Le Contrattive
Sostanzialmente le contrattive sono un sistema di sospensione a due rigidezze distinte e contrapposte a partire dalla posizione statica del veicolo.
Immaginiamo una vettura ferma, in assetto piatto: ogni molla della sospensione sopporta un carico, poniamo, di 300 Kg che la fa flettere comprimendola, di 90 mm (30 mm ogni 100 Kg).
Chiameremo livello statico questa condizione di riferimento della sospensione.
Ora vediamo la vettura impegnata in curva: la forza centrifuga trasferisce del carico, diciamo 100 Kg, dalla ruota interna a quella esterna.
L’assale sopporta lo stesso peso complessivo di cui cambia però la ripartizione. Con la sospensione convenzionale, la molla della ruota esterna, appesantita di 100 Kg in più, si comprime ancora di 30 mm al di sotto del livello statico, mentre quella opposta, alleggerita, si allunga di altrettanto al di sopra.
La vettura ha pertanto un rollio simmetrico attorno all’asse longitudinale.
Con la sospensione contrattiva che cosa cambia? La molla più caricata si comprime esattamente come nel caso precedente; quella della ruota interna, invece, quando inizia ad estendersi verso l’alto oltre il livello statico, viene contrastata da una seconda molla aggiuntiva che lavora in opposizione con una rigidezza 3 volte superiore. Di conseguenza, mentre il lato della vettura esterna alla curva si abbassa sempre di 30 mm sotto il livello statico, quello interno si alza appena di 10 mm.
Si ottiene un rollio simmetrico decisamente contenuto. Lo stesso avviene per quanto riguarda i movimenti di beccheggio dovuti ali trasferimenti di carico longitudinale in frenata o in accelerazione; e cosi pure in diagonale, quando entra in curva la vettura punta sulla ruota anteriore esterna e tende a sollevare la posteriore interna.
Tutta questa dinamica viene corretta dalle sospensioni contrattive, che mantengono perciò più aderenti sull’asfalto anche le ruote in fase di alleggerimento.