PARADISO


Coloro che muoiono nella grazia e nell'amicizia di Dio e che sono perfettamente purificati, vivono per sempre con Cristo. Sono per sempre simili a Dio, perché lo vedono "così come egli è" (1 Gv 3, 2), faccia a faccia. Questa vita perfetta, questa comunione di vita e di amore con la Santissima Trinità, con la Vergine Maria, gli angeli e tutti i beati è chiamata "il cielo". Il cielo è il fine ultimo dell'uomo e la realizzazione delle sue aspirazioni più profonde, lo stato di felicità suprema e definitiva.

Con la sua morte Cristo ci ha "aperto" il Cielo. La vita dei beati consiste nel pieno possesso dei frutti della Redenzione compiuta da Cristo, il quale associa alla sua glorificazione celeste coloro che hanno creduto in lui e che sono rimasti fedeli alla sua volontà. Il cielo è la beata comunità di tutti coloro che sono perfettamente incorporati in lui.

Dal "Catechismo della Chiesa Cattolica"


Preludio

A principio della trattazione si espone un fatto storico, narrato e comprovato dall'autorità di un grande luminare della Chiesa, San Giovanni Bosco. Nel 1881 il Conte Colle, di Tolone, pregò Don Bosco che andasse a benedire il figlio diciassettenne, Luigi, gravemente infermo. Il Santo si portò dall'ammalato e restò ammirato dell'ingenuità e del candore del giovane; sembrava un altro san Luigi Gonzaga. Dopo circa un mese il Colle ricevette gli ultimi Sacramenti ed il 3 aprile moriva. Prima di spirare, disse ai genitori: Vado in Paradiso; me l'ha detto Don Bosco! Il Santo Educatore scrisse un opuscolo su Luigi Colle, presentandolo quale modello alla gioventù.

Iddio permise che Luigi apparisse una ventina di volte a Don Bosco, facendogli conoscere la felicità che egli godeva in Paradiso, Tutto registrò Don Bosco e tutto oggi è pubblicato. Qui riporto i tratti salienti di qualche apparizione, lasciando la penna a Don Bosco.
"Mi apparve Luigi Colle in un mare di luce, bellissimo nell'aspetto, con vesti bianco-rosate e sul petto ricami d'oro, con una collana a vari colori, bianco, nero e rosso; ma con questi tre ve n'erano infiniti altri, da non potersi descrivere. Gli domandai: Perché vieni, caro Luigi?
- Non è necessario che io venga; non ho bisogno di camminare.
- Sei felice?
- Godo perfetta felicità.
- Non ti manca proprio nulla?
- Soltanto la compagnia del babbo e della mamma.
- Perché non ti fai loro vedere?
- E perché vuol sapere quello che Dio ha riservato a se? Ci vuole la permissione di Dio. Se io parlassi a loro, le mie parole, non otterrebbero il medesimo effetto bisogna che queste passino per lei.
- Cosa devo dire ai tuoi genitori?
- Che si facciano precedere dalla luce, e si procaccino amici nel Cielo.-
Dice Don Bosco: Il volto di Luigi era radioso e di una luminosità che cresceva sino ad abbagliare la vista; i suoi lineamenti erano i medesimi che da vivo.
- Dimmi, Luigi: Tu sei morto o vivo?
- Sono vivo.
- Eppure sei morto!
- Il mio corpo è sepolto; ma io vivo.
- Non è il tuo corpo quello che io vedo?
- Non è il mio corpo.
- È il tuo spirito?
- Non è il mio spirito.
- È la tua anima?
- No!
- Cosa è dunque ciò che io vedo?
- È la mia ombra.
- Ma un'ombra come può parlare?
- Per permissione di Dio.
- E l'anima tua dov'è?
- E' presso Dio, sta in Dio e lei non può vederla.
- E tu in che modo vedi noi?
- In Dio si vedono tutte le cose; il passato, il presente e l'avvenire vi si vedono come in uno specchio.
- Che cosa fai in Cielo?
- Dico: " Gloria a Dio! " A Dio si rendono grazie! Grazie a Colui che ci ha creati, a Colui dal quale tutto ha principio! Grazie! Lodi! Alleluia! ... ".
Continua Don Bosco: Luigi prese a magnificare la grandezza delle opere di Dio, parlando in latino: Se si andasse in treno diretto dalla terra al sole, vi s'impiegherebbe non meno di trecentocinquanta anni. Per arrivare poi all'altra parte del sole, vi sarebbe uguale distanza. Ogni nebulosa è cinquanta milioni di volte maggiore del sole, e la sua luce per giungere alla terra impiega dieci milioni di anni. La luce del sole percorre trecentomila chilometri al secondo...
- Basta, basta! - esclamò Don Bosco. La mia mente non ti può più tener dietro.
- Eppure è soltanto il principio della grandezza delle opere di Dio!...-
- Dimmi ancora: Come va che tu sei in Paradiso ed anche qui?
- Più presto della luce e con la rapidità dei pensiero io vengo qui, nella casa dei miei genitori e altrove.
- Dimmi qualche cosa utile ai giovani!
- Bisogna che i fanciulli si comunichino con frequenza. Devi ammetterli presto alla Santa Comunione. Dio vuole che si nutrano della Santa Eucaristia.
- Ma come si fa a comunicarli, quando sono ancora troppo piccoli?
- Dai quattro ai cinque anni si mostri loro la Santa Ostia e preghino Gesù guardandola. I fanciulli devono essere ben compresi di tre cose: amore di Dio, Comunione frequente e amore ai Sacro Cuore di Gesù.
- Prima di lasciarmi, dammi un'altra spiegazione! I tuoi genitori ed io pregammo perché tu non morissi. Perché non fu esaudita la nostra preghiera?
- Fu meglio che io non guarissi.
- Come mai? Avresti fatto opere buone, avresti dato molte consolazioni ai genitori, ti saresti occupato maggiormente a far glorificare Iddio. . .
- Ne è lei ben sicuro ? Pronunziò lei stesso la sentenza, amara per me, amara per i miei genitori, ma tuttavia fu per il mio bene. Quando lei domandava il mio ristabilimento in salute, la Santa Vergine diceva a Gesù: Luigi adesso è mio figlio; lo voglio prendere ora che è mio!
- Quando ci dovremo preparare noi per venire in Paradiso?
- In seguito le darò la spiegazione che desidera... - . L'apparizione cessò.
Quando Don Bosco fece la narrazione di tutto ai Conti Colle, osservò: È' indicibile la bellezza degli ornamenti che rivestivano la persona di Luigi. La sola corona che gli cingeva la fronte, avrebbe richiesto non giorni o mesi, ma anni per esaminarla particolarmente, divenendo sempre più brillante e dilatandosi a misura che la si contemplava. -
La Contessa Colle prese appunti sulla narrazione avuta ed aggiunse: -don Bosco era commosso quando parlava ed i suoi occhi si bagnavano di lacrime. -
Il suddetto episodio farà meglio comprendere certi quesiti che verranno toccati nel corso della trattazione.

 

PRELUDIO - Il Paradiso


Pagina dell'Aldilà

PARTE PRIMA - L'Esistenza
PARTE SECONDA - L'Essenza
PARTE TERZA - Conclusioni Pratiche

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