I VAMPIRI EROTICI
La
cultura Giapponese è molto distante dalla nostra e, accanto a una rigida morale
e una certa autodisciplina, esiste una sessualità più libera rispetto a quella
italiana (basti pensare allo storico rispetto dovuto alle geishe in completa
antitesi con quello che gli uomini rivolgevano alle mogli) ed anche i loro
fumetti erotici ai nostri occhi appaiono davvero estremi. L’articolo 175 del
codice penale giapponese, che vieta la riproduzione esplicita dei peli pubici
nei fumetti e nei cartoon, è frutto dell’assorbimento dei codici morali
occidentali, dovuti all’occupazione degli Stati Uniti nel dopoguerra; ma basta
andare più indietro nel tempo per vedere che i disegnatori giapponesi non solo
conoscevano l’anatomia ma anche le “manifestazioni pratiche” della stessa.
Il vampiro di per se è il rappresentante più emblematico dei desideri sessuali
rimossi è un seduttore oltre ogni limite quindi è inevitabile che, anche in
Giappone, sia utilizzato per pubblicazioni di carattere erotico.
Nel dicembre del 1999 la Dynamic Italia pubblica Dead Man di Tatsuya Egawa
(artista già famoso per la serie Golden Boy). Le vicende si svolgono in una scuola superiore giapponese con
classi miste. In Italia può sembrare un paradosso ma, per la cultura nipponica,
questo fumetto può a buon titolo entrare a far parte di quelle pubblicazioni
con intenti didattici che forniscono le risposte ai dubbi che hanno gli
adolescenti sulla sessualità. Il Vampiro Korosawa giunge in Giappone
dall’Inghilterra e si iscrive alla scuola superiore; il suo bell’aspetto
causa rivalità nei ragazzi e fa innamorare le ragazze. Ovviamente il vampiro ha
bisogno di nutrirsi e non fatica a trovare colli da mordere, dato il fascino che
esercita sulle fanciulle. Il morso del vampiro provoca un intenso piacere
sessuale alle vittime (esclusivamente vergini), e lascia sul collo due piaghe
dalla forma tutt’altro che ambigua. La storia si conclude con la scoperta, da
parte degli studenti, della vera natura del loro compagno che porterà
ad un colloquio chiarificatore nel quale verranno messe in discussione
anche alcune personalità di rilievo della storia mondiale. L’esplicitazione dell’erotismo è davvero troppo forte per il
pubblico italiano quindi non molti lettori hanno recensito favorevolmente il
fumetto che abbondantemente va oltre i confini del buon gusto.
Spesso le scene erotiche e la presenza del vampiro (che è un trasgressore di
tutte le norme sociali e religiose) diventano anche uno strumento di denuncia
sociale, è il caso del “Vampiro che Ride” di Suehiro Maruo, pubblicato
dalla Coconino Press di Bologna nel 2000. Attraverso la storia di un’Onibaba
(una strega del folclore giapponese), risorta dalla morte e che si mantiene in
vita col vampirismo, La
strega vampirizza il giovane Sotoo che comincia a far vittime per placare la sua
sete di sangue. Lo scrittore ci fa partecipi di uno spaccato della società
giapponese in cui le ragazze si vendono ai depravati per comprare i capi firmati
della moda occidentale e dove, proprio nelle scuole, i giovani danno sfogo alla
loro violenza con sevizie sia fisiche che psicologiche verso i compagni.
I CACCIATORI
L’ultimo
aspetto da considerare è quello dei cacciatori di vampiri.
Genesis di Jae Shin Kang e Jin
Woo Shin è apparso in Italia nel 1999 pubblicato in quattro volumetti. La
storia è ambientata nel futuro in una città chiamata Neo Seul. Il protagonista
è un monaco buddista che ha il compito di far scomparire dalla faccia della
terra i vampiri (sanguisughe) e le creature malvage. Hon, questo è il nome del
monaco, gestisce insieme ad una ragazza di nome Sue un’agenzia per esorcismi
sfruttando la credulità del prossimo e avvalendosi di due fantasmi, amici della
ragazza, per migliorare l’effetto. I vampiri compaiono effettivamente solo nel
primo episodio e sono i discepoli di una vampira di nome Hempia e del conte
Suker, nascosti in un magazzino dei bassi fondi della città vengono scoperti e
sgominati con l’inevitabile combattimento secondo la migliore tradizione
orientale. Per il resto delle avventure, i protagonisti hanno a che fare con i
guerrieri templari e la mafia locale. Un personaggio curioso, che fa la sua
comparsa in questa serie, è San Michele che è stato mandato a Neo Seul proprio
dal Vaticano per difendere con le armi i tesori della cristianità. Il monaco
buddista del futuro ovviamente non ha nulla a che vedere coi canoni classici,
veste in Jeans e
giubbotto di pelle, ed anche il “doveroso” capo rasato a zero è sacrificato
a favore di una fluente chioma bluastra.
Il lungometraggio animato Vampire Hunter D (ispirato ad una serie di romanzi di
Kikuchi Hideyuki), edito in Italia dalla Yamato Video, è ambientato in una terra del futuro dove i vampiri sono i dominatori dal 1999. Il cacciatore
di vampiri è anch’esso per metà tale e deve combattere anche con questa
parte mostruosa di sé, che si manifesta nel desiderio di nutrirsi di sangue
umano. Assoldato da una ragazza destinata a diventare la sposa immortale di un
potente maestro della notte, dovrà sfidare molte creature terrificanti.
Purtroppo l'animazione non rende giustizia ai bellissimi disegni di Amano
Yoshitaka.
Un altro Anime di questo genere è Night Warriors: Darkstalker's Revenge, anche
qui siamo nel futuro, il vampiro Demitri Maximoff ha oscurato il sole sulla
terra e, mentre gli uomini soffrono la fame, le creature delle tenebre hanno
campo libero (la Rock star del momento è nientemeno che uno zombi). Il vampiro
deve vendicare l’onta d’essere stato esiliato dal regno delle tenebre.
Intanto il cacciatore di vampiri (anche questo vampiro per metà) Donovan Baine
cerca di liberare la terra dai mostri accompagnato da una bambina dallo sguardo
perennemente triste.
Recentemente apparsa in Italia anche la serie Hellsing, nella quale il
protagonista è un vampiro di nome Alucard che è al servizio
dell’associazione inglese capeggiata da Integra Hellsing, che ha lo scopo di
proteggere il mondo protestante dalle stragi operate dai non-morti. Alucard,
oltre ai suoi poteri di vampiro, si avvale anche di armi ultratecnologiche
(prodotte dalla fantasia dell’autore Kota Hirano), e dell’aiuto di una
ragazza da lui vampirizzata che deve ancora imparare tutto. Accanto alla
Hellsing si muove anche l’associazione cattolica Iscariota 13 e la rivalità
fra le due non consente sempre una pacifica collaborazione. Le avventure non
mancano di un macabro umorismo che “sdrammatizza” le scene degli scontri
prodighe di sanguinosa violenza.
Grazie al distributore Daito Anime è possibile vedere anche la serie animata
(in DVD di diretta importazione orientale, sottotitolati in italiano) che ebbe
grande successo nella stagione televisiva giapponese 2001-2002.
I disegni sono veramente accattivanti e frutto di un lavoro di regia che non ha
nulla da invidiare ai moderni film horror, apprezzabili in maniera più piena
nella serie animata in cui la scelta dei colori assume un vero e proprio
linguaggio simbolico.
IL CONTAGIO IN ITALIA
Un fenomeno notevole diffusione come
può essere quello dei dei fumetti manga ha inevitabilmente prodotto emuli qui
in Italia, alcuni dei nostri artisti si sono cimentati proprio con la figura
del vampiro. Ne elencheremo due molto brevemente e, per rimanere fedeli alla
tradizione, sono proprio due donne le “vittime del contagio”.
Protagonista indiscussa del manga “made in Italy” è Vanna Vinci che ha
sapientemente miscelato le atmosfere tipiche del manga con la tradizione
fumettistica europea alla Hugo Pratt. “L’Altra Parte” è la storia di una
ragazza che incontra un misterioso giovane dal quale resta inevitabilmente
sedotta, quando scoprirà che si tratta di un vampiro deciderà di farsi mordere
per godere appieno dell’amore del ragazzo. Nel corso della narrazione, fatta
prevalentemente per immagini efficaci e ricche, il lettore scopre che
l’angoscia, purtroppo, sta nella normalità dello scorrere del tempo, una
normalità che imprigiona Agnese e dalla quale decide di liberarsi. Anche “Una
casa a Venezia” racconta di una storia d’amore fra una giovane studentessa e
un vampiro (anche se la trama è abbastanza scontata), gli scenari italiani di
Venezia e Roma fanno da sfondo ad una vicenda che avrà il suo epilogo in un
giardino segreto dove la morte non significa necessariamente la fine.
Anche il fumetto italiano “Rigel”, di Elena de’Grimani, autoprodotto dalla
stessa, può entrare a pieno titolo in questa rassegna. Le atmosfere sono
prevalentemente fantasy e la storia assume toni epici, soprattutto all’inizio.
La protagonista è una vampira e il suo compagno d’avventure è un gatto che
era stato il famiglio di una strega. La storia è ambientata in Italia e, per
molti aspetti, ispirata al gioco di ruolo “Vampiri la Masquerade”, nel corso
delle avventure compaiono anche altre figure mitologiche.
Attualmente è in corso la pubblicazione, presso Panini della serie Interlunium,
dove la De’Grimani collabora con Fabrizio Palmieri. Rigel e la sua amica
Tinebra si trovano a combattere nientemeno che con la “risorta” Santa
Inquisizione.
Limitarsi a citare solo la Vinci e la De’ Grimani non vuole essere una
mancanza di cortesia nei confronti di altri disegnatori italiani, sappiamo che
sono molti i giovani che si dedicano con passione e profitto a diffondere questa
nuova modalità di fare fumetto, siamo sicuri che presto avremo
altri nomi da inserire (case editrici permettendo). Anche per quanto riguarda
il fumetto orientale è un capitolo ancora aperto, infatti, il mercato italiano
non è per nulla rappresentativo delle produzioni asiatiche, sicuramente ci
sono tante altre storie di vampiri che devono ancora occupare il loro posto
negli scaffali delle nostre fumetterie.
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