MONFERRATO
Marchesato del Monferrato
Lo Stato del
Monferrato si origina da una donazione di alcuni territori del Piemonte
sud-orientale dell'imperatore Ottone I ad Aleramo. Marchesato de
jure dal 1111, fu governato dalla dinastia degli Aleramici fino al
1305, seguita da quella dei Paleologi. Questi ultimi si estinsero nel
1533; lo stato fu assegnato ai Gonzaga perdendo la propria autonomia.
Trasformato in ducato nel 1575 finì per passare ai Savoia nel
1713 (trattato di Utrecht).
La bandiera del Marchesato del Monferrato si può osservare in
una miniatura trecentesca del
Liber Gestorum, opera del
cronista Pietro
Azario. Issata su due castelli del Monferrato, riproduce lo stemma,
d'argento al capo di rosso, ma con il capo spostato all'inferitura.
È di forma triangolare, ma la forma all'epoca non era rilevante.
In alcuni sigilli è visibile un vessillo con la striscia rossa
disposta in alto come sullo stemma.
Bibliografia - Vexilla Italica, 2, 1984
SALUZZO
Marchesato di Saluzzo
Lo Stato di Saluzzo,
nel Piemonte sud-occidentale, si formò nel secolo XII da un ramo
collaterale degli Aleramici, si costituì in marchesato e
restò indipendente, fra una guerra e l'altra, sino al 1548
quando si dette alla Francia. Nel 1601 fu conquistato da Carlo Emanuele
di Savoia che ne assunse il titolo.
Le prime attestazioni di
una bandiera del marchesato risalgono al 1275, anteriori a quelle
relative allo stemma (1308) che era d'argento al capo d'azzurro.
Così
come lo stemma, la bandiera ricalcava molto probabilmente quella dei
parenti marchesi del Monferrato, mutando il capo da rosso ad azzurro.
La bandiera divenne presto divisa in azzurro e bianco in parti uguali,
caricata dell'iniziale S di colore indefinito. Ma nel
Charneto,
opera
del cronista Giovanni Andrea Saluzzo di Castellàr è
descritto
tale vessillo, visto il 2 maggio 1507, metà azzurro e
metà bianco con una grande S
d'oro al centro. Tale
è
anche l'attuale bandiera della città di Saluzzo.
Bibliografia - Vexilla Italica, 2, 2000 - L.C. Gentile,
"Araldica saluzzese. Il Medioevo", Cuneo, 2004
SABBIONETA
Ducato di Sabbioneta
Sabbioneta fu un
piccolo stato situato tra il ducato di Milano e il ducato di Mantova
sorto nel 1541 per concessione di Carlo V a Vespasiano Gonzaga. Eretto
a ducato indipendente nel 1578, passò alla Spagna nel 1689 per
estinzione della linea di successione.
Bandiera del ducato di
Sabbioneta, bianca caricata di uno stemma troncato (o al capo ribassato
dell'impero) con l'aquila imperiale e il
motto LIBERTAS in banda, d'oro in campo azzurro. Lo stemma fu
introdotto nel 1578 da Vespasiano Gonzaga quando fu nominato "Grande di
Spagna" per i meriti acquisiti presso quella corte e insignito del
collare dell'Ordine del Toson d'Oro (che circonda lo scudo). Corona a
punte con berretto semisferico. Lo stemma, personale, diventò
anche quello del piccolo Stato e fu posto sulla bandiera a partire dal
1578. A quanto sembra fu mantenuto anche dopo la morte di Vespasiano
(1591).
Bibliografia - Vexilla Italica, 2, 1987
AQUILEIA
Patriarcato di Aquileia
Il Patriarca di
Aquileia fu il capo di un potente Stato teocratico-militare, secondo
solo al Papa. Il patriarcato raggiunse la massima espansione nel 1077
estendendosi dal Po alla Drava, dallo Spluga ai confini ungheresi.
Verso la metà del XIV secolo cominciò a decadere e nel
1420 fu assorbito dalla Repubblica di Venezia.
La bandiera del
Patriarcato di Aquileia era azzurra, caricata dell'aquila d'oro al volo
abbassato e membrata di rosso, dal disegno alquanto rudimentale; tale
era l'arma, parlante (ma in realtà Aquileia viene da aquilegium
= "luogo di raccolta delle acque"), e anche il sigillo mostrava
l'aquila. Un esemplare
del vessillo risalente al 1350 è conservato nel museo
della cattedrale di Udine. Oggi, con poche modifiche rispetto
all'originale, la bandiera è alzata dalla sub-regione del
Friuli, e lo stesso disegno è presente sulle armi della
città di Aquileia e su quelle della provincia di Udine.
In un manoscritto settecentesco conservato nella biblioteca civica di
Udine è citata l'insegna militare del Patriarcato, rossa con una
mitria vescovile accompagnata da due pastorali incrociati, il
tutto in bianco.
Bibliografia - Vexilla Italica, 2-3,
1977 - M. Fabretto, Atti Congresso Internazionale
di Vessillologia, Città del Capo, 1997
GORIZIA
Contea di Gorizia
Le origini della
contea di Gorizia possono essere fissate nel 1001 con la
donazione di quei territori dell'imperatore Ottone III ai signori
locali, il patriarca di Aquileia e il conte del Friuli. Svincolatosi
dal vassallaggio di Aquileia, il piccolo Stato si espanse notevolmente
e i conti di Gorizia diventarono potenti feudatari
dell'Impero. Nel 1420 Gorizia fu presa da Venezia insieme a tutto il
Friuli. Lo stato autonomo, oberato dai debiti, sopravvisse ancora come
feudo
veneziano, fino a scomparire con la morte senza eredi dell'ultimo conte
nel 1500, assorbito dall'Austria.
Una bella riproduzione
della bandiera della contea di Gorizia si trova nella Nuova cronica
di
Giovanni Villani, in una miniatura che illustra un episodio del 1320.
La bandiera, tagliata a coda di rondine, riproduce lo stemma,
trinciato, nel 1° d'azzurro al leone
d'oro, che era l'arma originaria dei conti di Gorizia, e nel 2°
barrato d'argento e di rosso. In altre raffigurazioni (sigilli) il
vessillo appare fasciato anzichè barrato. Il numero delle
strisce, fasce o barre che siano, è variabile: secondo alcuni
ciò si spiega con il fatto che esse rappresenterebbero il
numero,
anch'esso variabile, dei castelli posseduti o rivendicati dai conti. Lo
stemma è tuttora utilizzato per
la provincia di Gorizia.
Bibliografia - M. Fabretto, Atti Congresso Internazionale
di Vessillologia, Città del Capo, 1997 - Vexilla Italica, 1, 1995
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