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DISCO-GRAFICA - (6)

UN ANNO DI COPERTINE

di Enzo Caffarelli  (da Ciao 2001 n. 39 del 1° ottobre 1972)

 

 

L’ultima puntata della serie dedicata alla copertina dei 33 giri, vuol essere innanzi tutto un compendio di quegli artisti e di quelle covers che non sono già state citate.

A parte i capolavori indimenticabili, come “The court of the Crimson King” di Barry Godber o “Aqualung” di Burton Silvermann o il primo Gentle Giant di George Underwood, non bisogna dimenticare alcuni fra gli stessi musicisti: Gail Collins, moglie di Felix Pappalardi e coautrice di numerosi successi dei Mountain, ha firmato tutte le copertine del gruppo dal secondo LP in poi (“Climbing”, “Nantucket Sleighride”, “Flowers of evil”, “The road goes ever on”), basandosi su policromatici miniaturismi con una sottile vena orientale. E Cat Stevens ha creato per i propri “Tea for the tillerman” e “Teaser and the firecat” le figurine delicate che accompagnano il disco.

Fra gli altri, Phil Travers è tradizionalmente il collaboratore grafico dei Moody Blues. Steve Thomas ha disegnato la cover dei Big Sleep, un notevole gruppo dell’etichetta Pegasus, mai importata in Italia, ed il primo LP di Hardin & York. E fra i più recenti, riguardo alle copertine che potremmo eleggere le più belle dell’anno, Michael Trevitick ha realizzato “Pink Moon” di Nick Drake, la “Gemini suite” di Jon Lord, e Joseph Westerfield quella del secondo LP degli americani Mandrill.

E veniamo all’Italia. Sulla scorta di quanto di buono si realizza all’estero, anche il mercato italiano, con la timidezza e la lentezza che lo contraddistingue, ha finalmente creato qualcosa di nuovo in questo campo. Non esistono disegnatori specializzati nel senso delle covers, né artisti ampiamente collaudati, e pur tuttavia, specialmente nei primi mesi del 1972, il rock del nostro paese si è arricchito di buone copertine, legate come è logico all’ambiente di “punta”.

A parte “Id” dell’Equipe 84, “L’uomo” degli Osanna e “Amore e leggenda”, di Giorgio Laneve, che si riferiscono ad un perido meno recente, tra le ultime si distinguono la copertina del Banco del Mutuo Soccorso, innanzi tutto per l’originale confezione a salvadanaio; poi “Uomo di pezza” delle Orme, opera di Walter Mac Mazzieri, l’album della Premiata Forneria Marconi “Storia di un minuto” di Caesar Monti, Wanda Spinello e Marco Damiani, e quelle create dallo studio al.sa. di Milano per merito soprattutto di Ugo Colombo, vale a dire “Terra in bocca” dei Giganti, gli album degli Osage Tribe e dei Capsicum Red, e soprattutto “Fetus” di Franco Battiato.

In ogni caso la produzione grafica italiana è destinata ad aumentare qualitativamente: i gruppo tengono particolarmente alla copertina dei loro dischi, la case discografiche sono finalmente disposte a compiere qualche sacrificio economico per non rimanere indietro con certe esigenze; e il gruppo editoriale internazionale Billboard ha organizzato un concorso con premio annuale riservato alle migliori copertine nei vari settori del mercato musicale con giuria specializzata di critici di fotografia, di pittura e discografici, dopo che parecchie riviste già dedicano all’immagine del suono una rubrica stabile.

 

 

 

Orme – UOMO DI PEZZA

 

Le Orme sono stati fra i gruppi italiani interessarsi maggiormente del lato grafico dei loro dischi. Per questo secondo LP inciso per la Philips, Walter Mac Mazzieri e Mario Convertino hanno realizzato una copertina di giuochi scultorici e cromatici interessantissimi.

 

 

 

Nick Drake – PINK MOON

 

Nick Drake è un cantautore ancora molto popolare, ma bravissimo, e questo suo recente album “Pink moon”non è stato pubblicato in Italia. La copertina di Michael Trevithick è a nostro avviso una delle migliori degli ultimi tempi: rappresenta un college bizzarro a base di elementi botanici, di scarpe e di oggetti casuali. La sfera in primo piano dovrebbe essere la “luna rosa” del titolo. Ancora una volta l’etichetta londinese Island ci offre un’eccezionale cover.

 

 

 

Jon Lord & London Symphony Orchestra – GEMINI SUITE

 

Realizzata per la BBC inglese e pubblicata su disco soltanto dopo un anno e mezzo, la “Gemini suite” di Jon Lord, organista dei Deep Purple, rappresenta il primo album per l’etichetta Purple. La suite si articola intorno al tema zodiacale dei dodici segni, e la stupenda copertina, opera di Jim Willis, si riferisce proprio al segno dei gemelli, rappresentati come figure mitologiche di strani esseri per metà uomini e per metà animali muniti di artigli. Anche “Gemini suite” è sicuramente fra le covers più belle degli ultimi mesi.

 

 

 

Mandrill – MANDRILL IS

 

Anche la copertina del primo album di questo gruppo americano a metà strada tra i Chicago ed i Santana, raffigurava la testa di un mandrillo; allora si trattava di una splendida fotografia, mentre in questa occasione il temo zoologico è ripreso ma con un disegno. L’autore è Joseph Westerfield. Il mandrillo è sospeso in un cielo stellato accanto ad un astro mentre sulla quarta di copertina un uomo, una donna ed un bambino negro (tutto il gruppo dei musicisti è di colore) viaggia nel cielo. Nell’interno della copertina, con la medesima tecnica grafica, sono raffigurai i volti dei sette musicisti che costituiscono i Mandrill.

 

 

 

Mountain – NANTUCKET SLEIGHRIDE

 

Gail Collins è la moglie di Felix Pappalardi, ex producer dei Cream e poi bassista dei Mountain, è l’autrice in compagnia del marito di alcuni successi del gruppo, ed è la disegnatrice di tutte le copertine dei 33 giri dei Mountain da “Climbing” in poi. In “Nantucket sleighride”, forse il miglior LP del gruppo, troviamo corrispondentemente la più attraente copertina di Gail, ispirata come al solito da un policromismo ricercatissimo, e da una sottile vena orientale, sia nelle forme che nei colori. I suoi sono degli autentici quadri.

 

 

 

Battiato – FETUS

 

E’ la più bella copertina dello studio al.sa. di Milano, per un artista salito agli onori della musica di avanguardia dopo tentativi in altra direzione. L’album coglie l’uomo nella poesia tragica e meravigliosa a un tempo dell’avventura esistenziale, con un linguaggio preso in prestito dalla biologia. Da notare che la copertina con il feto di due mesi ha provocato un piccolo scandalo presso alcuni rivenditori che si sono rifiutati di accettare l’album nel proprio negozio.

 

 

 

BANCO DEL MUTUO SOCCORSO

 

Il gruppo rivelazione degli ultimi mesi si è presentato con un eccellente album, alla cui promozione ha contribuito questa originale copertina a forma di salvadanaio, ben intonata con lo stravagante nome che il sestetto romano ha prescelto. La confezione è stata realizzata da Clara Duranti: una confezione un tantino scomoda per qualsiasi scaffale, ma tutto sommato molto simpatica.

 

 

                                                                                                                                                                        Enzo Caffarelli

 

 

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