Bandiera di bompresso
introdotta il 1° giugno 1816 e abolita nel 1848 con l'adozione del
tricolore. Oltre che sulle navi da guerra era alzata anche sui
mercantili, nei porti del regno e nei consolati. Il disegno, composto
dalla sovrapposizione delle croci di Savoia, Genova e Sardegna,
corrispondeva a quello del cantone della bandiera di stato, in uso nel
medesimo periodo. Proporzioni 2/3.
Bibliografia
Armi Antiche, n.u., 1967 - G. Galuppini, La bandiera
tricolore nella Marina sarda, 1987 - E. Ricchiardi, Le bandiere di
Carlo Alberto, 2000
Bandiera da guerra. Era
quella dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro, nato nel 1572 dall'unione
degli Ordini di San Maurizio (fondato nel 1434) e di San Lazzaro
(risalente alle prime crociate, sec. XII) per volere di Emanuele
Filiberto allo scopo di combattere i turchi e i pirati barbareschi. Fu
alzata dal naviglio dell'Ordine insieme alla bandiera sabauda fino al
1861. Il campo rosso del drappo era derivato dall'insegna dell'Ordine
di San Maurizio, a cui apparteneva anche la croce bianca trifogliata.
Accollata la croce verde biforcata di San Lazzaro. Le proporzioni
relative dei due emblemi variarono nel tempo fino a stabilizzarsi su
uguali dimensioni.
1802-1814
Bandiera marittima
istituita da Vittorio Emanuele I nel 1802 quando il regno era limitato
alla sola Sardegna. Abolita il 30 dicembre 1814 dopo il ritorno del re
a Torino. In una tavola dell'epoca (Archivio di Stato di Torino),
è definita "di Corsale" e veniva alzata dal naviglio addetto
alla guerra da corsa, che serviva sotto le insegne sarde ma non era
direttamente soggetto alla sovrana potestà. Differiva dalla
normale bandiera della marina da guerra (v. Sardegna,
pagina principale) solo per l'assenza dell'aquila e per la forma dello
scudetto.
Altra bandiera marittima in uso nello stesso periodo. È
ascrivibile alla marina da guerra ma il tipo di impiego è
incerto. Un esemplare di questa bandiera è conservato al
Sacrario delle bandiere a Roma.
1815- ?
Bandiera apparsa dopo la
restaurazione del regno e durata pochi anni (viene ancora riportata nel
1819, ma forse erà già stata abolita). Un esemplare
è conservato al Sacrario delle Bandiere a Roma. Riproduce lo
stemma della marina sarda, ma in modo scorretto, con una croce
erroneamente scorciata e con l'omissione delle teste di moro sarde. Non
se ne conosce con certezza l'impiego, anche se è in genere
considerato un "piccolo" stendardo reale in mare.
Bibliografia
Armi Antiche, n.u., 1967 - Flag Bull., VII, 3,
1968 - Vexilla Italica, 1 e 2,
1975 - G. Galuppini, La bandiera tricolore nella Marina sarda, 1987
Gli stendardi reali del
Regno di Sardegna erano essenzialmente bandiere di mare. Essi erano
alzati sull'albero maestro quando il re era presente a bordo. Fino
all'inizio del XIX secolo non esisteva una bandiera distinta e si usava
come stendardo reale il vessillo rosso con croce bianca.
1802-1814
Stendardo introdotto nel
1802 da Vittorio Emanuele I, appena salito al trono, quando il regno,
in seguito alle conquiste napoleoniche, era territorialmente ridotto
alla sola Sardegna. Durato fino al 30 dicembre 1814, quando il re,
rientrato a Torino, modificò le bandiere. Al centro del drappo
azzurro, entro una cornice formata da nodi di Savoia alternati a
rose, c'era lo stemma nella forma risalente al 1718,
quando Vittorio Amedeo II diventò re di Sardegna. Le armi di
Gerusalemme, Lusignano, Armenia e Cipro nel
1° quarto; Sassonia antica e moderna e Angria nel 2°; Chiablese
e Aosta nel 3°; Piemonte, Monferrato, Ginevra e Saluzzo nel 4°;
Nizza in punta. Lo scudo era racchiuso entro il collare dell'Ordine
Supremo della SS. Annunziata - già del Collare - che fu
istituito da Amedeo VI nel 1362.
1815-1834
c.
1815-1821
1821-1834
Stendardo reale adottato
dopo il 30 dicembre 1814, data in cui fu inserita nello stemma reale
anche l'arma di Genova. Probabilmente, per un breve periodo, il drappo
restò azzurro, ma poi fu mutato in bianco. Verso il 1821 fu
aggiunto un bordo azzurro ornato di rose alternate a nodi di Savoia. Il
grande scudo al centro, di forma sannitica, ancora circondato dal
collare dell'Ordine della SS. Annunziata e sostenuto da due leoni, fu
accollato a un trofeo di quattro bandiere (mutevoli nelle varie
rappresentazioni) di domini del regno. Nel 1834 la bandiera fu
notevolmente semplificata da Carlo Alberto.
1834-1861
1834-1848
1848-1861
Carlo Alberto, salito al
trono nel 1831, cominciò a usare nel 1834 il semplice scudo di
Savoia sullo stendardo. Dal 1848 lo scudo fu accollato a un trofeo di
quattro bandiere tricolori. Nel 1861 la bandiera, praticamente
inalterata, divenne lo stendardo reale
italiano, poi sostituito nel 1880.
Bibliografia
Armi Antiche, n.u., 1967 - Vexilla Italica, 1 e 2,
1975 - G. Galuppini, La bandiera tricolore nella Marina sarda, 1987