Benjamin Franklin     1706 - 1790

Benjamin Franklin ritratto


Benjamin Franklin e l'aquilone

Nel 1743 a Boston Franklin assistette agli esperimenti di Adam Spencer, professore scozzese. Subito dopo Franklin incaricò il suo corrispondente da Londra, il naturalista Peter Collinson, di spedirgli tubi di vetro e altra attrezzatura con la quale costruì il laboratorio in casa sua.
Nel 1752 Franklin fece il suo celebre esperimento con l'aquilone mediante il quale stabilì che i fulmini non sono altro che scariche elettriche tra le nuvole e la terra.
Prima di Franklin gli uomini credevano che essi fossero manifestazioni di ira degli dei.
Poco più tardi scoprì che certe nuvole erano cariche di elettricità negativa e altre invece erano positive e inventò il parafulmine.
William Watson (1715-1790) nel 1746 suggerì che ci fosse solo un "fluido". Uno dei due fluidi proposti da Du Fay poteva essere un eccesso di cariche e l'altro stato una mancanza delle stesse cariche
Dopo i primi esperimenti Franklin giunse alla conclusione che esisteva un solo tipo di fluido elettrico consistente in "particelle impercettibili" contenute in tutta la materia. Strofinando un tubo di vetro con un panno di lana, una parte dell'elettricità della lana viene trasferita sul vetro, la lana diventa quindi carente di elettricità. Strofinando una bacchetta di ambra con una pelle animale, una parte dell'elettricità dell'ambra si trasferisce alla pelle, lasciando una carenza di elettricità sulla bacchetta. Franklin parlò di carenza di elettricità come di elettricità negativa e di eccesso di elettricità come elettricità positiva.La quantità di elettricità (positiva o negativa) di un corpo venne da lui chiamata "carica", termine ancora in uso.
Franklin avanzò anche l'ipotesi fondamentale secondo cui la carica non viene nè creata nè distrutta, solo trasferita.
A proposito dell'attrazione e della repulsione dei corpi Franklin suppose che l'elettricità respingesse sè stessa e attirasse la materia che la contiene. Erano così spiegati tutti i casi pratici meno uno: la repulsione che si verifica tra corpi carichi di elettricità "resinosa", che secondo la teoria di Franklin non avrebbe dovuto aver luogo.
Franz Ulrich Theodor Aepinus (1724-1802) direttore dell'osservatorio astronomico di San Pietroburgo avanzò l'ipotesi che anche la materia comune si autorespingesse.
La questione del numero dei fluidi elettrici continuò a dividere i fisici fino al secolo XIX inoltrato, fino a quando J.J. Thomson scoperse l'elettrone.
Le due teorie (del fluido unico e dei due fluidi) erano entrambi corrette.

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