Materiali / 45 giri - 2

Recensioni tratte dalla rubrica "Dischi" di Fabrizio Cerqua

 

 

 

FABRIZIA VANNUCCI

Una conquista facile / Voglio stare con te - RICORDI 10646

(1971)

 

Presentata ufficialmente alla "Gondola d'Argento" di Venezia, Fabrizia Vannucci possiede tutte le qualità, una volta maturata, per poter emergere. Sicurezza dei propri mezzi, volontà di riuscire, una personalità spiccata ed una voce già formata capace di esprimere se stessa. Qualità di un certo livello non facilmente riscontrabili in una esordiente. I pezzi del suo primo disco "Una conquista facile" e "Voglio stare con te" forse sono al di sotto delle possibilità reali di Fabrizia Vannucci non essendo completamente validi, ma comunque la aiutano ad esprimere quelle che sono le sue prerogative principali.

 

 

 

NEW TROLLS

La prima goccia bagna il viso I / II - CETRA SP 1460

(1971)

 

"La prima goccia bagna il viso" è un pezzo lunghissimo che occupa tutte e due le facciate di questo 45 giri dei "New Trolls", che è una conferma delle capacità del complesso che nonostante i continui attacchi di altre formazioni pur preparate, seguita a recitare, nel nostro modo musicale, una sua parte determinate. Sicuramente i "New Trolls" sono tra i pochi complessi, venuti ultimamente alla ribalta, che sono riusciti a dire qualcosa di nuovo e rimanere attaccati alla loro dimensione musicale ritoccando solo di tanto in tanto le loro "idee", e quelli che sono i cardini del loro suono, senza saccheggiare a piene mani "sound" estranei ma estraendo dalle esperienze altrui le novità per ritoccarle e ripresentarle sotto una nuova veste: la loro.

 

 

 

ADRIANO PAPPALARDO

Una donna / Il bosco no - NUMERO UNO ZN 50 125

(1971)

 

"Una donna" con sul retro "Il bosco no", sono i titoli del primo disco inciso da Adriano Pappalardo detto "Jo" dagli amici. Pur essendo solo alla sua prima incisione, il nome di Adriano Pappalardo è già famoso presso quei giovani per i quali la musica leggera non è solo un hobby; grazie anche ad una apparizione del neo cantante nello spettacolo di Lucio Battisti in TV "Tutti insieme". Una notorietà veramente meritata, dobbiamo dire noi, giacché Adriano Pappalardo, pur essendo allievo di Battisti nel modo di cantare e nel genere di motivi scelti, propone un suo "dialogo" con tutte le carte giuste per assicurarsi un grosso successo di pubblico e di critica. Moderno, spigliato, aggressivo, convincente e professionista; questo è Adriano Pappalardo in "Una donna" e "Il bosco no", due pezzi moderni, ben calibrati e con un testo valido ed intelligente e non potrebbe essere altrimenti visto che entrambi i brani portano la firma di Mogol. Con Pappalardo il re Battisti ora ha un erede.

 

 

 

 

DANIEL

Fra le lacrime e la terra / Una sera come tante - FONIT SPF 31289

(1971)

 

"Fra le lacrime e la terra", che è la versione italiana di "Indian reservation", è il titolo del motivo che ci presenta Daniel, l'ex cantante solista dei "Discepoli", un complessino che non ha avuto molta fortuna messo su dallo stesso cantante. Daniel, che ha esordito lo scorso anno con "Un disco per l'estate", e che è prodotto da Vittorio De Scalzi (New Trolls), ha una voce ben impostata ed un modo d'interpretare personale e sicuro che potrebbe far bene sperare per il futuro. Certo, in seguito, si dovrebbe avere una maggiore cura nella scelta dei motivi da affidare al cantante facendo in modo che il brano si adatti perfettamente alle qualità di Daniel sostenendolo anche con una ritmica più avanzata e più potente.

 

 

 

 

I CALIFFI

Io e il tuo cane Boo / Fiore del nord - CGD 136

(1971)

 

Presentando una canzone che in America sta avendo un buon successo "Io tu e il tuo cane Boo" con sul retro "Fiore del nord", "I Califfi" proseguono quel filone personale che è composto di una musica gradevole che non disdegna la linea musicale tradizionale: suono pulito, voci ben calibrate, ed uno stile affinato. Niente "underground", niente avanguardie, niente impegno ed i risultati, da un punto di vista prettamente commerciale e come musica di "svago", sono ottimi. I "Califfi" possono sicuramente essere considerati, nel loro genere, tra i primi ed ai quali non dovrebbe quanto prima mancare una qualche soddisfazione commerciale.

 

 

 

 

ROBERTO SOFFICI

Foglie gialle / Poliziotto - RICORDI 10659

(1972)

 

Roberto Soffici è un giovane cantautore che è alla ricerca del successo ma non solo di quello commerciale. Già in passata alcuni suoi intenti si meritarono il consenso della critica ufficiale. Oggi Roberto Soffici si ripresenta con due brani, "Foglie gialle" e "Poliziotto", di ottimo livello che confermano gli obiettivi del cantautore. Tra i due brani, il migliore forse è "Foglie gialle", un motivo di Colombini - Minello - Groves dove Roberto Soffici dimostra di possedere le qualità interpretative adatte a certi discorsi ed adatte al pubblico odierno.

 

 

 

 

LUISA LODI

Una storia così / Non odiarmi - ORANGE AC-804

(1972)

 

Luisa Lodi è una cantante che insegna canto, solfeggio e pianoforte a Bologna in una scuola ove c'è anche una sala di registrazione. Forte di questa sua esperienza Luisa Lodi ci prova con un 45 giri con due pezzi (sic) "Una storia così" e sul retro "Non odiarmi". I brani, pur non spiccando come personalità ed originalità, danno modo alla nuova cantante di mettere in mostra una ottima voce ed una grinta interpretativa di tutto rispetto che ben curata e ben guidata potrebbe anche sortire qualche sorpresa gradevole alla sua casa discografica. Luisa Lodi però, rimane troppo attaccata al "filone" vocale di un paio di dive dei nostri giorni soffocando la sua reali personalità canoro-musicale.

 

 

 

 

HUNKA MUNKA

Fino a non poterne più / E' pura fantasia - RICORDI 10647

(1972)

 

Presentato ultimamente in un cinema romano alla stampa Hunka Munka, un giovane svizzero che si esibisce di sovente sulla costa adriatica, ha fatto più l'effetto del cantante dalla tecnica facile che dall'interpretazione convincente. Hunka è più alla ricerca di un "suono" di sicuro effetto sul pubblico che di altro. "Fino a non poterne più", "E' pura fantasia",  i titoli del 45 uscito in questi giorni, ci mostrano l'impressione avuta al cinema romano. Hunka Munka si sofferma troppo, musicalmente e vocalmente parlando, sull'effetto di pronta recezione ma non originale e genuino. I brani del disco, comunque, pur non essendo originali, non sono da scartare ed il cantante svizzero li interpreta cercando di colpire più con "diversivi" che con una certa e sicura voce. Non male comunque l'impostazione vocale anche se potrebbe risultare più efficace e più personale se Hunka Munka abbandonasse per sempre i suoi propositi "elettrici".

 

 

 

 

FABRIZIO DE ANDRE'

Un matto / Un giudice - PRODUTTORI ASSOCIATI 3196

(1972)

 

"Un matto" e "Un giudice" sono stati tratti dall'album dello stesso De André "Non al denaro non all'amore né al cielo", liberamente tratto dal cantautore ligure dal poema di Lee Masters "Antologia di Spoon River". "Un matto" e "Un giudice" tra i motivi dell'album, sono fra quelli più significativi e impegnati e trattano di personaggi esemplari con uno strano e particolare modo di vivere e d'essere. E' inutile dire che i brani sono molto belli e importanti, ripeteremo quello che già abbiamo detto la scorsa settimana parlando del long-playing, cioè dell'opera più importante sino ad ora realizzata da Fabrizio De André.

 

 

 

 

LE ORME

Sguardo verso il cielo / Cemento armato - PHILIPS 6525 048

(1972)

 

Le Orme sicuramente possono essere considerate il complesso dell'anno grazie allo strepitoso successo del loro album "Collage" che da tempo vive nei primi posti della classifica dei dischi più venduti. Dopo tanto successo, meritato, è stato pubblicato questo quarantacinque con due brani tratti dallo stesso album, "Sguardo verso il cielo" e "Cemento armato" che, fra quelli che lo compongono, sono quelli che maggiormente danno la dimensione esatta dei progressi e del discorso italiano iniziato dalle Orme. Successo dovuto non solo alla fantasia musicale, alla tecnica ed all'impegno; ma anche alla eccezionale musicalità che i componenti del gruppo sono riusciti ad ottenere grazie alla perseveranza ed allo studio strumentale.

 

 

 

 

ROSALBA ARCHILLETTI

Sognare volare / Ed io non parlo di te - MARK TRE ZK 50211

(1972)

 

Uscita dalla finale di Castrocaro Terme, Rosalba Archilletti è entrata nel mondo della musica leggera in punta di piedi e sta tuttora segnando il passo in attesa di poterci entrare in pompa magna. Musicalmente ha grinta e personalità per poter interpretare qualcosa di buono e forse, se i motivi da lei cantati contenessero un'altra grinta e maggior personalità, aiutata anche da una buona programmazione radiofonica e televisiva, Rosalba Archilletti potrebbe già considerarsi del giro. Ma purtroppo, la ciambella ancora non è riuscita con il buco. "Sognare volare", e "Ed io non parlo di te" sono due brani amorfi che non mettono in mostra quelle che realmente potrebbero essere le qualità della Archilletti.

 

 

 

 

OMBRETTA COLLI

Amore e fame / Mapim mapom - CAROSELLO CI 20310

(1972)

 

Tratto dall'album "Viva l'amore" questo 45 giri contenente "Mapim mapom" e "Amore e fame" ci presenta una Colli che ha trovato il suo filone, la sua giusta dimensione, dandoci, dei due brani, una interpretazione di tutto rispetto, aggressiva e ironica ma la tempo stesso spensierata e convincente. Una Ombretta Colli maturata che attinge dalla musica popolare per dimostrare le qualità di valida e fine interprete. Un quarantacinque che diverte e che rinnova un filone poco sfruttato e da molto tempo lasciato nel dimenticatoio.

 

 

 

 

 

VANNA BROSIO

Veleno / Te lo dirò in confidenza - RARE NP 77565

(1972)

 

Il nome di Vanna Brosio non tarderà a divenire famoso poiché, tra non molto, inizierà la presentazione in TV di "Adesso musica" con Nino Fuscagni. Pur essendo come cantante molto versatile e possedendo ottime qualità vocali Vanna, a nostro avviso, manca di una certa carica e di una personale impostazione. I due brani sono graziosi e ben interpretati ma mancano completamente di impegno e di una ricerca di fondo che dia senso e corpo agli stessi.

 

 

 

 

NUOVA EQUIPE 84

Non si può / Pullman - RICORDI SRL 10667

(1972)

 

L'Equipe 84 rientra con due nuovi elementi nel mondo musicale. Oltre ai noti Maurizio Vandelli e Victor Sogliani ci sono Dario Baldan che suona l'organo e Ruggero Stefani alla batteria. Con questa formazione l'Equipe si presenta con un 45 comprendente "Pullman" e "Non si può". L'occasione dell'incisione alla nuova Equipe è stata data dal "Disco per l'estate", competizione alla quale Vandelli e gli altri partecipano con "Pullman". La prima impressione è che questa nuova Equipe sia svuotata e prima di idee. Pur essendo il loro suono al di sopra della normalità non svetta per originalità e convinzione. Troppo legati a quelli che erano i vecchi schemi ed i vecchi sistemi, questa nuova Equipe 84 deve ancora cercare un suo filone tenendo presente che i temi e le esecuzioni hanno avuto una evoluzione che l'Equipe 84 sembra ancora non recepire. Tra i due brani migliore, forse, proprio il secondo "Non si può", ove il compresso si sofferma su posizioni già acquisiste e non tenta voli pindarici. Una situazione da rivedere, quindi, con il tempo.

 

 

 

 

GLI ALUNNI DEL SOLE

Un ricordo / Cosa voglio - PRODUTTORI ASSOCIATI PA/NP 3195

(1972)

 

Gli Alunni del sole partecipano ad "Un disco per l'estate 1972" con il motivo "Un ricordo", un brano piacevole e commerciale. Un classico prodotto di massa che "Gli alunni del sole" interpretano con maestria, bravura e spigliatezza lasciandosi trascinare dal loro suono classicheggiante, pulito e personale. Sul retro "Cosa voglio", un altro brano gradevole che riconferma le doti interpretative del gruppo. "Gli alunni del sole" cercano di fare presa con una pulizia musicale ove le parole possano intrecciarsi con la melodia, senza alcuna presunzione di uscire da quello che è il loro binario. Proprio queste, forse, la dote maggiore del gruppo che è composto da Paolo e Bruno Morelli, Giampaolo Borra e Giulio Leofrigio.

 

 

 

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