Chiaberge di Viu'
Le storie nuove... Che racconta Gianelio.

 

FESTA AI " COLETTI "

Passarono dei giorni, un po' piovosi per la verità, poi ecco il sole e il cielo di un bel blu intenso.
Possibilità per mamma Lucrezia di far bucato e riordinare la casa. Sul ramo di castagno della piazzetta, il gufo Petronillo si faceva scaldare le penne e cantava la sua canzone preferita imparata da un gruppo di soldati Alpini della Taurinense che avevano fatto per diversi giorni le manovre estive, si tratta della Montanara; canzone molto in voga perché scritta e musicata da un maestro nei pressi del Pian della Mussa - Valli Lanzo.
Più in basso dei Coletti in località San Vito si sentiva battere la falce per tagliare l'erba sullo apposito ferro……(tinm, tinm, tinm…..)
Esmeralda stava ad ascoltare quel battere ritmato del martello sul ferro che cambiava tonalità gradualmente, perché la falce è fatta a forma di triangolo allungato, e, questo suono la rendeva felice.
La lepre Esmeralda dalla posizione del punto di provenienza del suono ritmato riconobbe con facilità chi eseguiva questa operazione. La nostra leprotta corse dalla mamma Lucrezia chiedendo il permesso di recarsi a salutare il sig Giovanni. Ottenuto il permesso prese con se lo zainetto e trotterellando si mise in cammino verso la località di San Vito, facendo la strada detta "della muanda bella " che si collega con la strada interpoderale che finisce alla Cappella della Santa.
Pochi minuti di passo saltellato come fanno i bimbi quando sono felici, ecco il piazzale della chiesetta dedicata a San Vito con il suo portico caratteristico sorretto da colonne in muratura più uniche che rare. (Per chi non lo conosce, il luogo merita una visita). Esmeralda si ferma ad osservare il panorama, poi si avvia verso la casa di Giovanni posta leggermente più in alto della chiesetta.
Giuntavi, saluta il carissimo signore che è un innamorato della natura oltre che del suo lavoro.
Il signor Giovanni invita Esmeralda a sedersi sul prato accanto a lui e, finendo di molare la falce racconta che il martello battifalce era del suo nonno, il ferro di molatura è stato piantato in quella posizione tanti anni fa dal suo papà Celeste, che conta ora quasi cento anni. Poi racconta gli avvenimenti del luogo (il signor Giovanni è il custode da moltissimi anni della chiesetta dedicata a San Vito).
Terminata l'operazione di affilatura della falce, il signor Giovanni invita Esmeralda a seguirlo per la prova del taglio dell'erba; le galline che erano nelle vicinanze si radunarono ed in concerto seguirono il signor Giovanni nel prato accanto alla casa. Il gufo Petronillo, curiosone, osserva la scena e gracchia inquieto con le galline che disturbano con il loro continuo canto del coccodè il silenzio del posto.

 

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