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Tibaldi, Pellegrino (Puria in Valsolda, Como 1527 - Milano 1596),
architetto, pittore e scultore italiano, detto anche il Pellegrini.
Formatosi a Bologna, dal 1548 al 1553 fu a Roma, dove conobbe le nuove
tendenze manieriste della pittura locale ed ebbe modo di studiare l’opera
di Michelangelo; si cimentò inoltre con le prime prove artistiche,
lavorando alla decorazione della Sala Paolina e della Sala di Apollo in
Castel San’Angelo. Tornato a Bologna, ricevette dal cardinale Poggi la
commissione per un ciclo di affreschi da realizzare nel suo palazzo di
famiglia (Storie di Ulisse, 1554) e l’anno seguente decorò la Cappella
Poggi in San Giacomo Maggiore (1555 ca.). Nel 1561 si trasferì a Milano,
dove divenne presto uno degli architetti più richiesti dalla committenza
ecclesiastica. Traducendo in opera le volontà di
Carlo Borromeo, elaborò la tipologia della chiesa controriformistica,
della quale San Fedele (iniziata nel 1569 e terminata da Martino Bassi e
Francesco Maria Richini) costituisce il prototipo, con la sua spazialità
interna da edificio termale romano. Per la chiesa di San Sebastiano
(iniziata nel 1576), sempre a Milano, Tibaldi ripensò invece il modello di
chiesa a pianta centrale del
Bramante, esemplificato da San Pietro in Montorio (Roma). Tra le altre
opere lasciate dall’artista in Lombardia, ricordiamo il collegio Borromeo
a Pavia (1564), San Gaudenzio a Novara (1577), la facciata della Madonna
dei Miracoli a Saronno (1583). Dal 1567 il Pellegrini fu architetto del
Duomo di Milano, per il quale progettò diverse ornamentazioni
scultoree; nel 1586 fu chiamato a Madrid da Filippo II di Spagna, che gli
affidò la decorazione ad affresco del chiostro e della biblioteca dell'Escorial
(1588-1595). Lo stile di Tibaldi è stato definito dalla critica dei secoli
successivi "manierismo michelangiolesco".
"Tibaldi, Pellegrino"Microsoft®
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