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COORDINAMENTO
COMITATI CIVICI BAGNO A
RIPOLI |
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La delibera n° 24 del 14 marzo 2006
“ variante al Piano Strutturale per la modifica dei perimetri dei centri
abitati” costituisce il punto d'arrivo del procedimento di variante al Piano
Strutturale e al Regolamento Urbanistico per la modifica dei perimetri dei
centri abitati che il Consiglio Comunale aveva deliberato
il 28 luglio 2005 facendo "finalmente" cadere, dopo sette anni di
battaglie condotte da cittadini, associazioni, Verdi e comitati, una delle
più assurde previsioni del vigente Piano Regolatore. Ricordiamo che il Piano Regolatore del '99 aveva
"ridisegnato" queste delimitazioni inglobandoci anche aree agricole
esterne all'abitato consolidato molto più ampie anche di quelle necessarie
per i nuovi interventi edilizi previsti, delle quali non era mai stata
chiarita l'esatta destinazione. Tuttavia tutto faceva pensare che tali aree
avrebbero potuto costituire o essere "distratte" verso ulteriori
appetiti edificatori andando incontrollatamente ad aggravare lo scempio del
nostro territorio dato che in tutti i casi si trattava
di aree "fragili" e quindi da sottoporre a piani di paesaggio,
insieme a tutto quello che secondo noi ci veniva comunque realizzato. Macroscopico era poi il caso di Osteria Nuova dove queste aree
agricole "fragili" rappresentavano circa il doppio della superficie
dell'abitato consolidato ed in discordanza con le carte della
Provincia, che non le censivano affatto come centri abitati; cosa che per
altro il TAR aveva rilevato nella sentenza pubblicata il 6 ottobre 2004
condannando Comune e Provincia dietro ricorso di una dozzina di cittadini. La delibera n°24 appare oggi funzionale purtroppo solo alla armonizzazione
dell’estensione delle
aree perimetrate indicate nelle carte della Provincia ed
in quelle
del Comune e rappresenta la risposta di Comune e Provincia alla sentenza del TAR
suddetta grazie alla quale si è ottenuto la riduzione dei perimetri dei centri
abitati ma nulla per la tutela del paesaggio collinare nel quale il
Piano di Coordinamento Territoriale Provinciale considerava antecedentemente a
questa delibera comprensivo anche dei borghi collinari, tipo Osteria o Villamagna,
che erano inclusi nelle aree fragili, come è previsto dall’articolo
8.2 dello statuto dei luoghi (punto 8 e successivi) e quindi soggetti
a programmi di paesaggio. Il Comune ha invece deciso la loro esclusione dal contesto che li circonda e ha preteso la modifica delle previsioni del
PCTP provinciale semplicemente con un tratto di penna; cosa che in forza dell’art.11 delle norme di attuazione del PCTP può avvenire solo per motivate e documentate
ragioni. Così questi centri abitati sono stati promossi al rango di porto franco per quanto
riguarda la tutela paesaggistica, permettendo quindi di edificarvi senza
alcuna contestualizzazione, magari con
villette a schiera, in tutte quelle aree ancora non edificate ed illegittimamente considerate
centro abitato. Ma a parte queste secondo noi, illegittimità sostenute dalla maggior parte delle osservazioni, anche l’aver ridotto i perimetri dei centri abitati non servirà a nulla se nel nostro Comune l’amministrazione non si adopererà per sconfiggere la corsa a realizzare subito guadagni attraverso la speculazione edilizia su aree limitrofe ai centri individuati, come sta avvenendo a Baroncelli. Purtroppo sappiamo che i mezzi di pressione degli speculatori sono ben più convincenti di quelli di coloro che come noi vogliono difendere il paesaggio. Lo dimostra il fatto che ci sono “organizzazioni” senza scrupoli, come apparso sui giornali tempo fa, che vanno in giro per Candeli e Rimaggio dichiarando apertamente di voler accorpare terreni, promettendo lauti guadagni da una loro edificabilità per presunti indefinibili “agganci” che secondo loro avrebbero nell’Amministrazione. Pensiamo che questo fatto di millantato credito a fini speculativi, al di là della sua gravità, possa purtroppo dare l'idea di come sia forte la pressione degli speculatori sul territorio di Bagno a Ripoli, e pensiamo che altrettanto forte e netta debba essere la risposta dell’Amministrazione. Risposta che potrà essere tanto più forte quanto più sarà ascoltato il popolo e non solo le varie associazioni di costruttori e affini le quali, è vero che sono "portatori di interesse", ma, nella maggior parte dei casi, solo dei loro interessi. |
OSSERVAZIONI
:: Delibera n°24/06> |