Intanto il sole tramontava e sotto il bosco
viene subito buio; come fare? Si interrogò Esme-ralda, parlò
con gli invitati del problema.
Petronillo smise di mangiare e pulendosi il becco sull'apposita salvietta
spiccò il volo per andare in cima al castagno e con il suo modo
simpatico chiamò, con il richiamo degli animali, il presidente
delle lucciole del Col San Giovanni. Il presidente, che si chiama Lucignolo,
acconsentì di inviare un reggimento di lucciole per illuminare
il luogo del banchetto.
Pochi minuti dopo Lucignolo, che comandava personalmente il reggimento
delle lucciole fu sul posto e tutti ripresero a mangiare panna e canarin,
illuminati a giorno. Ogni minuto una lucciola lasciava il suo posto, provvisoriamente,
per partecipare al banchetto.
Le persone che abitano alle Porte di Viù e in Cucuc un bel momento
videro una luce nel bosco e si allarmarono, ma non sembrava fuoco perché
non c'era il fumo, finchè il picchio delle Tuie con un volo veloce
si recò sul posto informando gli animaletti e gli abitanti del
fatto.
Ai Coletti panna e canarin stavano per esaurirsi, la volpe Genoeffa intonava
canti di mon-tagna e tutti in coro ripetevano le canzoni.
Il presidente Lucignolo informò Esmeralda che le batterie del reggimento
stavano per esaurirsi quindi il gruppo lucciole si dispose al ritorno
formando una scia luminosa come fosse la coda di una cometa e partirono
per far ritorno al Col San Giovanni.
I nostri amici smisero di cantare, si abbracciarono e, piano piano, presero
la via del ritorno alle proprie tane o nidi e dopo un po' ritornò
il silenzio del bosco, rotto soltanto da tricchete - tacchete dell'orologio
del bosco che a notte inoltrata non suona le ore.
Il gufo Petronillo accompagnò il pettirosso ai Biulai perché
aveva paura dei pipistrelli che sono senza occhi, volano a sera inoltrata
e non riconoscono la figura degli uccellini.
Al ritorno sull'albero dei castagno Petronillo si posizionò a dormire,
come sua abitudine, ma faceva fatica a tenersi in equilibrio sul suo ramo
per via dell'abbuffata di panna e canarin, cioè una delle varianti,
"la golosona" della merenda sinoira.
Esmeralda nel suo lettino dormiva felice
sognando la bella giornata trascorsa.
Gianelio 2002
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