Antologia di testi sugli Angeli


Sant'Agostino

"Conoscenza degli Angeli di Dio
I santi Angeli non giungono alla conoscenza di Dio per mezzo di parole sonanti, ma per la stessa presenza della verità immutabile, cioè il suo Verbo unigenito; e conoscono lo stesso Verbo, e il Padre e il loro Spirito Santo; e sanno che essi formano la Trinità inseparabile, in cui le singole persone sono un'unica sostanza; e che tuttavia non sono tre déi ma un solo Dio: conoscono queste verità più di quanto noi conosciamo noi stessi. Conoscono anche le creature nella sapienza di Dio - come nel modello interiore secondo cui sono state fatte - meglio che in loro stesse; e parimenti in quella conoscono se stessi, meglio che in se stessi - quantunque si conoscano anche in sé; infatti sono stati creati e sono ben distinti da colui che li ha creati. Nella sapienza di Dio, dunque, hanno una conoscenza diurna; in sé, invece, una conoscenza, per così dire, vespertina, come abbiamo detto sopra. (La città di Dio, 11, 29 in La Teologia dei Padri, I, Città Nuova)


 

San Giovanni Damasceno

"Gli Angeli: seconde luci"
L'Angelo è immortale non per natura, ma per grazia di Dio... Gli Angeli sono seconde luci spirituali; essi ricevono splendore dalla luce primaria e senza principio. Non hanno bisogno di lingua né di orecchie, ma comunicano gli uni gli altri i loro pensieri e le loro decisioni senza proferire parola. Tutti gli Angeli sono stati creati dal Verbo e resi perfetti dalla santificazione dello Spirito Santo affinché, ciascuno secondo la sua dignità ed il suo ordine, fossero partecipi dello splendore della grazia. Essi sono circoscritti. Quando si trovano in cielo, infatti, non stanno sulla terra; né, d'altronde, quando sono inviati da Dio sulla terra, rimangono in cielo. Ciò nondimeno, non sono condizionati né da mura né da porte, né da sbarre, né da sigilli: non sono limitati, insomma, da alcun termine definito. Tuttavia, quando gli Angeli appaiono a quelle anime degne alle quali Dio volle mostrali, non si rendono visibili come sono in realtà, bensì mutati in un aspetto diverso, conformemente alle capacità di coloro che vedono. Propriamente, infatti, soltanto ciò che è increato non è per sua natura limitato da alcun confine...  Essendo spiriti, gli Angeli appartengono ad una dimensione spirituale,  non essendo circoscritti fisicamente: infatti, essi non sono costituiti di un corpo né hanno la triplice dimensione, ma sono presenti ed operano spiritualmente ovunque si rechino; d'altronde, non possono trovarsi ed operare contemporaneamente in luogo e in un altro. 
Essi differiscono di splendore e di rango. Validi e solleciti nel compiere la volontà di Dio, sono talmente veloci da trovarsi immediatamente dove la volontà di Dio li ha assegnati. Alcuni custodiscono le varie parti della terra, presiedono a nazioni e regioni secondo l'ordine del sommo Creatore, governano le nostre cose e ci recano aiuto. Anche se, dalla volontà e dal comando di Dio, gli Angeli sono stati posti al di sopra di noi, essi stanno sempre attorno a Dio. (Esposizione della fede ortodossa, 2, 3, in La Teologia dei Padri, I, Città Nuova)


 

San Giovanni Bosco

"Dignità di ogni uomo affidato all'Angelo Custode"
Un argomento che mostra l'eccellenza dell'uomo è certamente il fatto che egli ha un Angelo per custode. Creato che ebbe Iddio il cielo, la terra e tutte le cose che nel cielo e nella terra si contengono, lasciò che esse seguissero per loro conto il corso delle leggi naturali secondo l'ordine della quotidiana provvidenza che le conserva. Dell'uomo non fu così.  Oltre ad averlo arricchito di nobili facoltà sia spirituali che corporali, costituito a provvedere a tutte le altre creature, volle che un celeste spirito se ne prendesse cura. Così, fin dal primo istante che l'uomo compare al mondo, egli l'assiste notte e giorno. Lo accompagna nel viaggio lungo le strade; lo difende dai pericoli sia dell'anima che del corpo, l'avvisa di ciò che è bene perché lo segua. Grande dignità dell'uomo, grande bontà di Dio, incalzante dovere per noi di corrispondervi! (Memorie bibliografiche)


 

Paul Claudel

"Gli Angeli"
Liberiamoci una volta per sempre dall'ignominia materialista e smettiamo di vedere negli apparati sensitivi, di cui la natura ci ha provvisti, la causa della nostra conoscenza, mentre ne sono soltanto il mezzo e lo strumento.
Chi non vede come il corpo, imponendoci le sue condizioni, è per voi un limite? Fra ogni essere e noi, ci sono sempre due pareti da traversare, la sua e poi la nostra. Noi non perveniamo alla realtà intima che dubbiosamente e per via di congettura. I nostri sensi si arrestano alla superficie e lasciano allo spirito il compito di continuare come può... Non c'è niente in noi che l'Angelo non tocchi e che non sia capace d'associare a quella libertà in lui ch'è privilegio dei figli di Dio. Egli è il contemporaneo della nostra origine e il contemporaneo della nostra ragion d'essere. Ci conosce, non per contatto parziale e per elaborazione di un segno convenzionale che il nostro giudizio interpreti, ma per un'applicazione totale del suo essere sul nostro... L'uomo esiste per conoscere e l'Angelo conosce per esistere. L'uomo è stato fatto per recare a Dio il consenso, l'omaggio libero e intelligente dei diversi piani della Creazione materiale che si giustappongono e si allineano sotto di lui e intorno a lui fino all'incontro del nulla. L'Angelo attinge direttamente in Dio la sua ragion d'essere e la traduce, se così si può dire, a libro aperto, per il solo fatto di esistere, realizzando il suo essere secondo quel modo particolare per cui differisce dagli altri esseri. L'Angelo non ha nulla da imparare: sa ed esiste guardando... Non c'è velo. Niente nell'Angelo s'oppone alla realizzazione della persona, di quella cosa per cui è fatto; né ignoranza, né debolezza, né ostacolo. La coscienza occupa tutto e si trasforma immediatamente in volontà come il cerchio in circuito. Egli respira inesauribilmente l'Ispiratore. (Note sugli Angeli, in Presenza e Profezia, Milano 1959)

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