Chiaberge di Viu'
Le storie nuove... Che racconta Gianelio.

 

La prima visita di Esmeralda a Viu’

…..Passati alcuni giorni nel bosco dei Coletti dove mamma Lucrezia insegna a leggere e far di conto alla nostra Esmeralda, nei momenti di ricreazione si reca nella piazzetta sotto gli alberi di castagno e frassino, che è anche il raduno degli animali dei Coletti; la nostra leprotta sente dei mormorii strani provenienti dagli alberi, alzata la testa nota il gufo Petronillo affaticarsi intorno all’orologio del bosco, quello che segna le ore del mondo degli animali. Il capo-gufo armeggiava intorno all’orologio per caricare le molle che azionano le lancette e il gong delle ore. Egli ascoltava attentamente lo scandire del dispositivo a pendolo che fa funzionare questo speciale orologio. Infatti gli orologi a pendolo, delle nostre case, emettono un suono metallico, singolo, il solito tric – trac – tric – trac… in diversi toni, questo, invece perché abita ai Coletti emette un suono particolare perché  è dotato di un meccanismo di precisione e il suono metallico sull’aggancio in legno fa :…..tricchete e tracchete, tricchete e tracchete……. ; ripetutamente, giorno e notte, notte e giorno.Ebbene, Petronillo sa regolarizzare il pendolo dando al meccanismo una precisione perfetta come quello di campione elettronico, presso l’Istituto Galileo Ferraris di Torino. 

Esmeralda non osava ne parlare ne' farsi notare tanto era indaffarato il Capo-gufo durante questa operazione.  Terminata la registrazione ecco lo spruzzatore per oliare gli ingranaggi dell’orologio con annessi e connessi.  Ad un certo punto Petronillo si accorge della nostra leprotta e con fare da saputello la interroga: non rubarmi il segreto di questa operazione perché non ti accompagno a far conoscenza del bel Viù. Infatti Petronillo aveva promesso di condurre passando tra i vecchi sentieri nei boschi pieni di ricordi e favole locali; la nostra Esmeralda per raggiungere il capoluogo e far conoscenza con alcune persone, far acquisti ecc.., Il nostro gufo propone per il pomeriggio di visitare il bel paese di Viù. Si recano da mamma Lucrezia e combinano la gita.  Appuntamento sotto l’orologio del bosco, naturalmente, alle tre. Puntuale Esmeralda si trova sulla piazzetta e attende l’arrivo del Capo-gufo che pochi minuti dopo con un splendido atterraggio degno dei gufi migliori esistenti e residenti sotto l’arco del ponte del diavolo di Lanzo, arriva e chiede scusa del lieve ritardo all’appuntamento. Essendo Petronillo animaletto dai principi educati, tiene ad essere preciso in tutto.

 Decisero di partire per la gita corredati di tutto cioè bastone, zainetto con bottiglia dell’acqua e qualche cerotto, per qualsiasi evenienza. Come al solito si misero d’accordo di fare il percorso sui sentieri per Esmeralda, svolazzando per Petronillo dandosi appuntamento qua e là.  Fecero il sentiero per recarsi ai Cinavè quel posto dove giocano a pallone i signori che abitano nelle frazioni AIRES e CHIABERGE.  Poi presero il sentiero n° 16 quello che parte dalla frazione Richiaglio e porta al capoluogo.  Discesero per inoltrarsi tra il bosco che porta al fiume Stura. Camminando piacevolmente e osservando il panorama delicato e profumato del sottobosco con le caratteristiche palenci di sostegno nei punti più difficili del percorso per arrivare alla parte pianeggiante che si affaccia al ponte in legno che attraversa la Stura.  Esmeralda e Petronillo si incontrano perché ognuno aveva fatto il percorso specifico. Si appoggia alle sponde del ponte e chiede a Esme (Esmeralda) perché sei così silenziosa ? Risponde: i bimbi del mondo non conoscono questi posti dolcissimi che la natura a fatto, preferiscono giocare con il computer. Pensa Petronillo quì in inverno… la neve nel bosco, tra le rocce, sulle sponde del fiume. La neve con le impronte degli amici animali che vivono nei dintorni…

Attraversano il ponte e si fermano al centro per godere  quest’immagine da film e per vedere il capitello votivo messo appositamente per ringraziare la madonna di una grazia ricevuta, forse una caduta dal ponte.

Attraversato il ponte si inoltrano nella frazione denominata “ i Mulin “ si vedono ancora i ruderi del mulino ad acqua per lavorare con le macchine il legno e la farina da polenta e per fare il pane. Accanto al muro un palo lavorato che faceva da funzione di vite, le grandi macine ed altri attrezzi. Fatti pochi passi l’abbaiare di due cani fa sobbalzare i nostri personaggi, non per loro le bestiole latrano, ma per dei signori che scendono da Viù per recarsi al Chiaberge. Petronillo riconosce i due personaggi, sono Mario di Marilena e Armando dei Trucet che si sono recati al capoluogo a fare acquisti. Da quel latrare e vociare si affaccia dal cortile il signor Messo comunale che con la famiglia abitano in quella bella casa piena di sole e fiori. Anche una mucca si fa sentire dalla stalla, Esmeralda interroga il Capo-gufo ? chi è questo strano animale ?  La nostra leprotta non conosce questo animale perché è nata al Valentino di Torino .  

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