove prospettive, che pone l'individuo in stati d'animo e situazioni troppo diverse da quelle della realtà apparente, per cui egli deve trovare questo nuovo modo di collocarsi nel suo mondo.           

 

Ai messaggi raccolti da Roberto - alcuni dei quali finora inediti - sono stati aggiunti quelli ricevuti durante la sua infermità (già pubblicati nella terza parte dei nostri tre ultimi volumi) ed ecco pronto il libro dell'Assoluto, con pagine dense di profondi significati, con un crescendo di elevati concetti, di argomenti disquisiti con trascinante dialettica da cui traspare evidente che il vero ed unico scopo di queste comunicazioni è quello di trasmettere quelle verità che possono aprire una porta sull'Inconoscibile, che possono aiutare a operare in noi quell'intima trasformazione che - se realizzata - è la sola vera rivoluzione capace di mutare la società nella quale viviamo.         

 

Non ci resta che sperare che il desiderio di Roberto sia stato una sua intuizione sull'opportunità di rendere più agevole la consultazione di questi testi che racchiudono preziose indicazioni su una delle tre vie per giungere alla liberazione:

la via della conoscenza.

                                                   L.C.S.

 

 

 

 

Introduzione

 

 

Per una più facile comprensione dei concetti esposti in questo volume tracciamo una breve sintesi degli argomenti riportati nel libro « Oltre l'illusione «, volume in cui vengono proposti scottanti temi di grande attualità: illusorietà della materia, del tempo, dello spazio, del trascorrere, con visioni della realtà completamente diverse da ciò che appare.    

 

Già nel 1953 Kempis, con un suo breve intervento che riportiamo integralmente qui di seguito, aveva catturato la nostra attenzione su temi per noi, allora, inusitati: temi che poi egli ha ampiamente svolto e portati a conclusione con la sua stringente e convincente logica.    

 

"L'illusione del movimento in una proiezione cinematografica è data dal susseguirsi dei fotogrammi e dalla persistenza delle immagini sulla retina dell'occhio; questo vi insegna la vostra scienza. 

In realtà la visione di un film è un lavoro mentale perché è un fenomeno che avviene nel veicolo mentale dell'individuo. 

 

Se qualcuno vi dicesse che tutto quanto voi vedete è simile all'illusione di cui ora parlavo, sono sicuro che prendereste quel qualcuno per un pazzo. 

 

Pure, considerate: in possesso di una visione relativa, chiusi in  una forma densa, voi potreste essere oggetto di un'illusione simile. In realtà esiste solo l'Eterno Presente e l'Infinita Presenza.  

 

Nel piano fisico voi avete cognizione dello spazio perché, chiusi in una forma, per raggiungerne un'altra, una delle due deve spostarsi entro l'agente che le separa.

 

Nel piano astrale è il desiderio o la volontà che possono rendervi presenti laddove desiderate o dove volete.

 

Nel mentale è il pensiero che vi dà l'immediata sensazione di un reale contatto fra voi e l' oggetto del vostro pensiero.       

Nello spirituale, al di fuori di ogni limitazione, si ha coscienza dell'eterno presente e dell' infinita presenza di ogni cosa.

 

Un oceano si può considerare un insieme di gocce: pure ciascuna goccia esiste solo nell'attimo in cui viene prelevata dalla massa dell'oceano e solo allora si può dire che ne sia vicina o lontana. Allo stesso modo, se voi risalite alla radice dell'essere vostro, comprendete di essere uno nel tutto e che lo spazio è del piano relativo, poiché  solo lì si ha l'illusione che esso esista.    

 

Come il movimento è una successione di punti, il tempo ne è una di attimi, in ciascuno dei quali vi è una particolare disposizione degli oggetti dell'universo. La vostra mente, passando da un attimo all' altro, secondo una successione convenzionale, con il ricordo crea l'illusione del movimento, del cambiamento, del tempo".

 

La relatività del tempo e dello spazio e l'illusorietà della materia è stato il tema su cui si è svolto parte dell'insegnamento di Kempis dal 1965 in poi. Su questi argomenti i progressi delle scienze fisico-matematiche hanno contribuito in modo singolare ad avvalorare le dottrine degli antichi filosofi sulla relatività della conoscenza empirica dell'esistente e la necessità di ricorrere alle facoltà superiori per avvicinarsi alla realtà delle cose.      

 

Kempis porta avanti questi concetti ed afferma che la realtà che noi conosciamo esiste unicamente nella nostra percezione: oggettivamente esiste un quid che, percepito, si rivela come mondo fisico, ma in se stesso è un quid che non ha consistenza, colore, forma, sapore, tempo e spazio.  

La realtà che noi percepiamo è una realtà relativa che assume l'aspetto che ci è noto in funzione delle nostre possibilità di percezione. Considerato al di fuori dell'osservazione che ne fa l'individuo, il cosmo è immobile ed è costituito da un insieme di situazioni cosmiche fisse e immutabili che si possono paragonare ai fotogrammi di un film.      

 

Ogni istante ha una sua architettura ed è costruito in maniera diversa dall’istante antecedente: l'evoluzione della materia risulta dall’osservazione, fatta anche a posteriori, delle mutazioni che vi sono fra istante precedente e istante successivo.

 

Le materie di ciascun piano di esistenza sono rappresentate secondo un cielo vitale che deriva dal modulo fondamentale secondo il quale il cosmo è ideato. Unitamente alle serie di fotogrammi che rappresentano il cielo cosmico della materia - della vita macrocosmica - vi sono altri fotogrammi che rappresentano l'evolvere, il trasformarsi degli individui della vita microcosmica. La vita macrocosmica si compenetra e compenetra la vita microcosmica: il « dossier « cosmo è costituito da tutte queste cartelle riguardanti la vita macrocosmica e la vita microcosmica.

 

Il mondo fisico che cade sotto i vostri occhi e che appare come un perenne « divenire « è in realtà un eterno « essere «.

Le leggi che la scienza umana scopre sono in effetti l'aspetto illusorio e mutevole di altre leggi immutabili che costituiscono il fondamento del cosmo.

 

Il mondo che l'uomo percepisce  è un caleidoscopio di forme in perenne apparente mutazione, che in realtà non mutano affatto, poiché ciascuna mutazione esiste nell'eternità. Il trascorrere nasce dalla visione limitata di un mondo limitato: il viaggio nello spazio e nel tempo si compie solo attraverso allo spostarsi della consapevolezza individuale.      

La vita dell'individuo è una vita interiore, soggettiva: ciascun individuo ha il suo tempo e il suo spazio, pur non avendo una visione indipendente ed onirica del cosmo. Questa visione si fonda su una base comune, che pur originando sensazioni soggettive è percepita in modo analogo da più osservatori: il piano fisico, ad esempio, è l'elemento comune a tutti i fotogrammi del cosmo fisico, e questo comune denominatore dà il senso di un universo astronomico che esista oggettivamente quale lo si percepisce.      

 

Ciò che la scienza vede della vita cosmica, dell'universo che sta attorno all'osservatore, è la proiezione di ciò che sta

realmente alla base dell'esistenza cosmica: ma la legge vera non è già quella che l'osservatore nota in questo succedersi di istanti, ma quella immobile, immutabile, di ogni istante preso a sé e per sé.    

 

Ora, in questa immagine di un cosmo tutto esistente in una serie innumerevole di situazioni cosmiche, come si può inserire il libero arbitrio, sia pure relativo, degli individui? Dire  che tutto esiste non significa dire che l'uomo non ha scelta: tutto esiste in funzione ed in virtù delle scelte degli individui: noi che scegliamo non seguiamo un disegno di Dio, ma il disegno di Dio è quello che è in base a quelle che saranno le nostre scelte, poiché nell'Onniscienza non esistono i limiti del tempo.     

 

Tutto è secondo un disegno che lascia all'uomo una certa libertà: se si vuole avere un'idea chiara di quale libertà di

arbitrio possono usufruire le creature, si deve paragonare l'entità che organizza la forma più semplice di vita a una equazione di primo grado, in cui una sola è la soluzione: le entità superiori a questa, a equazioni di grado superiore al primo, fino a giungere a Dio-Assoluto, paragonato ad una equazione di grado infinito in cui infinite sono le soluzioni. La libertà è rappresentata DALIe soluzioni disponibili.      

 

Per dire che un individuo ha la possibilità di fare una scelta, deve esistere nel cosmo un'azione e le sue varianti. Ovvero offrire questa possibilità di scelta: questa libertà si concretizza, secondo l'esempio della bobina cinematografica, con tanti spezzoni (varianti) di film quante sono le effettive possibilità di scelta dell'uomo. 

Tutti gli spezzoni confluiscono nuovamente nella pellicola che ritorna ad essere una dove l'individuo non ha possibilità di scelta. Se pensiamo che la libertà dell'individuo è condizionata dalla sua evoluzione, dai limiti che il suo corpo fisico gli impone, dall’ambiente in cui nasce e dai suoi legami karmici, ci rendiamo conto che la sua libertà di scelta è alquanto limitata. Pure il libero arbitrio relativo esiste, perché la coscienza nasce nella libertà: le varianti rappresentano la misura di questa libertà.   

 

In una variante che riguarda due individui, per l'uno può realizzarsi una situazione, per l'altro la sua variante: infatti nessuno può in qualche modo ingerirsi nella vita degli altri se ciò non è previsto dall’ordine generale degli eventi, a pareggio di dare e avere karmici. La storia generale del cosmo non muta indipendenza delle scelte del singolo: le varianti esistono proprio perché la storia generale non sia indipendenza delle scelte singole, ma sia solo in funzione di esse.      

 

Tutti i « sentire », cioè tutti i gradi di evoluzione, compresi nella lunga esistenza di una individualità che contiene sentire semplici e sentire complessi, vibrano all'unisono, simultaneamente, con i sentire di analoga natura, appartengano essi a individui ubicati nel passato o nel futuro astronomico. Nella comprensione di queste enunciazioni di verità sta la spiegazione di come può esistere una realtà Assoluta tutta presente e immutabile: comprensione che è preludio alla piena cognizione della sintesi fra divenire e essere.

 

                                                                                                                                                                                     CERCHIO FIRENZE 77

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