I reparti (2)


6° REGGIMENTO ARTIGLIERIA DA MONTAGNA

Il 6° Reggimento Artiglieria Alpina viene costituito durante la 2^ Guerra Mondiale, il 15 novembre 1941, con sede ad Ivrea, inquadrato nella Divisione Alpina “Alpi Graie” alle dipendenze dell’I° C.A.. Ne fanno parte il Gruppo “Val d’Adige” (75^, 76^ e 77^ batteria), proveniente dal 2° Reggimento Artiglieria Alpina e dislocato a Borgomanero, i Gruppi “Val Chisone” (47^, 48^, 49 e 50^ batteria) e “Val d’Orco” (51^, 52^ e 53^ batteria), provenienti dal 1° Reggimento Artiglieria Alpina E dislocati rispettivamente a Condorè e a Pallanza.

Il 12 marzo 1942 il 6° Reggimento cede i Gruppi “Val d’Orco” e “Val Chisone” al 2° Reggimento Artiglieria Alpina e raggiunge in Montenegro il Gruppo “Val d’Adige”, che ivi operava dal 9 dicembre 1941, e riceve in forza il Gruppo “Valle Isonzo” (37^ e 38^ batteria) del 3° Reggimento Artiglieria Alpina. Il Reggimento, così formato, è dislocato a Danilovgrad (il Comando), Podgorica (il Gruppo “Val d’Adige”) e nella zona Danilovgrad-Bogelici-Scutari (il Gruppo “Valle Isonzo”).

Il 24 novembre del 942 il Gruppo “Val Isonzo”passa alle dipendenze del Comando Forze Armata in Grecia e a dicembre il Reggimento rientra in Italia con il solo “Val d’Adige” per raggiungere la nuova sede d’Aosta. Il I° gennaio 1943 riceve il Gruppo “Val Tagliamento” (41^, 42^ e 43^ batteria) dislocato ad Acqui e lo raggiunge, spostandosi nella zona tra Acqui ed Alessandria.

Nell’agosto dello stesso anno perde l’ultimo Gruppo ricevuto e reinquadra nelle proprie fila il Gruppo “Val Chisone”. L’8 settembre 1943, a causa dei noti eventi bellici, seguiti dall’armistizio, si scioglie. Il I° luglio 1953 viene ricostituito in Belluno con la denominazione di 6° Reggimento Artiglieria da Montagna alle dipendenze della Brigata Alpina “Cadore”. E’ formato dai Gruppi “Lanzo” (13^, 14^, 15^ batteria), “Pieve di Cadore” (1^, 2^, 3^ batteria), “Agordo” (1^, 2^, 3^ batteria) e contraerei da 30/56 (1^, 2^, 3^ batteria), tutti nella sede di Belluno. Nel 1954 le batterie dei primi tre Gruppi assumono i numeri distintivi più noti di 16^, 44^ e 47^, per il Gruppo “Lanzo”, 37^, 38^ e 50^ per il pieve di Cadore” e 41^ e 42^ e 43^ per il Gruppo “Agordo”.

Il 1° gennaio 1956 il Gruppo contraerei da 40/56 passa alle dipendenze del 2° Reggimento artiglieria contraerei in Mantova. Nell’aprile del 1957 il Gruppo “Pieve di Cadore” si sposta a Strigno e il Gruppo “Agordo” a Feltre. Nel Febbraio del 1963 il Gruppo “Pieve di Cadore” si trasferisce a Bassano del Grappa. Nel novembre 1975, a seguito dei provvedimenti ordinativi disposti per la ristrutturazione dell’Esercito, il Reggimento viene sciolto, come anche il Gruppo “Pieve di Cadore”, e il Gruppo “Agordo” si sposta a Basano del Grappa. Il 26 marzo 1991 il Gruppo “Agordo” si scioglie e il Gruppo “Lanzo” si sposta da Belluno a Bassano del Grappa. Il 12 Settembre 1992 il Reggimento si ricostituisce in Bassano del Grappa su Gruppo obici “Lanzo” e 41^ btr contraerei leggera reggimentale. Tre anni dopo, il 15 luglio 1995, viene definitivamente sciolto, insieme con il Gruppo, a seguito di un nuovo riordinamento della Forza Armata.


CENNI STORICI


Pochi mesi dopo la sua costituzione, il 6° Reggimento Artiglieria Alpina prende parte alle operazioni di contro guerriglia in Montenegro, dove, il 21 aprile 1942, riceve lo stendardo in Danilovgrad (J). Le caratteristiche delle operazioni svolte in questo periodo sono determinate dalla particolare situazione nella zona, dove agiscono numerosi gruppi di ribelli, che operano isolatamente in terreno vario e difficile. Il Reggimento viene chiamato giornalmente ad intervenire con azioni di appoggio, di interdizione e di sbarramento. La morfologia del terreno e la condotta tattica delle azioni effettuate dal nemico portano spesso al frazionamento delle batterie in sezioni e perfino in pezzi isolati.

Il 16 marzo 1942 l’Artiglieria del Reggimento viene chiamata ad intervenire con una azione che si sviluppa da Virpazar a Kraovo. Dufilo - q.556 e Sotanici. Vi prendono parte la 76^ e 77^ batteria del Gruppo “Val d’Adige” che spesso devono ricorrere all’impiego di pezzi isolati in appoggio ai nazionalisti che operano nella zona. L’attività delle batterie in tutto questo periodo è continua e logorante e il 27 marzo 1942, con una impegnativa azione, la 76^ e 77^ batteria contribuiscono, con violenti concentramenti di fuoco sui centri di resistenza nemici, all’occupazione di Lubovo di Monte Kum. Tre giorni più tardi le stesse batterie appoggiano i reparti nazionalisti impegnati nell’occupazione di Zagarad superiore ed inferiore. Le azioni si svolgono con alterne vicende per più giorni, richiedendo continue ed efficaci azioni di fuoco. Successivamente le batterie del reggimento sono chiamate a svolgere la loro attività portando un efficacissimo contributo alle azioni con intensi, precisi e rapidi interventi su quote organizzate e su gruppi di guerriglieri nemici, mobilissimi e continuamente impegnati in episodi di disturbo e sabotaggio. Il 6 aprile 1942, nel settore di Danilovgrad, le batterie del Gruppo “Valle Isonzo”, poste sulle pendici di Monte Suto - Orani - Do, intervengono con concentramenti di fuoco sulla q.1436 di Sella Dolovi. La prima sezione della 76^ batteria del gruppo “Val d’Adige” effettua azioni di fuoco su Dufilo e Papratica, colpendo la sede del Comando nemico.

Nei giorni successivi vengono compiute importanti azioni di fuoco delle batterie in appoggio a reparti nazionalisti operanti nella zona di Monte Garak e, su richiesta del Battaglione “Val d’Orco”, la 37^ batteria da 75/13 del Gruppo “Valle Isonzo”, dislocata a Bogetici, interviene sugli obiettivi indicati nella zona di Dobrus in tre violente riprese di fuoco. Durante il mese di maggio 1942, il Reggimento viene impiegato nelle operazioni svolte dalla Divisione Alpina “Alpi Graie” nella zona di Nikisc - Gornje - Polje - Savnik - Zabljak.

Il 5 maggio 1942 ha luogo l’azione sulla q.852 per la conquista dell’Uzdomir, effettuata dal IV Gruppo Alpini “Valle”, con l’appoggio del Gruppo Artiglieria “Val d’Adige”. Tutti i reparti di Artiglieria “Val d’Adige”. Tutti i reparti di Artiglieria vengono impegnati con tiri di distruzione e di neutralizzazione, contribuendo alla conquista della quota e delle fortificazioni nemiche e, successivamente, appoggiando con tempestività ed aderenza le azioni del Battaglione “Val Chisone”, impegnato nell’occupazione delle quote 845 e 890. Tale battaglia, particolarmente cruenta, è decisiva, perché è da ritenersi origine del collasso delle forze nemiche. Nei giorni a seguire, fino al 31 agosto 1942, il Reggimento partecipa alle operazioni per l’occupazione ed il rastrellamento dell’intera zona di Gornje - Polje e alle operazioni di rastrellamento dei villaggi di Posceljeskok e Privdorica.

La campagna, iniziatasi a Danilovgrad nel marzo 942, ha termine presso Zabriac nell’agosto dello stesso anno con l’occupazione del gruppo montano del Durmitor, il più elevato del Montenegro, ritenuto dal nemico inespugnabile e considerato quasi nume tutelare della sua resistenza. Il 6° Reggimento Artiglieria Alpina conclude così il ciclo delle operazioni in Balcania.

Nel diario storico del reggimento, riferito a tale ciclo operativo, è scritto: “le operazioni sono state caratterizzate dal magnifico slancio di tutti gli Ufficiali, Sottufficiali ed Artiglieria, uniti in unico sforzo ed animati da una sola volontà di vittoria”. Ognuno è stato all’altezza del compito assegnatogli; le pattuglie O.C., operando a stretto contatto con le compagnie di avanguardia, sono state sempre pronte, sicure e tempestive nelle richieste di fuoco, malgrado le difficoltà a volte quasi insormontabili; i serventi sono stati calmi e sereni ai loro pezzi, nonostante il violento fuoco nemico, specie nei passaggi obbligati e maggiormente battuti dal tiro nemico; al loro posto tutti i Quadri, sempre di costante esempio ai loro uomini anche nei momenti in cui l’incalzare degli eventi ha minacciato di rendere grave la situazione. Le notti passate all’addiaccio, l’imperversante maltempo, la tenace resistenza del nemico e la sua attività di sabotaggio, mirabilmente condotta, non hanno affievolito lo slancio degli artiglieri che, con il loro comportano hanno ancora una volta perpetuato le nobili tradizioni dell’Arma e della Specialità Alpina.

Rientrato in Patria, il Reggimento è assegnato allo scacchiere del Mar Ligure e fino allo scioglimento avvenuto l’8 settembre del 1943 partecipa alla difesa di La Spezia contro le truppe tedesche. Quando viene ricostituito nel 1953, il Reggimento inquadra batterie che hanno alle spalle una lunga e gloriosa storia che deve far parte dei nostri ricordi più cari.

Dopo la ricostituzione nel 1953, il 6° Reggimento partecipa nel 1960 alle operazioni di controllo e di mantenimento dell’Ordine Pubblico in Alto Adige. Nell’ottobre del 1963 il Reggimento è il primo ad accorrere in soccorso delle popolazioni di Longarone, colpite dalla terribile alluvione causata dal crollo della diga del Vajont, meritandosi la Medaglia d’Oro al Valore Civile. Il reggimento, sciolto nel 1975, continua le sue tradizioni nei gruppi rimasti in vita: il “LANZO” e L’AGORDO”. Essi, per anni, fino a quando nel 1992 il Reggimento si ricostituisce, hanno continuato a operare con dignità e fierezza, silenziosamente al servizio del Paese, ottenendo il riconoscimento di Autorità Militari e Civili e della popolazione Italiana, onorando sempre la nostra Bandiera.

Dopo l’ultima ricostituzione, nel 1992, il Reggimento invia in Sicilia per la missione “Vespri Siciliani”, nel dicembre dello stesso anno per due mesi, la 44^ batteria in rinforzo al 7° rgt. alp. e, successivamente, esso stesso viene chiamato a operare nella medesima regione per quattro mesi, dal giugno all’agosto e dall’ottobre al dicembre 1993, contribuendo, in modo encomiabile e con il solito slancio, alle attività di controllo del territorio e di obiettivi sensibili, in concorso con le Forze dell’Ordine, per contrastare l’azione criminale della Mafia, ottenendo pieni consensi dalla popolazione e dalle Autorità civili e militari locali.

Nel 1944 fornisce al 7° rgt. alp., ancora in Sicilia, un rinforzo costituito dalla 16^ e dalla 47^ batteria del Gruppo “Lanzo”, che rimarranno in zona, a turno, per circa tre mesi, dal luglio a settembre. Nel novembre - dicembre 1994 la 16^ batteria viene inviata, in rinforzo al 7° rgt. alp., nella zona di Alba (CN) per intervenire a favore delle popolazioni del posto, colpite dalla grave alluvione causata da eccezionale maltempo. Anche in questo frangente gli Artiglieri si distinguono per serietà, impegno e generosità riconosciuti sia dal Comandante del 7° rgt.alp., sia dalla stessa popolazione, nonché dalle Autorità Civili preposte alle operazioni di soccorso. Successivamente, tutti gli Artiglieri del Reggimento, Ufficiali e Sottufficiali compresi, danno vita ad una azione umanitaria, raccogliendo fondi e regali che a Natale portano a una Casa di Riposo di Alba particolarmente colpita dall’alluvione. Dal 15 gennaio al 3 marzo 1995 il Reggimento partecipa all’operazione “RIACE” in Calabria, che è una missione analoga a quella svolta in Sicilia, impegnandosi in tutta la provincia di Reggio Calabria e sviluppando diverse operazioni congiunte con le Forze dell’Ordine, concorrendo con esse anche ad assicurare alla giustizia numerosi personaggi a rischio, fra cui a un latitante.

Questo è stato il nostro Reggimento e così rimarrà permanentemente nella nostra memoria: la sua storia, sebbene breve, è stata ricca di episodi sublimi e commoventi e gli uomini che hanno militato nelle sue fila si sono ricoperti in ogni tempo di gloria e di considerazione

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...modificato il 22.04.2002