Il calcolo allo stato limite di esercizio (SLE).

 

Le sollecitazioni sono calcolate per ogni configurazione di carico. I valori massimi positivi e negativi risultanti dal confronto danno luogo ai diagrammi inviluppo delle sollecitazioni, che costituiscono la base del successivo calcolo strutturale.

I diagrammi inviluppo.

 

Strategia di calcolo.

1)     Si tracciano i diagrammi delle sollecitazioni originati dal carico permanente strutturale G1, utilizzando un coefficiente gG1, fav = 1

2)     Si tracciano i diagrammi inviluppo delle sollecitazioni originati dal carico permanente non strutturale G2 utilizzando i coefficienti gG2,sfav = 1 e gG2,fav = 0

3)     Si tracciano i diagrammi inviluppo delle sollecitazioni originati dal carico variabile Q utilizzando i coefficienti gQ,sfav = 1 e gQ,fav = 0

 

La scelta di coefficienti g = 1 o g = 0 consente di riutilizzare i valori delle sollecitazioni anche per il calcolo agli stati limite ultimi

 

 

4)     Si utilizza una delle formule di correlazione per gli stati limite d’esercizio

 

Combinazione

Formula di correlazione (in assenza di precompressione)

Situazione

caratteristica rara

 SLE irreversibili, tensioni ammissibili

frequente

SLE reversibili

quasi permanente

SLE, effetti a lungo termine

Nelle combinazioni per SLE, si intende che vengono omessi i carichi Qkj che danno un contributo favorevole ai fini delle verifiche e, se del caso, i carichi G2

 

 

che in presenza di un solo carico Q possono essere così riscritte

 

Combinazione

Formula di correlazione (in assenza di precompressione)

Situazione

caratteristica rara

 SLE irreversibili, tensioni ammissibili

frequente

SLE reversibili

quasi permanente

SLE, effetti a lungo termine

Nelle combinazioni per SLE, si intende che vengono omessi i carichi Qkj che danno un contributo favorevole ai fini delle verifiche e, se del caso, i carichi G2

 

 

Il segno “+” nella formula significa “da correlarsi con” e non “da sommarsi con”.

 

Nelle formule di correlazione si fa riferimento al

  • valore frequente y1j×Qkj
  • valore quasi permanente y2j×Qkj

Il carico con l’indice 1 è il carico dominante, quello cioè caratterizzato da una maggiore intensità delle sollecitazioni.

 

Categoria/Azione variabile

y1j

y2j

Categoria A Ambienti ad uso residenziale

0,5

0,3

Categoria B Uffici

0,5

0,3

Categoria C Ambienti suscettibili di affollamento

0,7

0,6

Categoria D Ambienti ad uso commerciale

0,7

0,6

Categoria E Biblioteche, archivi, magazzini e ambienti ad uso industriale

0,9

0,8

Categoria F Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso 30 kN)

0,7

0,6

Categoria G Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso > 30 kN)

0,5

0,3

Categoria H Coperture

0,0

0,0

Vento

0,2

0,0

Neve (a quota 1000 m s.l.m.)

0,2

0,0

Neve (a quota > 1000 m s.l.m.)

0,5

0,2

Variazioni termiche

0,5

0,0

 

La combinazione caratteristica rara è utilizzata anche per il calcolo alle tensioni ammissibili.

 

In pratica per ogni sezione della trave:

 

 

Categoria/Azione variabile

y0j

Categoria A Ambienti ad uso residenziale

0,7

Categoria B Uffici

0,7

Categoria C Ambienti suscettibili di affollamento

0,7

Categoria D Ambienti ad uso commerciale

0,7

Categoria E Biblioteche, archivi, magazzini e ambienti ad uso industriale

1,0

Categoria F Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso 30 kN)

0,7

Categoria G Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso > 30 kN)

0,7

Categoria H Coperture

0,0

Vento

0,6

Neve (a quota 1000 m s.l.m.)

0,5

Neve (a quota > 1000 m s.l.m.)

0,7

Variazioni termiche

0,6

© 2002 Carlo PALATELLA Travi continue.