BORDEAUX
Bandiera della città di Bordeaux descritta nel XVIII secolo, bianca con croce attraversante bianca filettata di rosso. Nel cantone tre lune interlacciate rosse. Il simbolo delle tre lune è ancor oggi in uso ed era già apparso su vessilli del XVI secolo (v. più avanti).Bibliografia - Neptunia, 65, 1962 - J. Louda, "European Civic Coats of Arms", 1966 - Internet
Bandiera di Bordeaux introdotta in data imprecisata. Bianca con lo stemma civico al centro. Il castello in campo rosso dello scudo raffigura l'antico municipio della città, di cui oggi rimane solo la torre campanaria (la Grosse Cloche), sorgente da onde azzurre caricate di un crescente d'argento. Bordeaux è infatti detto "il porto della luna", a causa del corso della Garonna che descrive una mezzaluna davanti alla città prima di entrare nella Gironda. Il leone (o leopardo) d'oro sopra il castello ricorda i tre secoli di dominazione inglese (1154-1453). Il capo è di Francia antica. Corona murale e due antilopi d'argento incatenate con collare a corona gigliata come sostegni. Il motto Lilia sola regunt lunam castra leonem, "Solo i gigli regnano sulla luna, le onde, i castelli, il leone" sta a significare la sovranità del re di Francia (attestata dal capo dello scudo) sulla città che è descritta attraverso i simboli che compaiono sul suo stemma. Una versione alternativa della bandiera è di tipo armeggiato, riproducente lo scudo, ma con il capo di Francia moderna.
Altra bandiera bordolese in uso, azzurra con le tre lune interlacciate in bianco. La bandiera ha origini antiche e appare su portolani del XVI secolo. Il simbolo delle tre lune, assai popolare, costituisce anche il logo della città (in questo caso il campo è rosso) ed è molto simile al sigillo di Diana di Poitiers, la celebre favorita del re Enrico II, anche se non è noto alcun collegamento tra i due. Esistono almeno altre due versioni della bandiera bordolese, qui solo descritte: 1. drappo diviso verticalmente in blu (all'asta) e rosso, con lo stemma completo al centro; 2. drappo bianco con il solo scudo dello stemma al centro.
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Bandiera di Montpellier, capoluogo della regione della Linguadoca-Rossiglione, sulla costa di ponente del golfo del Leone. Bianca con lo stemma al centro che raffigura la Madonna col Bambin Gesù di carnagione assisa su un trono d’oro, vestita di rosso con manto d’azzurro; in capo le lettere d’argento A e M (Ave Maria) e in punta uno scudetto d’argento alla torta di rosso. Ques'ultimo simbolo risale all'alto medioevo, alle armi dei signori di Guilhem, una famiglia che tenne Montpellier fino al 1204. Durante tale signoria comparve la prima bandiera, armeggiata; i Guilhem portavano lo scudo d’argento alla torta di rosso come simbolo di partecipazione alle crociate. Anche l'immagine della Madonna, che si trova su un sigillo del 1121 è in relazione alla devozione dei Guilhem alla madre di Dio.
Altre versioni in uso. Esiste una bandiera armeggiata riproducente lo storico stemma leggermente modificato. Un altro modello, assai meno carico di storia, mostra l'iniziale di Montpellier in grigio su un campo azzurro e bianco. È tratto dal logo della città e, come molte bandiere-logo, ha un'estetica alquanto discutibile e ai limiti dei canoni vessillologici.
Bibliografia - Neptunia, 61, 1961 - Vexilla Italica, 55, 2003 - Internet
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Bandiera della città occitana di Nîmes, non distante da Montpellier, in direzione nord-est. Drappo rosso-verde diviso orizzontalmente - talvolta verticalmente - che trae i colori dallo stemma cittadino.
Come accade sovente per le città francesi, anche nel caso di Nîmes esistono altre versioni della bandiera. Una versione è caricata dello stemma e un'altra è armeggiata. Lo stemma in questione, alquanto peculiare, mostra in campo rosso un coccodrillo su una campagna verde incatenato a una palma da cui pende una corona d'oro, con una iscrizione, pure d'oro, COL NEM, che sta per Colonia Nemasensis. La città era infatti un'importante colonia romana. La scena, ripresa da monete romane coniate a Nîmes e diffuse in tutto l'impero, rappresenta la conquista dell'Egitto (il coccodrillo incatenato alla palma) con la vittoria (la corona) di Ottaviano Augusto su Antonio e Cleopatra ad Azio nel 31 a.C. Non del tutto chiaro il legame di tale fatto storico con Nîmes: forse la città ospitava veterani dalla campagna d'Egitto. Lo stemma fu concesso da Francesco I nel 1535. In precedenza era tutto rosso e, per un certo periodo, caricato di un toro d'oro.
Bibliografia - Appunti personali - Internet siti vari (ad es. https://www.lexilogos.com/nimes_plan.htm)
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