La lunga crisi dell'Ottocento
 

_L'ARCHITETTURA ATTARDATA_

Ripercorriamo il processo storico che ha portato all'affermazione dell'architettura del movimento moderno.

Ricordiamo che il concetto di modernità, nel nostro contesto, è legato al concetto di crisi: la ricerca propositiva che genera novità, anche e soprattutto a livello estetico. La necessità dell'affermarsi di un nuovo modello estetico è il punto di arrivo di un processo di cambiamento che investe ambiti costruttivi, sociali,politici...

Capire il momento storico dell'Ottocento significa capire i processi e le trasformazioni, sebbene diversissime, del nostro secolo e la nascita dell'architettura dell'informazione.

La seconda grande crisi di trasformazione individuata da Toeffler è la nascita del mondo industriale. L'introduzione della macchina e soprattutto la possibilità di trasformare energia da uno stato all'altro per poter muovere tali strumenti porta con sè stravolgimenti politici e sociali: la nascita del ceto borghese. Contemporaneamente anche l'affermazione di un pensiero analitico, conoscitivo, sistematizzante legato al movimento dell'illuminismo si lega a tali modificazioni tanto da cambiare totalmente il mondo in pochi decenni.

La macchina cambia i modelli di produzione, di trasporto, di rapporto con il territorio. Le città diventano attrattori di masse di popolazione, legata all'industria. Si generano movimenti filosofici, politici, sindacali, legati al mondo del lavoro che cambia.

Nascono i politecnici, soprattutto in Francia, per poter studiare i processi tecnici nuovi. Irrompe nel mondo una nuova forza: il mondo industriale sconquassa il presistente.

L'architettura, tra le varie arti, è quella che esprime maggiori resistenze rispetto al cambiamento di questo quadro sociale. Rimaneva legata ancora al paesaggio mentale della prospettiva, alle affermazioni dell'umanesimo. Esempio di tale immobilismo è il famoso Palazzaccio di Roma: un'architettura di fine ottocento che estrapola i suoi elementi costitutivi dall'arte del quattrocento e dal cinquecento.

Gli spunti di architettura che seguono sono sperimentazioni singolari che assumeranno valore solamente in seguito, quando saranno ricucite tra loro per creare una genealogia del movimento moderno ("I puntini si riconnettono al contrario" Still Jobs).

_Architetti francesi percorrono strade decisamente nuove: sperimentano elementi geometrici puri, processi di montaggio secco, un'atmosfera tutt'altro che arcaica. Costruiscono poco, sono sostanzialmente una scheggia.

_Ricorso ad uno strumento classificatorio dei sistemi organizzativi e geometrici dell'achitettura: la tipologia, o storia dei tipi. Durand comincia ad analizzare il corpo dell'architettura tramite un metodo. Si classificano le tipologie.

_Il mondo della costruzione è in effervescenza: nascono nuove esigenze, come le strade ferrate che collegano i poli industriali, che stimolano la ricerca in campo costruttivo. Lo strumento principale per lungo periodo sarà il ferro. Nascono ponti, stazioni, binari. Si crea il bipolarismo tra la figura moderna dell'ingegnere e quella statica e morta dell'architetto. L'ingegnere è la figura propulsiva, che si forma in politecnici innovativi. Questi due mondi, dell'ingegneria e dell'architettura, si intrecceranno in un'occasione di crisi: l'incendio di Chicago nel 1871. La "scuola di Chicago" è un gruppo di diversi personaggi che lavoreranno insieme per ricostruire la città: applicano la struttura in ferro al sistema del baloonframe, sistema di chiodatura degli elementi lignei, tipica della storia costruttiva americana. Emergono in questo periodo alcune personalità, come Sullivan, che si interrogano sull'idea che può esistere un modo di creare architettura congruo a questo nuovo tipo di costruzione, da sostituire al puro tamponamento. Si cerca un rapporto organico tra struttura e apparato architettonico: qui nasce la formula "la forma segue la funzione".

_Si sviluppa l'idea di "totalità": i vari elementi costituiscono un tessuto comune. Il movimento delle Arts and Crafts vuole proprio ricentrare l'interesse sull'artigianato, rinnegando inizialmente il mondo industriale: c'è un filo comune che che unisce le scelte alla piccola e alla grande scala (dal cucchiaio alla città!), sottolineando l'idea di totalità che sottende il mondo delle arti.

 

Seconda parte

 
 
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