tratto
da internet
DOMANDA
N.2 : Frizione Camel 500
Possiedo un Morini Camel 500 dal 1982, con la quale ho fatto
veramente di tutto: Turismo in giro
per mezza Europa, poi partecipazione a gare Motorally cat. bicilindrici
(che sballo....) infine, dopo circa
due anni di lavoro "serale" ha iniziato una nuova vita
come Special-naked per il mio sommo divertimento
di guida domenicale. ( Praticamente la " Moto che vorremmo"
votata da noi Morinisti io l'ho
già realizzata )! Tutto ciò per un totale di oltre
40.000 Km - Problemi 0 - Rotture 0 - tutta la meccanica,
il telaio e le sospensioni sono ancora perfettamente originali
e funzionanti
La frizione però sono
40.000 Km. che mi fa incazzare ... l'ho fatta controllare e ricontrollare,
l'ho sostituita e ricontrollata,
ma continua a staccare "netta", senza un minimo di
dolcezza o gradualità, io ormai ci sono abituato,
ma ho provato molte altre Morini e ho trovato sempre frizioni
migliori. A dire la verità, alla mia frizioncina
burlona sono anche un po' affezionato, ma quando mi "pianta"
al semaforo
C'è una soluzione? I modelli più recenti hanno
frizioni di materiale diverso?
Dove posso rivolgermi per una visita alla mia bestiolina?
Cordiali
saluti, Fabrizio.
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RISPOSTA
La frizione delle Morini bicilindriche 350-500 è di tipo
a secco.
E' per sua natura più ruvida di quelle a bagno d'olio.
Per questo motivo, in fase di progettazione è stata
costruita con un disco deformabile (bombato tipo molla a tazza
in materiale C72 BNF). Che però nel
tempo sì raddrizza perdendo così le caratteristiche
elastiche. Molti appassionati ne hanno messi due.
Alla consegna delle prime moto, però, circa il 15% clienti
denunciarono il problema da lei segnalato,
e francamente per un po' di tempo non riuscivamo a capire a che
parametro fosse dovuta questa
dispersione sulla produzione. La soluzione la trovò un
giovane meccanico, un certo Mario Perfetti,
che lavorava nella concessionaria di Milano e ne diventò
in seguito, come molti sanno,
il proprietario. Il problema era dovuto all'eccessivo gioco assiale
che v'era tra il gruppo della frizione
fisso all'albero del cambio (tamburino) e il gruppo mobile (campana).
Il gioco durante il transitorio della
debraiata faceva vibrare assialmente il gruppo provocando una
variazione di distanza tra i dischi che
non veniva sufficientemente compensato dal disco bombato. Un
grosso miglioramento fu la modifica
del reggispinta che c'era tra la campana e il tamburino. Questo
inizialmente era in lamiera di bronzo
e si consumava abbastanza precocemente, (aumentando di contempo
il gioco). In seguito fu sostituito
con uno di nylon SEI naturale trattato (immersione due ore in
olio con il 20% di bisolfuro di molibdeno,
alla temperatura di 180°C) aumentando notevolmente la resistenza
all'usura. Per il buon funzionamento,
il gioco deve essere compreso da 0.020 a 0.080 mm. Altro fattore
che incide notevolmente sullo strappo
in partenza è dovuto alle caratteristiche dell'impasto
con cui sono guarniti i dischi. L'impasto determina
il coefficiente d'attrito, il rigonfiamento a caldo, la durata
(nelle frizioni a bagno d'olio, l'incollaggio
a freddo) e buon non ultimo la ruvidità e quindi lo strappo
alla partenza. Questi compromessi furono brillantemente risolti
dalla ditta Rimoldi Surflex di Tradate (Varese). Negli anni successivi
all'entrata
in produzione sono stati provati dischi d'altri fornitori, non
sempre con esito corretto.
Nella speranza che queste informazioni le siano utili, le auguro
tantissimi piacevoli viaggi con il suo 500 Morini.
Cordiali saluti,
Franco Lambertini
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Dato che la risposta è mooooolto tecnica mi permetto,
se posso, di aggiungere qualcosa :
prova per prima cosa a montare due dischi bombati . . . . non
si sà mai . . .
sarò molto lieto di scambiare due chiacchiere . . . .pardòn
.. . . mail su qualsiasi argomento inerente
le Motomorini perciò ti invio il mio indirizzo alfredonardini@libero.it
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