PURGATORIO


Coloro che muoiono nella grazia e nell'amicizia di Dio, ma sono imperfettamente purificati, sebbene siano certi della loro salvezza eterna, vengono però sottoposti, dopo la loro morte, ad una purificazione, al fine di ottenere la santità necessaria per entrare nella gioia del cielo. La Chiesa chiama "Purgatorio" questa purificazione finale degli eletti, che è tutt'altra cosa dal castigo dei dannati. La Chiesa ha formulato la dottrina della fede relativa al Purgatorio soprattutto nei Concilii di Firenze e di Trento. La Tradizione della Chiesa, rifacendosi a certi passi della Scrittura, parla di un fuoco purificatore (Mt. 12, 31). Questo insegnamento poggia anche sulla pratica della preghiera per i defunti di cui la Sacra Scrittura già parla: "Perciò [Giuda Maccabeo] fece offrire il sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato (2 Mac 12, 46). Fin dai primi tempi, la Chiesa ha onorato la memoria dei defunti e ha offerto per loro suffragi, in particolare il sacrificio eucaristico, affinché, purificati, possano giungere alla visione beatifica di Dio. La Chiesa raccomanda anche le elemosine, le indulgenze e le opere di penitenza a favore dei defunti.


Maria Simma e le anime del Purgatorio
 
Il Padre Nostro di S. Matilde per le povere anime

 

INDULGENZA PLENARIA PER I DEFUNTI

Dal mezzogiorno del 1° novembre a tutto il 2 novembre si può ottenere, una volta sola,
l'indulgenza plenaria, applicabile soltanto ai defunti, visitando in loro suffragio una chiesa
o un oratorio pubblico, o anche semipubblico per coloro che legittimamente lo usano.
Durante la visita si devono recitare un PATER, e un CREDO.

Si devono inoltre adempiere a sujo tempo le solite tre condizioni:
- Confessione sacramentale;
- Comunione eucaristica;
- Preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre
(preghiera a scelta del fedele)


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