NUOVA ZELANDA - Bandiera reale

© Roberto Breschi

New Zealand, Aotearoa, 1962-2022






Bandiera di Elisabetta II come sovrana della Nuova Zelanda, adottata il 25 agosto 1962, in vigore dall'11 ottobre successivo fino all'8 settembre 2022, data della morte della regina. Armeggiata, riproduce lo scudo dello stemma di stato adottato il 26 agosto 1911, con l'aggiunta del monogramma della regina al centro. Oltre alla Croce del Sud, sono rappresentati i simboli delle principali attività economiche del paese: l'allevamento (il vello d'oro), l'agricoltura (il covone), l'industria estrattiva (gli arnesi da minatore), la navigazione (i velieri). Proporzioni ufficiali 17/19, talora anche 1/2.


Bibliografia
Archivio CISV, scheda 165 - Opere a carattere generale


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NUOVA ZELANDA - Regioni, capitale e altre città

© Roberto Breschi
Otago (regione)
Wellington
Auckland
Christchurch
Hamilton
Dunedin


L'uso di bandiere subnazionali non è molto diffuso in Nuova Zelanda. Sugli edifici delle amministrazioni locali prevale nettamente la bandiera nazionale, alla quale spesso si affiancano, anziché le bandiere civiche, i vessilli etnici maori, in particolare la Tino Tangatiratanga. Delle sedici regioni solo quella di Otago ha una bandiera ben definita. Le bandiere civiche delle cinque città con oltre 100mila abitanti mostrano disegni sempre in relazione ai relativi stemmi; sono raramente esposte e, forse, alcune sono ormai dimenticate..


OTAGO
Regione di Otago, Otago Region


Bandiera della regione di Otago, adottata nel 2004. L'autore del disegno, Gregor Macaulay, ha scelto i colori giallo e azzurro, largamente usati da istituzioni culturali e sportive della regione. Le stelle a otto punte sono ugualmente popolari e appaiono anch'esse sugli emblemi di varie associazioni locali. La linea divisoria a zigzag, che caratterizza anche la bandiera della capitale della regione Dunedin, richiama il profilo collinare del paesaggio. Proporzioni 2/3. 

Bibliografia - Banderas 100, 2005 - Vexilloid Tabloid 55, 2015


WELLINGTON
Te Whanga-nui-a-Tara



Bandiera della capitale neozelandese Wellington, introdotta in epoca imprecisata (antecedente il 1990), gialla con croce nera attraversante. Nel disco centrale è raffigurata una navicella, come quella che figura nel secondo quarto dell'antico stemma della città (1878), ma la vela è spiegata e mostra un delfino azzurro, preso dal cimiero di detto stemma, attestante la vocazione marittima della capitale. (NAVA News, 3, 1991 - Internet,www.stuff.co.nz).



AUCKLAND
Tāmaki



Bandiera di Auckland, prima città della Nuova Zelanda per numero di abitanti e sua capitale fino al 1865, adottata nel 1955. Armeggiata, riproduce lo stemma concesso nel 1911. La cornucopia giallo-oro in campo azzurro riflette la feracità del suolo. La pala e il piccone in campo rosso alludono all'industria estrattiva. Il veliero ricorda l'arrivo dei primi coloni britannici, ma attesta anche l'importanza commerciale della città, sostenuta soprattutto dai traffici marittimi grazie ai due porti divisi dall'istmo su cui sorge l'abitato. (NAVA News, 3,1991).



CHRISTCHURCH
Ōtautahi



Bandiera di Christchurch, città principale dell'Isola del Sud e seconda dell'intera Nuova Zelanda, adottata nel 1976. Armeggiata, riproduce lo stemma della città, concesso nel 1949. I quattro galeoni in campo azzurro ricordano le prime navi giunte nel 1850 nel porto di Lyttelton, base per l'insediamento britannico di Christchurch. Le figure giallo-oro sullo scaglione rosso, il vello, la mitria e il covone, simboleggiano rispettivamente, la pastorizia, la sede vescovile (stabilita nel 1856 dalla regina Vittoria) e l'agricoltura. Le due ondulazioni azzurre alludono ai due corsi d'acqua che attraversano la città, l'Avon e l'Heathcote. (Internet, sito del City Council per la simbologia).



HAMILTON
Kirikiriroa





Bandiera della città di Hamilton, capoluogo della regione di Waikato, nell'Isola del Nord. Bianca con lo stemma municipale, scelto per concorso pubblico e adottato nel 1946. ‎Le strisce ondulate azzurre sullo scudo d'argento rappresentano lo scorrere del fiume Waikato che attraversa ‎‎la città. Le tre teste di bue sulla banda verde simboleggiano i pascoli  e l'importanza dell'agricoltura per l'economia del territorio. La corona murale allude alle origini di Hamilton nel XIX secolo come avamposto militare. Sorreggono lo scudo due pukeko, (rallo australiano, Porphyrius melanotus), un uccello comune nella campagna intorno alla città. (Internet, sito del City Council).



DUNEDIN
Ōtepoti



Bandiera della città di Dunedin, capoluogo della provincia di Otago. Armeggiata, riproduce le armi della città, concesse nel 1947. La striscia centrale verde rimanda alla vocazione agricola e pastorale della regione, ribadita dalle figure dei covoni e della testa di ariete; la sua forma a zigzag ricorda, come sulla bandiera della regione, l'andamento collinare del paesaggio con le tre cime Flagstaff, Swampy e Cargill. Il castello è preso dalle armi di Edimburgo, da cui la città ha tratto il nume (Dunedin = Edimburgo in gaelico). La navicella in basso ricorda l'arrivo dei primi immigrati scozzesi approdati sulle tre baie di Otago, che si possono intravedere nelle tre rientranze inferiori della stessa striscia verde. (Internet, sito del City Council).


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NUOVA ZELANDA - Alcune bandiere maori

© Roberto Breschi

Niu Tireni, Aotearoa, 1857-1872






Bandiere reali. L'arrivo di nuovi colonizzatori dopo il trattato di Waitangi, spinse molte tribù maori alla ribellione e nel 1856 i capi tribù si accordarono per unire le forze e per eleggere un re. Il primo re fu Potatau I, il quale il 23 aprile 1857 alzò una  bandiera reale. Si trattava di un vessilloide composto di tre drappi su un'unica asta. In alto e in basso due bandiere bianco-rosse recanti la croce ispirata dalla chiesa missionaria, tre piccole figure simboleggianti le isole della Nuova Zelanda e le parole Kingi ("re") e Niutireni ("Nuova Zelanda"). In posizione centrale un pennone celeste ancora con le tre figure. La bandiera era considerata un mana (oggetto capace di conferire una forza superiore), da opporre al mana britannico; seguiva sempre il re, anche nella tomba, per cui il re succeduto a Potatau, Tawehiao, alzò nel 1861 il suo mana, bianco con bordo rosso recante una croce azzurra  e tre figure giallo-azzurre per le tre isole.









Bandiere da guerra. I maori avevano una speciale predilezione per le bandiere. Ogni capo guerriero ne aveva una e le cambiava spesso. Ne riportiamo tre a titolo di esempio. La prima ricalcava il modello delle bandiere reali; appartenne a Peheituroha, gran capo dei Wanganui, che malvolentieri aveva firmato il trattato di Waitangi, e fu catturata nel 1864. La seconda, molto nota, fu anch'essa catturata nel 1864. Era rossa, colore prediletto dai maori, con simboli bianchi: una croce, una lunetta, rappresentante forse un boomerang, e una stella a quattro punte. La terza appartenne a un altro famoso capo ribelle, Te Kooti, e risale al 1870; mostra tre stelle a quattro punte per le isole neozelandesi e porta nel cantone un simbolo che ricorda l'Union Flag.


Unione delle Tribù Maori, Te Kotahitanga o Aotearoa, dal 1991



Bandiera nazionale dei maori per Aotearoa, “il paese delle lunghe nubi bianche”, come essi chiamano la Nuova Zelanda, detta anche Tino Tangatiratanga. In uso dal 1991, è stata in pratica resa ufficiale il 14 dicembre 2009, avendone il primo ministro neozelandese autorizzato l'esposizione sui palazzi pubblici nella giornata delle celebrazioni del trattato di Waitangi. Proporzioni 2/3 o 3/5. I colori sono legati all’interpretazione maori dell’universo. Il nero rappresenta l’oscurità informe dell’energia potenziale (te Korekore) da cui è scaturita la Terra. Il rosso simboleggia le forze attive (te Whei Ao) che generano e sostengono tutte le forme vitali. Il bianco sta per il mondo reale e la luce (te Ao Marama). Il motivo a spirale che coinvolge i tre colori contiene il concetto di equilibrio tra le forze della natura ed esprime graficamente il termine te Kotahitanga, che significa “unità”.


Bibliografia
An Encyclopedia of N.Z., 1966 - Vexilla Italica 3, 1974 -  Flag Bull., 106, 1984 - Archivio personale


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