Le
Foto di un antichissimo ponte sul fiume Campagnano
A cura
di Alberto Anelli
Secondo lo studioso
pandosiano Lunetto Vercillo quei ruderi sarebbero "le recenti
rovine del ponte" (ruinis recentibus pontis), di cui
narrò Tito
Livio a proposito di Pandosia e della morte
di Alessandro il Molosso.
Il ponte
è sicuramente di antichissima costruzione, a "travata
in legno" rinforzato da tre saettoni per ogni spalla. Oggi
di esso restano solo i ruderi delle due spalle.(vedi disegno in
basso)
Disegno - Ricostruzione
di fantasia della travata in legno e dei sei saettoni che poggiavano
sulle due spalle del ponte.
Dove si trova
Si trova nei pressi di Castrolibero (CS) - Scendendo
dalla frazione Fontanesi verso la contrada Andreotta, all'altezza
della località Motta (cozzo Motta o collina Motta) ci si
imbatte in una vecchissima strada carrabile in pessime condizioni
detta "La Borbonica"
Cozzo
La Motta visto da Castrolibero - La freccia indica il punto dove
si imbocca la strada detta "La Borbonica"
Attuale ingresso
della strada detta "La Borbonica"
Strada "
La Borbonica"
A circa 1000
passi dall'ingresso della strada "La Borbonica" si trova
l'antico ponte diruto sul fiume Campagnano (E' l'antico Acheronte?).
(Foto
realizzate dall'autore nell'ottobre 2004)
Fiume Campagnano
a valle del cozzo La Motta. Sono Visibili ai due lati della foto
le spalle del vecchio ponte che collegava i comuni di Castrolibero
e Mendicino lungo la strada Borbonica.
Il Fiume Campagnano
è formato dai seguenti affluenti: Passo la Noce (più
a valle detto fiume Pantosa) e Rinacchio-Campore. Il Ponte si trova
a valle, all'incirca a km 1,5 dalla loro confluenza.
(Fonte: Lunetto Vercillo - Pandosia Urbe poco sopra Cosenza dopo
la scoperta del ponte diruto di Livio).
Caratteristica
costruttiva del ponte
Le due spalle
sono state realizzare con tufo duro di color rosa-salmone tagliato
in grossi blocchi, molto probabilmente provenienti dalle vicine
cave di Mendicino.
Spalla
destra
E'
la spalla del ponte verso Mendicino.
Si noti la sovraelevazione sui conci di tufo realizzata in "opus
incertum" (pietra locale), forse in epoche successive. In basso
sono visibili le fondazioni (a destra si vede una grossa erosione
della spalla prodotta dal secolare scorrere del fiume). La Spalla
è composta da due "ali" laterali dritte e da una
parte centrale che presenta degli arrotondamenti verso i due lati.
Spalla Destra
- Si noti la parte arrotondata.
Spalla Destra
- Il ponte ha due "ali" di circa 10 metri. Nella foto
l' "ala" a monte del fiume. Si noti l'erosione prodotta
nella spalla destra.
Spalla Destra
- L '"ala" a valle del fiume. Il Campagnano oggi scorre
a ridosso della spalla destra del ponte. Un tempo doveva avere una
grossissima portata.
Spalla Destra
- Visione panoramica dell' "ala" a valle del fiume.
Le due spalle
del ponte
Spalla
sinistra
E'
la spalla del ponte verso Castrolibero.
Spalla
sinistra vista dall'altra parte (a valle del fiume).
Spalla Sinistra.
Particolare della parte arrotondata a monte del fiume..
Spalla Sinistra
- In basso nella parte arrotondata mancano uno o due conci.
Spalla Sinistra
a monte del fiume.
Spalla Sinistra
- Si notino i tre fori che servivano a sorreggere i "saettoni"
(sottotravi) che a loro volta reggevano la travata in legno che
collegava le due spalle del ponte.
Spalla sinistra
- Particolare di un foro che conteneva un "saettone",
ossia una sottotrave che sorreggeva la travata tra le due spalledel
ponte. Non sono state rilevate strutture ad arco, per cui si ritiene
che il collegamento tra le due spalle fosse stato realizzato in
legno. Questa è la forma più arcaica di realizzazione
del piano viario che si conosca. La utilizzarono in un primo momento
anche i romani che poi passarono alla realizzazione di arcate in
tufi e muratura.
Ricostruzione
sommaria di come doveva essere il ponte sul fiume Campagnano.
La cosa che
colpisce è la distanza tra le due spalle (oltre 10 metri)
e l'altezza delle stesse, il che significa che un tempo il Campagnano
(Acheronte) doveva essere un fiume dalla grande portata. Sulle sue
sponde, nei pressi delle rovine di un ponte pare sia morto Alessandro
il Molosso mentre assediava la città di Pandosia. (332 a.C.)
Alberto
Anelli
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la fonte e l'autore.
Per
maggiori dettagli vedasi:
Lunetto
Vercillo: Pandosia Urbe - poco sopra Cosenza - dopo la scoperta
del ponte diruto di Livio - Tipografia Ciriaco Biondi, Montalto
Uff. 1990 - Reperibile presso la biblioteca Civica di Cosenza.
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