L’ultima puntata della serie dedicata
alla copertina dei 33 giri, vuol essere innanzi tutto un compendio di
quegli artisti e di quelle covers che non sono già state citate.
A parte i capolavori indimenticabili,
come “The court of the Crimson King” di Barry Godber o “Aqualung” di
Burton Silvermann o il primo Gentle Giant di George Underwood, non
bisogna dimenticare alcuni fra gli stessi musicisti: Gail Collins,
moglie di Felix Pappalardi e coautrice di numerosi successi dei
Mountain, ha firmato tutte le copertine del gruppo dal secondo LP in poi
(“Climbing”, “Nantucket Sleighride”, “Flowers of evil”, “The road goes
ever on”), basandosi su policromatici miniaturismi con una sottile vena
orientale. E Cat Stevens ha creato per i propri “Tea for the tillerman” e
“Teaser and the firecat” le figurine delicate che accompagnano il disco.
Fra gli altri, Phil Travers è
tradizionalmente il collaboratore grafico dei Moody Blues. Steve Thomas
ha disegnato la cover dei Big Sleep, un notevole gruppo dell’etichetta
Pegasus, mai importata in Italia, ed il primo LP di Hardin & York. E fra
i più recenti, riguardo alle copertine che potremmo eleggere le più
belle dell’anno, Michael Trevitick ha realizzato “Pink Moon” di Nick
Drake, la “Gemini suite” di Jon Lord, e Joseph Westerfield quella del
secondo LP degli americani Mandrill.
E veniamo all’Italia. Sulla scorta di
quanto di buono si realizza all’estero, anche il mercato italiano, con
la timidezza e la lentezza che lo contraddistingue, ha finalmente creato
qualcosa di nuovo in questo campo. Non esistono disegnatori
specializzati nel senso delle covers, né artisti ampiamente collaudati,
e pur tuttavia, specialmente nei primi mesi del 1972, il rock del nostro
paese si è arricchito di buone copertine, legate come è logico
all’ambiente di “punta”.
A parte “Id” dell’Equipe 84, “L’uomo”
degli Osanna e “Amore e leggenda”, di Giorgio Laneve, che si riferiscono
ad un perido meno recente, tra le ultime si distinguono la copertina del
Banco del Mutuo Soccorso, innanzi tutto per l’originale confezione a
salvadanaio; poi “Uomo di pezza” delle Orme, opera di Walter Mac
Mazzieri, l’album della Premiata Forneria Marconi “Storia di un minuto”
di Caesar Monti, Wanda Spinello e Marco Damiani, e quelle create dallo
studio al.sa. di Milano per merito soprattutto di Ugo Colombo, vale a
dire “Terra in bocca” dei Giganti, gli album degli Osage Tribe e dei
Capsicum Red, e soprattutto “Fetus” di Franco Battiato.
In ogni caso la produzione grafica
italiana è destinata ad aumentare qualitativamente: i gruppo tengono
particolarmente alla copertina dei loro dischi, la case discografiche
sono finalmente disposte a compiere qualche sacrificio economico per non
rimanere indietro con certe esigenze; e il gruppo editoriale
internazionale Billboard ha organizzato un concorso con premio annuale
riservato alle migliori copertine nei vari settori del mercato musicale
con giuria specializzata di critici di fotografia, di pittura e
discografici, dopo che parecchie riviste già dedicano all’immagine del
suono una rubrica stabile.
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Orme – UOMO DI PEZZA
Le Orme sono stati fra i gruppi
italiani interessarsi maggiormente del lato grafico dei loro
dischi. Per questo secondo LP inciso per la Philips, Walter Mac
Mazzieri e Mario Convertino hanno realizzato una copertina di
giuochi scultorici e cromatici interessantissimi. |
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Nick Drake – PINK MOON
Nick Drake è un cantautore
ancora molto popolare, ma bravissimo, e questo suo recente album
“Pink moon”non è stato pubblicato in Italia. La copertina di
Michael Trevithick è a nostro avviso una delle migliori degli
ultimi tempi: rappresenta un college bizzarro a base di elementi
botanici, di scarpe e di oggetti casuali. La sfera in primo piano
dovrebbe essere la “luna rosa” del titolo. Ancora una volta
l’etichetta londinese Island ci offre un’eccezionale cover. |
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Jon Lord & London Symphony Orchestra
– GEMINI SUITE
Realizzata per la BBC inglese e
pubblicata su disco soltanto dopo un anno e mezzo, la “Gemini suite” di
Jon Lord, organista dei Deep Purple, rappresenta il primo album per
l’etichetta Purple. La suite si articola intorno al tema zodiacale dei
dodici segni, e la stupenda copertina, opera di Jim Willis, si riferisce
proprio al segno dei gemelli, rappresentati come figure mitologiche di
strani esseri per metà uomini e per metà animali muniti di artigli.
Anche “Gemini suite” è sicuramente fra le covers più belle degli ultimi
mesi. |
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Mandrill – MANDRILL IS
Anche la copertina del primo album di
questo gruppo americano a metà strada tra i Chicago ed i Santana,
raffigurava la testa di un mandrillo; allora si trattava di una
splendida fotografia, mentre in questa occasione il temo zoologico è
ripreso ma con un disegno. L’autore è Joseph Westerfield. Il mandrillo è
sospeso in un cielo stellato accanto ad un astro mentre sulla quarta di
copertina un uomo, una donna ed un bambino negro (tutto il gruppo dei
musicisti è di colore) viaggia nel cielo. Nell’interno della copertina,
con la medesima tecnica grafica, sono raffigurai i volti dei sette
musicisti che costituiscono i Mandrill. |
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Mountain – NANTUCKET SLEIGHRIDE
Gail Collins è la moglie di
Felix Pappalardi, ex producer dei Cream e poi bassista dei
Mountain, è l’autrice in compagnia del marito di alcuni successi
del gruppo, ed è la disegnatrice di tutte le copertine dei 33 giri
dei Mountain da “Climbing” in poi. In “Nantucket sleighride”,
forse il miglior LP del gruppo, troviamo corrispondentemente la
più attraente copertina di Gail, ispirata come al solito da un
policromismo ricercatissimo, e da una sottile vena orientale, sia
nelle forme che nei colori. I suoi sono degli autentici quadri. |
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Battiato – FETUS
E’ la più bella copertina dello
studio al.sa. di Milano, per un artista salito agli onori della
musica di avanguardia dopo tentativi in altra direzione. L’album
coglie l’uomo nella poesia tragica e meravigliosa a un tempo
dell’avventura esistenziale, con un linguaggio preso in prestito
dalla biologia. Da notare che la copertina con il feto di due mesi
ha provocato un piccolo scandalo presso alcuni rivenditori che si
sono rifiutati di accettare l’album nel proprio negozio. |
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BANCO DEL MUTUO SOCCORSO
Il gruppo rivelazione degli
ultimi mesi si è presentato con un eccellente album, alla cui
promozione ha contribuito questa originale copertina a forma di
salvadanaio, ben intonata con lo stravagante nome che il sestetto
romano ha prescelto. La confezione è stata realizzata da Clara
Duranti: una confezione un tantino scomoda per qualsiasi scaffale,
ma tutto sommato molto simpatica. |
Enzo Caffarelli |
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