La Chiesa Nel Rinascimento

Zwingli huldrych

1

 

INTRODUZIONE

 

 

Zwingli, Huldrych (Wildhaus 1484 - Kappel 1531), teologo e riformatore svizzero. Nato da una famiglia di contadini benestanti, studiò teologia a Vienna e a Basilea. Formatosi nello spirito dell'Umanesimo, nel 1506 divenne parroco a Glarona, e in seguito si trasferì presso il monastero di Einsiedeln, a sud-est di Zurigo.

 

 

2

 

IL PRIMATO DELLE SCRITTURE

 

 

Nel 1516, dopo aver letto e glossato la traduzione latina del Nuovo Testamento pubblicata da Erasmo da Rotterdam, al quale si legò d'amicizia, Zwingli tenne una serie di sermoni denunciando appassionatamente il fatto che gli insegnamenti e le pratiche del clero si discostavano sempre più dalla semplicità del cristianesimo delle origini. Le sue prediche lo resero popolare, e nel 1519 Zwingli venne chiamato al Gross Münster, la cattedrale di Zurigo.

Zurigo era allora un centro della cultura umanistica, tradizionalmente indipendente dal potere temporale della Chiesa. Zwingli nelle sue omelie cominciò a esaminare minuziosamente il testo originale delle Scritture, a partire dal Vangelo secondo Matteo, distinguendosi così dagli altri sacerdoti che si basavano sulla tradizionale interpretazione della Vulgata e dei padri della Chiesa. Nel 1519 Zwingli poté disporre di una tipografia e le sue idee si diffusero così ben oltre Zurigo. Nello stesso anno, lesse per la prima volta gli scritti di Martin Lutero, rimanendo colpito dalle sue critiche alla gerarchia ecclesiastica tedesca, e nel 1520 persuase le autorità di Zurigo a vietare tutti gli insegnamenti religiosi non fondati sulle Scritture.

 

 

3

 

L’ADESIONE AI PRINCIPI DELLA RIFORMA

 

 

Papa Adriano VI, irritato dalla sua condotta, gli proibì di predicare dal pulpito e chiese alle autorità di Zurigo di condannarlo come eretico. Nel gennaio 1523 Zwingli si difese presentando la sua dottrina in 67 tesi, nelle quali affermò la supremazia delle Scritture sull'insegnamento della Chiesa, criticò il culto delle immagini, delle reliquie e dei santi e rifiutò il sacramento dell'Eucaristia e il celibato imposto ai sacerdoti; il consiglio cittadino si schierò con Zwingli, deliberando l'indipendenza del cantone di Zurigo dalla giurisdizione del vescovo di Costanza e aderendo così alla Riforma. Zwingli nel 1524 sottolineò la nuova situazione sposando Anna Reinhard, una vedova con cui fino ad allora aveva convissuto apertamente. Nel 1525 pubblicò la sua opera più importante, il Commentarius de vera et falsa religione, nel quale espose i lineamenti della sua riforma.

In breve tempo, Zurigo divenne una teocrazia retta da Zwingli e dai suoi seguaci attraverso nuovi organi amministrativi: i monasteri furono trasformati in ospedali, dalle chiese vennero tolte le immagini sacre, si abolirono la Messa e la confessione.

Nel 1529 i sostenitori di Lutero e di Zwingli organizzarono un incontro tra i due riformatori, noto come "colloquio di Marburgo", durante il quale venne dibattuto il problema della consustanziazione e della transustanziazione nell'Eucaristia; i contrasti, tuttavia, rimasero insoluti.

Zwingli continuò la sua predicazione negli altri cantoni elvetici, sei dei quali aderirono alla Riforma, mentre gli altri cinque, tra i quali Friburgo e Lucerna, rimasero cattolici, creando una profonda divisione nella Confederazione.

Nel 1529 l'ostilità tra cantoni cattolici e riformati si trasformò in guerra civile. Nel 1531, Zwingli, che era cappellano e portabandiera delle truppe che lo sostenevano, fu ferito nella battaglia di Kappel e poi ucciso dai cattolici vittoriosi. Dopo la sua morte la Riforma segnò il passo: la Confederazione elvetica è tuttora divisa tra cantoni cattolici e cantoni protestanti.

 

 

"Zwigli, Huldrych"Microsoft® Encarta® Enciclopedia Online 2002
http://encarta.msn.it © 1997-2001 Microsoft Corporation. Tutti i diritti riservati.