Alberi  in  citta'

Il mio vicino di casa č robusto.
E' un ippocastano di Corso Re Umberto
Ha la mia etā, ma non la dimostra.
Alberga passeri e merli, e non ha vergogna,
in aprile, di spingere gemme e foglie.
Fiori fragili a maggio,
a settembre ricci dalle spine innocue
Con dentro lucide castagne tanniche.
E' un impostore, ma ingenuo: vuol farsi credere
emulo del suo bravo fratello di montagna
signore di frutti dolci e di funghi preziosi.
albero del cielo ciliegio in fiore alberi in cittā
lecci a San Benigno primavera in via Isonzo valletta puggia
olmo in fiore alberi dei tulipani Rio San Pietro Albero di cachi
Primavera in gabbia Albero di fico tiglio in largo Lanfranco Autunno sul ponte di Sturla
Non vive bene. Gli calpestano le radici
i tram numero otto e diciannove,
ogni cinque minuti, ne rimane intronato.
E cresce storto, come se volesse andarsene.
Anno per anno succhia lenti veleni
dal sottosuolo saturo di metano
E' abbeverato d'orina di cani.
Le rughe del suo sughero sono intasate
dalla polvere settica dei viali.
Sotto la scorza pendono crisalidi
morte che non diverranno mai farfalle.

 

Eppure nel suo torbido cuore di legno
sente e gode il tornare delle stagioni

(Primo Levi )

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di un albero

stagioni

 


©2001-2002 Carla Marchetti

 


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