Chiaberge di Viu'
Le storie nuove... Che racconta Gianelio.

 

FESTA AI " COLETTI "

Intanto il sole tramontava e sotto il bosco viene subito buio; come fare? Si interrogò Esme-ralda, parlò con gli invitati del problema.
Petronillo smise di mangiare e pulendosi il becco sull'apposita salvietta spiccò il volo per andare in cima al castagno e con il suo modo simpatico chiamò, con il richiamo degli animali, il presidente delle lucciole del Col San Giovanni. Il presidente, che si chiama Lucignolo, acconsentì di inviare un reggimento di lucciole per illuminare il luogo del banchetto.
Pochi minuti dopo Lucignolo, che comandava personalmente il reggimento delle lucciole fu sul posto e tutti ripresero a mangiare panna e canarin, illuminati a giorno. Ogni minuto una lucciola lasciava il suo posto, provvisoriamente, per partecipare al banchetto.
Le persone che abitano alle Porte di Viù e in Cucuc un bel momento videro una luce nel bosco e si allarmarono, ma non sembrava fuoco perché non c'era il fumo, finchè il picchio delle Tuie con un volo veloce si recò sul posto informando gli animaletti e gli abitanti del fatto.
Ai Coletti panna e canarin stavano per esaurirsi, la volpe Genoeffa intonava canti di mon-tagna e tutti in coro ripetevano le canzoni.
Il presidente Lucignolo informò Esmeralda che le batterie del reggimento stavano per esaurirsi quindi il gruppo lucciole si dispose al ritorno formando una scia luminosa come fosse la coda di una cometa e partirono per far ritorno al Col San Giovanni.
I nostri amici smisero di cantare, si abbracciarono e, piano piano, presero la via del ritorno alle proprie tane o nidi e dopo un po' ritornò il silenzio del bosco, rotto soltanto da tricchete - tacchete dell'orologio del bosco che a notte inoltrata non suona le ore.
Il gufo Petronillo accompagnò il pettirosso ai Biulai perché aveva paura dei pipistrelli che sono senza occhi, volano a sera inoltrata e non riconoscono la figura degli uccellini.
Al ritorno sull'albero dei castagno Petronillo si posizionò a dormire, come sua abitudine, ma faceva fatica a tenersi in equilibrio sul suo ramo per via dell'abbuffata di panna e canarin, cioè una delle varianti, "la golosona" della merenda sinoira.

Esmeralda nel suo lettino dormiva felice sognando la bella giornata trascorsa.

Gianelio 2002
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