PICCOLI MA SIMPATICI

A questo punto sarà bene fare il classico "passo indietro".

Divenuto importante nodo ferroviario, quello che allora era stato provvisoriamente chiamato Basso Orte, alla fine dell'Ottocento dava già segni inequivocabili di vitalità.

Ci sono giunti tre manifesti datati 1893, 1895 e 1899 nei quali si dava conto - ai residenti (circa trecento, a un calcolo approssimativo) e soprattutto ai paesi vicini - dei festeggiamenti organizzati nella piccola borgata in date diverse, mancando allora un Patrono di riferimento.

A ottobre furono nel 1893, in estate negli anni successivi, "Grande Festa del Sollione - Strage di polli" era uno dei titoli. Il tutto redatto in tono scherzoso, umoristico, che se da una parte oggi fa sorridere, dall'altra commuove: siamo piccoli ma simpatici, sembravano voler dire gli organizzatori.

    Così nei manifesti si promettono "corse velocipedistiche" con medaglie ai vincitori, un "Albero della cuccagna" con 5 lire al miglior "rampichino", più cibarie e un non meglio definito "altro". Poi bandiere intorno alla stazione, con illuminazione a fiaccole e ad acetilene, e alla fine "grandiosi fuochi d'artificio".

Più tardi il programma  si infoltisce. C'è la "corsa di uomini insaccati" e quella "asinesca" (lire 5 al fantino vincitore, lire 2 al secondo), c'è il "gioco della pentolaccia" e quello (misterioso) "degli zeri"; c'è la banda forestiera, con "dolci melodie" suonate per tutto il giorno dalle "trombe di Bassanello". Infine l'innalzamento di un "pallone aerostatico dalle forme splendide" e a conclusione uno spettacolo pirotecnico talmente frastornante che "porterà lo spavento generale". L'illuminazione "abbaglierà la vista", la borgata sarà "vestita a festa", l'alba "verrà presa a cannonate" e cannonate a intervalli regolari esploderanno per tutto il giorno "facendo strage di timpani".

L'usanza delle cannonate a intervalli sarebbe durata fino alla seconda guerra mondiale, quando ben più disastrose cannonate sarebbero piovute.