Difendiamo le Gualchiere di Remole                                                            di Sergio Morozzi

Con il nome di Gualchiera si indica in generale un opificio nel quale fin dall'epoca medievale si trattava (gualcava) la lana con l'uso di macchinari mossi dalla forza dell'acqua.

Nel nostro Comune quella di Remole costituisce uno dei maggiori e più antichi esempi di archeologia pre-industriale d'Europa ancora visibili.

Si tratta di un vasto complesso dotato di due torri  e di una struttura muraria continua sita in riva sinistra dell'Arno di fronte a Le Sieci, borgo lungo strada  sulla sponda opposta. Non è ben chiaro se l'edificio fosse stato costruito a questo scopo, data la presenza delle torri, ma sembra che dopo l'alluvione del 1333 tutti gli opifici posti nella città furono allontanati da Firenze e magari a Remole fu riadattato a tale scopo un complesso preesistente. Da allora questo opificio appartenne a Firenze ed ancora oggi la proprietà è del Comune medesimo pur trovandosi nel Comune di Bagno a Ripoli.  Abbandonato a se stesso da decenni le Gualchiere versano ormai  in condizioni di degrado che rischia di divenire irreversibile.

"La cura" prevista da Firenze sarebbe quella di farci un albergo vendendone almeno la metà a privati, smembrando di fatto l'edificio delle sue funzioni testimoniali, in contrasto anche con i programmi che a suo tempo ( '98) prevedevano il suo recupero a sito museale sia per i macchinari idraulici ancora esistenti, che per tramandare il significativo ruolo svolto nei secoli per la lavorazione della lana; il tutto inserito nell'ambito del previsto parco fluviale dell'Arno, con il coinvolgimento della sponda opposta, con la quale esisteva, a suo tempo, un collegamento attraverso un traghetto.

Di un possibile futuro per le Gualchiere, diverso da quello prospettato dal comune di  Firenze, fu discusso a Bagno a Ripoli in una commissione urbanistica a metà dicembre scorso, alla quale dette spunto anche la sollecitazione di un cittadino che aveva proposto il ripristino di un collegamento esistente tra Le Sieci e Le Gualchiere, portata all'attenzione della commissione  dalla consigliere dei Verdi Beatrice Bensi.

Alla commissione furono chiamati ad intervenire anche membri esterni come i proff. Rombai di Italia Nostra, Cherubini e Francovich, era poi presente a titolo personale anche il prof. Pietro Laureano, consulente UNESCO.

Dal dibattito emersero molte preoccupazioni per l'urgenza necessaria e per i modi di un possibile recupero delle Gualchiere. Lo sbocco che fu ipotizzato, se Firenze non ritornerà indietro sulla volontà di alienare parte di quel bene, sembrò a tutti che il male minore potesse essere quello di trovare un partner che garantisse continuità, come ad esempio qualche grande griffe della moda o comunque dei tessuti, (in quanto legame attuale con ciò che le Gualchiere rappresentarono in passato), disposto a ristrutturarlo preservandone le peculiarità, in un contesto di parco con attività ricettive, allargato anche all'altra sponda dell'Arno, attingendo, per la parte pubblica, a fondi europei che dovrebbero essere disponibili per progetti di recupero di questo tipo.
Tuttavia furono in molti a ritenere molto difficile praticare anche questa strada, sia per il periodo di congiuntura industriale che il settore tessile sta in generale vivendo, sia perché le Gualchiere interessano ai Comuni circostanti, ma forse molto meno a Firenze, che al contrario ne è invece proprietario ed indirizzato solo verso soluzioni di project-financing, delle quali, semmai, i partner potrebbero essere gli altri Comuni, come sembra sia stato proposto a settembre, da Firenze.
Ulteriori considerazioni emersero in merito anche ad altre possibilità di recupero più dirette, tra le quali  quella di cercare di accedere a finanziamenti a fondo perduto del ministero dei Beni Ambientali e Culturali, che per opere di questo genere, sembra concorrerebbe per il 50% del costo di recupero che è stimato in almeno 10 Milioni di euro.

Azioni

Tra Febbraio e Marzo si è svolto un convegno organizzato da Italia Nostra ed il Quartiere 3, basato su due incontri che hanno visto impegnati a turno il prof Giovanni Cherubini, noto docente di storia medievale, ed il prof Leonardo Rombai, presidente di Italia Nostra di Firenze e docente di storia della geografia del territorio. (Vedi il Volantino).
Il convegno si è posto l'obiettivo di portare all'attenzione della cittadinanza e delle istituzioni l'importanza di questo manufatto, in rapporto anche al suo valore testimoniale, e di mettere in risalto che se non sarà trovata una soluzione, questa testimonianza di archeologia industriale sarà condannata alla rovina per sempre o destinata ad usi principalmente privati. Interessantissimo lo spaccato di vita e di storia, nel quale si inserivano allora le Gualchiere di Remole, che Cherubini ha disegnato nel primo incontro del 17 febbraio con una simpatica ed acuta esposizione prendendosela infine con l'assoluta mancanza di senso culturale delle varie amministrazioni locali sull'onda di un disimpegno generale verso tutto quello che non rende subito utili di vario genere. Nel secondo incontro del convegno, quello del 3 Marzo, è stato mostrato un video sullo stato attuale delle Gualchiere, che ha riscosso uno spiccato gradimento da parte della qualificata platea presente. Sulla scorta di questa esperienza sarà mostrato quanto prima anche ad un pubblico più numeroso in diversi siti del nostro Comune e nelle scuole per rendere più radicata nella cittadinanza la coscienza culturale riguardo all'importanza, non solo di difendere le Gualchiere ma anche tutte le altre testimonianze storiche disseminate nel nostro territorio, sempre più spesso dimenticate, a partire dal nostro straordinario paesaggio rurale.
Di Gualchiere si è parlato anche nell'incontro che si è tenuto il 24 marzo presso il circolo ricreativo di Bagno a Ripoli che ha visto gli architetti Prunecchi e Pizziolo sviluppare due interessanti temi su: "quel giardino tra l'Arno ed il Chianti ", nell'ambito di incontri promossi dall'associazione culturale Mazzon, con il patrocinio del Comune. Dopo l'interessantissima esposizione di Prunecchi che ha parlato di come si sia formato questo nostro stupendo paesaggio dal rinascimento fino al 1900, Pizziolo ha sottolineato gli aspetti urbanistici del periodo successivo, fino ad arrivare ai giorni nostri, inserendo nella sua esposizione anche i particolari del suo progetto di recupero delle Gualchiere nell'ambito del parco fluviale dell'Arno. Interessantissimi gli spunti sulla valorizzazione di tutto il tratto dell'Arno da Pontassieve all'Anconella con il riutilizzo della Gualchiera di Remole anche come laboratorio idraulico in grado di produrre energia elettrica. Insomma qualcosa si rimuove da quando nel 1998 si consumarono gli ultimi atti sul possibile recupero delle Gualchiere che avevano portato alla stesura di un protocollo d'intesa tra i comuni di Pontassieve, Bagno a Ripoli e Firenze che destinava 20 miliardi di lire per un iniziale recupero. Tale protocollo non ebbe poi seguito nella pratica ed oggi dovrebbe essere ripreso tale percorso, ricominciando praticamente da zero.
Prodotto un DVD documentario di 40 minuti, insieme a Italia Nostra, dal titolo: ..una storia lunga 700 anni ma un recupero ancora all'anno zero, raccontata attraverso le testimonianze di chi vi abita o vi lavora ancora.
La visita è guidata dal Prof. Rombai e da Angela del Soldato con la partecipazione dello scultore Piero Gensini.

Il video è stato presentato al secondo incontro del convegno sulle Gualchiere del 3 Marzo.
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Video clip - 2.8MB Nuovo

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Coloro che fossero interessati ad avere una copia del DVD possono prenotarsi inviando una mail