Sommario. Il
Sacro Romano Impero ebbe origine nel 962 con Ottone I, circa un secolo
dopo che Carlo Magno, dividendo il suo impero tra i figli, sancì
la nascita, tra gli altri, dello stato germanico. Il progetto di
collaborazione col Papato si risolse
in un antagonismo che raggiunse il culmine nel secolo XI. Dopo il
tramonto con Federico II della dinastia di Svevia e il contrastato
avvento degli Asburgo (1273), crebbe il potere dei feudatari e dei
Grandi Elettori a
scapito dell’autorità imperiale. Carlo V, imperatore dal 1519,
procedette ad una radicale riorganizzazione dello stato, ma la riforma
luterana innescò una catena di reazioni che condussero alla
guerra
dei Trent’anni. Al termine del conflitto, l’Impero era ormai ridotto a
una magmatica confederazione di ben 350 stati sovrani e indipendenti,
in continua evoluzione dinastica, sui quali l’autorità
dell'Imperatore
(che peraltro era saldamente al vertice della potente Austria) era solo
nominale. Allo scompiglio prodotto dalla rivoluzione francese
seguì l’ascesa dell’astro Napoleone, il quale nel 1806
costituì un nuovo soggetto politico, la Confederazione del Reno,
segnando, dopo quasi 850
anni di esistenza, la fine definitiva del Sacro Romano Impero, il cui
ultimo
sovrano, Francesco II, aveva già assunto il titolo d’Imperatore
d’Austria.
Bandiera di stato
dell'Impero a partire dal 1433. Era occasionalmente alzata anche dalle
poche navi da guerra affittate dall'impero (che non aveva flotta
propria); per tale impiego, dal 1730, per ordine dell'imperatore Carlo
VI, fu aggiunto un bordo di triangoli neri e sul petto dell'aquila fu
posto lo scudetto ornato dal Toson d'Oro. L’aquila imperiale, voluta da
Carlo Magno ad imitazione dell’aquila romana, venne posta su una
bandiera a sfondo giallo-oro già nel XIII secolo, ma già
Enrico VI (1190-97) aveva uno scudo d'oro con l'aquila nera. Nel 1402
l’imperatore Sigismondo stabilì che l’aquila fosse bicipite per
rappresentare il duplice potere dell’imperatore e del pontefice. Dal
1433 il drappo giallo-oro caricato di tale simbolo, fu il vessillo
imperiale e dal 1438 per tre secoli, la storia dell’Impero, così
come la
sua bandiera, si identificò con quella degli Asburgo e
dell’Austria.
Dopo il 1740 la casata si trasformò in Asburgo-Lorena, la
bandiera fu mantenuta, ma quando nel 1786 l’Austria ne ebbe una sua,
sopravvisse come emblema di secondaria importanza fino al 1806. Il nero
e il giallo
restarono come colori dinastici e l’aquila, rielaborata,
continuò a figurare sullo stendardo dell’imperatore d’Austria e
su bandiere militari.
Sommario. Nel
caos prodotto dal crollo
dell’impero tedesco e dalla rivoluzione del 1919, trovò spazio
un
movimento separatista sorto nel 1919 che nel 1923 proclamò la
Repubblica
Renana, dissoltasi l’anno seguente, prima di essersi seriamente
consolidata.
Il suo tricolore verde-bianco-rosso riportava all’antica Repubblica
Cisrenana
del 1797.