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 Il vampiro dei secoli bui
 Intervista a Claudio Vergnani
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Claudio Vergnani
La Gargoyle Books ha recentemente pubblicato l'opera d’esordio di Claudio Vergnani, intitolata Il 18° Vampiro (vedi recensione). Il Catafalco ha fatto quattro chiacchiere con lo scrittore modenese sul suo romanzo, sullo stato attuale dell’horror e sui suoi prossimi progetti editoriali.

Catafalco: I suoi vampiri sono decisamente più vicini ai primi esemplari del folklore e della letteratura. Come mai ha pensato a questo “ritorno alle origini”, in tempi in cui il vampiro rappresenta il massimo dell’eros adolescenziale?

C. V.: Quando penso al vampiro mi viene naturale rifarmi alle leggende moldave e rumene, e alle lugubri superstizioni - e relativi terrori - dei secoli bui europei. Dipende - credo - dal gusto e dalla propria cultura personale. Non mi interessa pensare a vampiri da Talk show o da Grande Fratello. Arriveranno di sicuro anche loro, ma certo non erano - e non sono - nelle mie corde. Li lascio volentieri a Fabio Fazio e Gigi Marzullo.

C.: Cosa ne pensa di questa nuova ondata di vampiri “strafighi” e romantici che ha invaso le librerie e le sale cinematografiche?
C. V.: Dietro un’apparenza originale e innovatrice si cela una struttura ridondante, consolatoria e rodata. Molto scaltra da un punto di vista editoriale e cinematografico. Non sto dicendo che sia criticabile, e la credo sincera, dico solo che i tempi impongono che si cavalchino le mode del momento che un pubblico sempre più passivo e acquiescente si fa propinare.

C.: Come mai ha scelto come ambientazione Modena?
C. V.: Ho descritto ciò che conoscevo. E inoltre mi divertiva l’idea di inserire un genere molto sfruttato in un contesto così apparentemente poco consono. In realtà lo spunto horror è poco più di un pretesto per scrivere una storia condotta da personaggi ai quali ci si possa affezionare, sia nell’ironia che nella tensione narrativa.

C.: Quali sono gli scrittori che la hanno maggiormente influenzata?
C. V.: Banalmente, direi tantissimi. Se devo citarne uno in particolare dico Robert Wilson nello stile e - sul lato horror - John Steakley. Sottolineo che non si tratta dei miei preferiti - né li ritengo più validi di altri (ammesso che in campo artistico la validità possa essere “misurata”) . Semplicemente mi è venuto più facile ispirarmi.

C.: Quali sono, secondo lei, gli scrittori italiani che hanno portato il maggior contributo alla letteratura horror e come vede l’evoluzione del genere in Italia?
C. V.: In tutta onestà non sono molto informato sull’horror italiano. Si dice un gran bene di Baldini - che ho letto e apprezzato - ma i suoi non sono romanzi e racconti propriamente horror. Anche Danilo Arona e Francesco Dimitri hanno delle cose da dire. Ma credo che siano in tanti in grado di scrivere bene (uno dei racconti in assoluto che più mi ha colpito è un inedito di Gerardo De Filippo, un collaboratore di Horror.it); il problema è che pochi hanno la possibilità di pubblicare e di farsi conoscere. Il futuro è incerto. Noi italiani siamo un popolo di Santi, di navigatori e di eroi, non di scrittori horror...

C.: C’è qualche film di vampiri ai quali è affezionato e che l’ha in qualche modo influenzata nella stesura del romanzo?
C. V.: Per la verità i vampiri cinematografici non mi hanno mai incantato. Né Murnau, né i classici della Hammer Film Productions. Nemmeno Coppola mi ha convinto. Però ricordo un discreto Vampires di John Carpenter, tratto appunto da un romanzo di Steakley.

C.: Qual è stato il suo primo incontro col vampiro?
C. V.: Bella domanda: dovevo essere piccolo. Ho un ricordo vago di Bela Lugosi che scende una scala buia digrignando i denti. Non mi spaventai. Anzi, mi domandai perchè quel tizio in frak scendesse con la faccia infarinata in cantina.

C.: Ha in cantiere qualche nuovo libro?
C. V.: Sì. Se tutto andrà bene pubblicherò il seguito de Il 18° vampiro. Su Facebook un sacco di persone me lo chiedono e lo fanno con entusiasmo e gentilezza. Desidero e mi sento in dovere - se solo potrò - di accontentarli.

Non ci resta che ringraziare Claudio Vergnani e lo staff della Gargoyle. A presto con il prossimo romanzo quindi!



* Intervista rilasciata il 18-06-2009.





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