Circolo Culturale Albatross: Ricordi dal sottosuolo
Nell'edizione dell'Adelphi tradotta da Tommaso Landolfi


Savarov


Savarov

Riportiamo in questa pagina alcuni suggerimenti per affrontare la prima parte di Ricordi dal sottosuolo, sicuramente la parte più difficile, più filosofica e per questo maggiormente stimolante. Sono osservazioni o pensieri isolati, senza un nesso causale che li colleghi, perchè lasciamo questo piacevole "compito" ai lettori. Speriamo che sia comunque una cosa utile mettere in comune con tutti alcune delle peculiarità che ci hanno colpito.

(Pg13) Nel preambolo- NON: ripetuto continuamente, sottolinea la prevalenza della negazione (nessuno, nulla)
- contrapposizione a stato di normalità (infatti è un malato, diverso da stato di sanità)
- c'è spesso una correlazione tra colto e malvagio-malato
- contrapporsi alle regole. Anche a quelle elementari, infatti tende al male, al dolore
- sentirsi diverso, un escluso. Questo deriva dall'abuso del VOI (i sani, i normali)
(pg14) Voluttà della rivalsa, fare male anche agli altri: x sentirsi vivo? Per divertimento?
Vergogna non di essere malvagio ma di comportarsi normalmente: ma stranamente la ricerca della malvagità è faticosa.
(Pg15)Inetto- "Niente son riuscito a diventare" (ripensando a Socrate- "Divieni ciò che sei"): assenza di carattere. Uomo intelligente è per forza un inetto.
Aver coscienza delle cose è una malattia. Impedisce di diventare (inteso in modo dinamico) qualcosa.
La coscienza delle cose è inutile e dannosa pg19 non si può cambiare né farci nulla
(pg18) "Per tutta la vita tenni nascosto ciò che mi capitava" Inizia il concetto di Sottosuolo: analisi della psiche fino ai confini. Tornare nel sottosuolo, nell'angolo= nascondersi (solitudine, assenza di una vita sociale)
(pg19) Piacere nel fare azioni riprovevoli e bassezze (anche qui molti NON)
(Pg20) In questo modo diviene colpevole anche secondo le leggi di natura:
-perché più intelligente
-perché consapevole dell'inutilità delle grandezze d'animo
-perché incapace di agire (perché pensa!)
(pg22) C'è invidia per l'uomo stupido che riesce a vivere e agire; viene dalla natura: l'uomo raffinato (raziocinante) da un errore. L'uomo stupido non si crea problemi o dubbi ("fangoso guazzabuglio") che potrebbero impedire l'azione
.L'uomo intelligente è deriso (vd. Baudelaire "L'albatross") e deve nascondersi nel suo buco dove accumula la rabbia per la vendetta mancata.
In questo modo la vendetta diventa solo il segno della disperazione
(Pg25)
Uomo d'azione si ferma davanti al concetto del Muro: questo è rappresentato dalle leggi di natura, dalla matematica, dalle scienze: queste sono cose che devono essere accettate.
L'uomo intelligente invece non le accetta se non gli convengono.
(Pg27)
Vedi anche Leopardi: la malvagità di natura.
(Pg29, inizio cap.5) Uomo falso, ingannatore. Coscienza, Noia, inerzia
Crearsi una vita fittizia. La coscienza non permette di trovare senso e compimento nell'agire (vd pg15) Non permette fondamenti. La razionalità diviene una maledizione. Forse allora la vera intelligenza è quella di chi non agisce
(pg32)
L'intelligenza intellettiva infatti si risolve in Chiacchiera (impossibile l'azione)
(Pg 33) Ricerca di un RUOLO. L'inetto vuole essere qualcosa ma non vi riesce perché si scontra colla coscienza.
Il Male: Non si agisce solo per tornaconto (ci si può augurare il male) quindi non è vero che conoscendo che cosa è male lo si eviterebbe. L'umanità non si può racchiudere in leggi statistiche o matematiche perché c'è sempre qualcosa che le butta all'aria. E' la libertà, il bisogno di non sentirsi come tasti di un pianoforte. E' la volontà di vincere la noia e agire per il piacere. La volontà esiste perché i desideri dell'uomo non sono organizzati matematicamente.
Senza volontà l'uomo è tasto d'organo suonato dalla natura. (pg35)
(Pg38) Contro il socialismo utopistico. L'umanità non si sviluppa verso la razionalità e il bene: la storia è irrazionale come l'uomo. Anzi l'umanità consiste nell'irrazionalità perché è questa che fa l'uomo libero da certezze precostituite (2+2=4 ma anche 2+2=5 pg52)
(Pg39) "L'uomo non si è ancora abituato ad agire secondo ragione"
(Pg49) l'irrazionalità può spingersi fino alla pazzia (vd Pirandello)
Il fine del socialismo sarebbe il palazzo di cristallo. Fragile e bellissimo, di una bellezza distaccata, in cui tutto è già predefinito. (NOIA)
(Pg44-45) Ragione- soddisfa solo la facoltà raziocinante
Volere- manifestazione complessiva della vita. Io parteggio per il mio capriccio(pg52)
(Pg51) "..la vita meni non si sa dove" Ma c'è paura nell'arrivare alla meta, forse perché la meta è il processo verso la meta stessa.
(Pg53) Lo scacco finale al socialismo è la sofferenza (è assurda nel palazzo di cristallo!) La sofferenza è l'unico motivo perché esista la coscienza: la coscienza infatti fa soffrire.


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