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Artista Carlo Di Giovanni Pittore |
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SEI IL VISITATORE
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TRUCCHI & CONSIGLI
TRUCCHI & CONSIGLI Gli antichi riponevano una notevole cura nella preparazione dei suppporti che dovevano ricevere la pittura. Vi sono diversi tipi di imprimiture che variano a seconda dei materiali usati ed a seconda dei supporti. I legni usati generalmente per le tavole erano di pioppo o di quercia. Poi si passò progressivamente all'uso di tele di canape o di lino . L'uso delle tele sostenute da telai fu man mano preferito alle pesanti tavole. Il motivo è che quest'ultime permettevano di realizzare grandi quadri facilmente trasportabili per la leggerezza. Sono documentate varie tipologie di imprimiture realizzate a seconda del supporto. L'esigenza primaria delle imprimiture su tela comunque a differenza di quelle su tavola era evidentemente la necessità di una maggiore elasticità probabilmente ottenuta con colle di glutine e l'uso di olio nell'impasto. Quindi a seconda del suppporto e della bottega potevano essere usate metodologie e dosaggi diversi. Tra le numerose tipologie di imprimiture ve ne sono anche di documentate con colla di farina di frumento con l'aggiunta di gesso o creta (carbonato di calce). Una imprimitura adatta per le tavole poteva per esempio essere costituita da colla di formaggio (caseina) e gesso. Si passava poi presumibilmente ad una seconda imprimitura di grafite e di nero di vite sciolta in una leggera quantità di olio. Quest'ultimo aveva una funzione anche di riduzione dell'assorbimento del gesso e quindi questo contribuiva ad una migliore saturazione dei colori mantenedone una buona brillantezza. I dipinti su tela erano presumibilmente con questa seconda imprimitura che ne garantiva una maggiore elasticità. Per la tela si scelsero colle meno rigide della caseina (la cosidetta colla di formaggio), quest'ultima adatta per le tavole per la sua rigidezza ed insolubilità che ne garantiva una maggior resistenza all'umidità. Quindi in definitiva nel corso del sedicesimo secolo alla preparazione tradizionale a colla e gesso (che era una imprimitura chiara) seguirono sempre più preparazioni colorate che andavano spesso a sovrapporsi ad una prima imprimitura di gesso e colla e contenevano anche dell'olio di lino o di noce con l'aggiunta di pigmento colorato. Ma conviene far prima una mestica di colori seccativi, come biacca, giallolino, terre da campane, mescolati tutti in un corpo et un color solo, e quando la colla è secca impiastrarla su per la tavola: il che molti chiamano la imprimatura". CONSIDERAZIONI: Per le tele fondamentali risultavano quindi essere per l'elasticità la biacca e l'olio. Per le tavole invece l'imprimitura era fatta con gesso e colla. Un imprimitura a gesso e colla è molto assorbente ed è più adatta alla tempera. L'olio infatti su un imprimitura a gesso e colla viene assorbito in gran quantità e dato che col tempo ingiallisce fa ingiallire anche un po' la preparazione che lo ha assorbito. Molto importante per la conservazione della luminosità di un quadro ad olio è il fondo bianco. Il quadro fatto con il medium olio nel tempo ingiallisce e scurisce ed inoltre vi è una perdita di capacità coprente. Se il fondo è bianco però la perdità di capacità coprente compensa l'inscurimento dell'olio facendo affiorare il biancore dell'imprimitura. Comunque il grado di assorbenza e soprattutto la porosità dell'imprimitura hanno un ruolo importante per l'aderenza degli strati pittorici. Importante è anche la porosità perchè un fondo troppo liscio potrebbe far scivolare la pittura (soprattutto con l'uso dell'olio di papavero che si restringe molto nell'asciugatura ed è più sensibile al calore, più di dell'olio di lino). Molto importante nella pittura ad olio è dipingere grasso su magro e quindi gli abbozzi vanno dati più a corpo mentre le velature finali sono più diluite. -------- ATTENZIONE IMPORTANTE!!!--------
APRILE 2006
NUOVA INIZIATIVA
"L'ARTISTA RISPONDE ALLE DOMANDE DI PITTURA VIA EMAIL"
SCRIVETE LE VS. DOMANDE E CURIOSITA' SULLA PITTURA.
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