"Ho cominciato come un poeta,
la mia prima cosa pubblicata è stata una poesia. Quindi immagino
che sulla mia tomba mi farebbe molto piacere se si scrivesse "Poeta
e autore di racconti e saggista occasionale", in questo ordine."
Penso sia interessante partire da questa frase, partire in un certo
modo dalla fine, dalla morte: in tutta l'opera di Carver la morte
fu sempre un fulcro attorno a cui tutto far ruotare (non una morte
senza speranza tra l'altro, piuttosto il frutto di una grande consapevolezza,
e per questo, anche se non priva di tensione e timore, serena).
Raymond Carver, figlio di un operario
di segheria e di una cameriera è morto nell'agosto 1988, a
50 anni. Era nato a Clatskanie, nell'Oregon, il 25 maggio 1938. E'
stato stroncato da un tumore epatico. Assieme a John Cheever insegnò
scrittura creativa presso l'Iowa Writer's Workshop. Ha iniziato scrivendo
poesie, già cariche del modo di scrivere e dei temi di tutti
i racconti successivi. È stata comunque la pubblicazione di
diversi racconti, tra cui ricordiamo Cattedrale, Di cosa
parliamo quando parliamo d'amore, Vuoi star zitta per favore?,
Chi ha usato questo letto? Da dove sto chiamando?, a
renderlo conosciuto in patria e all'estero, tributandogli un grande
successo anche postumo, come interprete della realta' moderna americana
e della difficoltà dei legami interpersonali (ricordiamo come
un grande regista come Robert Altman si sia ispirato a numerosi racconti
di Carver nella stesura della scenografia del suo graffiante capolavoro
America Oggi).