Il regista
i movimenti della macchina da presa che sono veri nodi che legano i personaggi e il loro destino; danno ai personaggi e al loro destino una razionalità, un senso. Non dimentichiamo che il prologo è la rappresentazione di tre casi bizzarri e stravaganti , curiosi e paradossali, vere beffe del destino, cioè il prologo del film sembra volere sottolineare lirrazionalità del vivere, il carattere beffardo del destino. Subito dopo il film ci racconto una serie di storie disarmanti, pessimistiche, piene di tragicità che però la macchina da presa lega con una geometria razionale, come se il regista, mentre racconta altri casi bizzarri, altri casi tragici, altri casi stravaganti ci leggesse già dentro una trama, un senso. Questa trama e questo senso sono dati dai movimenti della macchina da presa e dal montaggio, che è strepitoso, che riprende questa storie che sembrano scappare fuori dal centro, come in un abbraccio. | |
ha la colonna musicale, che qui è impiegata con grandissima intelligenza. La prima e lunghissima sequenza del film, quella della presentazione dei personaggi coincide con una canzone: Il film si chiude con unaltra canzone bene augurale "Save me", una specie di piccolo inno allamore, al termine di un racconto dove invece sembrava che la visione del regista fosse assolutamente pessimistica. |
Il film procede, dopo la sequenza iniziale, con unaltra sequenza che ci butta in faccia la brutalità fisica della morte, rappresentata attraverso i due padri (un terzo padre è quello di Stanley, bambino-genio, star dei quiz show, che riesce sempre a vincere tutto eccetto l'amore del padre), che sono personaggi che si portano dentro la oro sconfitta, la loro solitudine. Durante tutto il film la pioggia va a progredire. Il film inizia con un cielo nuvoloso e poi comincia a cadere in maniera ossessiva la pioggia, che va calare solo sul far della notte, quando nel racconto cè una specie di rovesciamento. Ma tutta la parte centrale del racconto è scandita dallincubo dellacqua, che impedisce ai personaggi di guardarsi, di guardare fuori dalla finestra. Durante la pioggia in ogni casa è acceso un televisore, unica finestra possibile per dei personaggio che non si toccano, non si incontrano, che non possono comunicare, (si pensi alla sequenza dellintervista a Frank; si pensi anche al bambino-prodigio Stanley che deve fare pipì e che nessuno ascolta), che vivono solo dentro di sè, nella loro solitudine e la loro disperazione. E mai come in questo film la televisione viene vista come luogo della falsificazione, dellipocrisia, della finzione. Se uno vedesse solo due terzi del film ne ricaverebbe una visione amara e cupa dellesistere, dove i pochi personaggi angelicati (linfermiere; il poliziotto; il bambino nero che canta la verità e che, sia pur derubandola, salva la vita alla giovane moglie di Earl) hanno landamento del clown, sono visti dal regista quasi con ironia, come se fossero dei personaggi comici che vivono in uno zoo in mezzo alle belve. Ad un tratto smette di piovere. Ed è allora che Claudia, unaltra sconfitta, canta una canzone e questa canzone lega per la prima volta i personaggi di questa storia, come se fossimo in un musical. I personaggi entrano in contatto fra di loro (il figlio va dal padre, il vecchio e smaliziato presentatore televisivo Jimmy Gator si confessa alla moglie, Claudia esce col poliziotto). Sembra che il film abbia un rovesciamento, un cambiamento di rotta. Ma poi Claudia manda via il poliziotto, Frank vomita addosso al padre tutto il suo odio, ecc. Le cose precipitano ancora, perchè è così grande il peso del passato (Cè una battuta nel film ripetuta tre volte: "Noi cerchiamo di liquidare il passato, ma il passato si ricorda di noi") che è quasi impossibile spaccare la solitudine, cancellare lodio. Tutto sarebbe disperatamente perduto, se non accadesse un evento, apparentemente magico, inaspettato: la pioggia di rane (In realtà non è così inaspettata: durante quelloscena trasmissione televisiva dei quiz, uno spettatore alza un cartello che poi laddetto alla scena porta via rapidamente e sul cartello che ha alzato lo spettatore è scritto: "Esodo 8, 2" ebbene in quel brano della bibbia viene racconta una delle 10 piaghe dEgitto, la pioggia delle rane appunto). Con questo episodio surreale il regista sembra volerci dire che solo qualcosa che viene dallalto può dare al ricongiungimento dei personaggi una sua fecondità Alla fine del film lumanità non è molto migliorata, ma finalmente cè stato un contatto e dentro a questo contatto cè il germe di una rinascita o almeno un abbozzo, un tentativo di rinascita.