La bandiera reale
coincise per legge con quella da guerra fin verso il 1900, quando Carlo
I introdusse uno stendardo distinto. Esso corrispondeva alla bandiera
nazionale in forma quadrata con la striscia centrale dilatata a quattro
volte la larghezza di quelle laterali. Al centro le armi di stato, per
lo più in uso in quel periodo, con la croce dell'Ordine della
Stella di Romania, i leoni non più codardi, e la corona ferrea.
Quattro corone erano poste agli angoli del drappo, interamente
contenute nelle strisce laterali. Nel 1922 lo stendardo fu sostituito
da un nuovo modello affatto differente.
Lo stendardo adottato il
24 aprile 1922 era quadrato, rosso vinato con finitura marezzata, con
una bordura a triangolini gialli e azzurri (27 per lato). Al centro le
armi piccole di stato "in campo libero", cioè senza scudo e
corona, poste su una croce gigliata azzurra orlata di giallo, estesa
fino ai lati del drappo. La croce rappresentava quella dell'Ordine di
Michele il Bravo, istituito nel 1916; tale decorazione era appesa a un
nastro rosso-vinato, lo stesso colore del drappo. Il 30 dicembre 1947,
con l'abdicazione del re Michele I, lo stendardo scomparve.
Caduto il regime di
Ceausescu, dopo un breve periodo di goverrno provvisorio, verso la
metà del 1990 fu ripristinata la carica di presidente della
repubblica. Non si hanno notizie di una bandiera presidenziale fino al
2000, quando è riportato dall'Album des pavillons del SHOM
(probabilmente in modo scorretto) un drappo quadrato con il tricolore
nazionale con bordura bianco-azzurra e frangia dorata. Non si hanno
altre notizie a tale proposito. Da testimonianze dirette,
sembra che il presidente usi la semplice bandiera nazionale con frangia
d'oro. (Necessarie verifiche).
Bibliografia
Archivio
CISV, scheda 28 - Opere a carattere
generale
< ritorno
a Romania <