Bandiera
alzata dalle navi mercantili dei porti delle colonie occidentali
adottata il 3 dicembre 1817 insieme a quelle compartimentali
metropolitane. Scomparsa dall'uso verso il 1880. I colori avevano la
sola funzione ottica di distinzione dell'area di provenienza del
bastimento.
Colonie Francesi d'Oriente e d'Africa,
Colonies Françaises Orientales et Côte d'Afrique,
1817- c. 1880
Bandiera mercantile
distintiva del luogo di provenienza (porti francesi delle colonie
orientali e delle coste africane), adottata il 3 dicembre 1817 e
scomparsa verso il 1880.
FRANCIABibliografia
J. Siebmacher, Flaggen und Banner, 6, 1978 - P.
Charrié, Drapeaux et étendards du XIXème
siècle, 1992
Sommario.
Verso la fine del XIII secolo i genovesi sottrassero
definitivamente la Corsica a Pisa e la governarono quasi
ininterrottamente fino al 1755 quando, al culmine dei moti per
l’indipendenza iniziati nel 1729, Pasquale Paoli stabilì un
governo locale autonomo sull’isola; ma già in precedenza (1736)
un avventuriero romantico, Teodoro di Neuhoff, si era posto a sostegno
dei còrsi e si era fatto eleggere re dell’isola. Nel 1768 Genova
cedette
i suoi diritti sulla Corsica alla Francia. Da allora, a parte la
parentesi del regno Anglo-Còrso (1794-96), l'isola sarebbe
rimasta sempre francese.
Stato Sovrano di Corsica, 1735- ?
Bandiera adottata nel
gennaio del 1735 allorché una consulta di capi còrsi
riunita a Corte, dichiarò l'indipendenza della Corsica da
Genova, formulando una rudimentale costituzione che poneva il nuovo
Stato sotto la sovranità dell'Immacolata Concezione. Nel 1736
nuovi avvenimenti portarono nuovi vessilli, ma probabilmente la
bandiera con l'immagine della Vergine restò in uso per diversi
anni. [Ricostruzione da moneta]
Regno di Corsica, 1736
Bandiera marittima del
regno di Teodoro I (Teodoro di Neuhoff) in uso dall'aprile del 1736
fino al novembre dello stesso anno quando Genova, con l'aiuto della
Francia, pose fine all'avventura del Neuhoff. Talora portava il motto In
Te Domine speravi sul cui aspetto si possono fare solo congetture.
Si usarono probabilmente anche bandiere bianche, con al centro lo
stemma reale, partito, con un tratto di catena d'argento in campo verde
e - dettaglio importante (v. sotto) - la testa di moro in campo giallo.
Stato Sovrano di Corsica, Corse, 1762 -1768
La testa di moro fu
utilizzata per individuare la Corsica già nel 1297 (stemmario di
Gelre). L'emblema, in comune con la Sardegna, è di origini
aragonesi; il suo significato è incerto ma probabilmente
conserva la memoria delle lotte contro i saraceni. Dimenticato per
secoli riapparve, accompagnato da altri simboli, sullo stemma e, forse,
su una
bandiera di Teodoro di Neuhoff nel 1736. Nel 1760 (ufficialmente nel
1762) Pasquale Paoli
adottò la bandiera nella versione che ancor oggi conosciamo,
fissando le caratteristiche del disegno e stabilendo il fondo bianco
del drappo. Abolita dai francesi con ordinanza del 23 agosto 1768.
Nello stesso periodo si usò anche un vessillo di cui si conosce
un esemplare dell'epoca, bianco con al centro lo stemma di stato dal
disegno rudimentale: uno scudo con la testa di moro,
coronato e sorretto da due mostri marini armati di bastone emergenti da
un mare turchino. Oggi, la bandiera bianca con la testa di moro
rappresenta ufficialmente la Collettività
territoriale di Corsica, ma nello stesso tempo richiama anche
le tendenze nazionaliste e separatiste del popolo còrso.
Regno di Corsica, Regno Anglo-Còrso, 1794 -1796
Bandiera marittima
prevista dall'atto costitutivo del 19 giugno 1794 del regno di Corsica
sotto protettorato britannico. Lo stemma al centro (ricostruito)
consiste in due scudi rotondi, con la testa di moro e le armi
britanniche dell'epoca (inesatte nella ricostruzione tratta dal sito
"Cultura Còrsa", www.culturacorsa.tk); l'insieme
è sormontato dalla corona reale, ornato di fregi e spighe e
accompagnato dal motto "Amici e non di Ventura", a sottolineare la
solidarietà tra Corsica e Inghilterra, e dalla scritta bilingue
The Marine Office - Scagno della Marina. Il 19 ottobre 1796 il
regno ebbe fine.
FRANCIABibliografia
L'annu Corsu, 1923 - Flagmaster, 18, 1976 - Flag
Bull., 150, 1993 - Vexilla Italica, 2 (62), 2006 - P. Antonetti, "Le
drapeau
à tête de Maure" e "Histoire de la Corse", 1990
Sommario.
L'antica Armorica fu colonizzata da popolazioni celtiche fin dai tempi
dei Romani. Nell'846 fu riconosciuta come stato unitario e
indipendente.
Ducato dal 1212, si legò alla Francia in unione dinastica nel
1499
in seguito alle nozze della duchessa Anna col re Luigi XII. Nel 1789
ogni
forma di autonomia, anche amministrativa (parzialmente recuperata solo
nel
1955), fu definitivamente soppressa, tuttavia lo spirito nazionale
bretone
non si è mai spento.
Breizh, Bretagne, dal 1925 Région Bretagne
Bandiera nazionale
bretone creata nel 1923 dall'autonomista Morvan Marchal e alzata per la
prima volta nel 1925. Proporzioni 2/3. Il
bianco e il nero, che danno il nome (Gwenn ha Du) alla bandiera,
sono
colori bretoni fin dal mezzo del XIII secolo, mentre il campo
ermellinato
è ispirato agli antichi scudi e stendardi ducali. Le nove
strisce
vogliono rappresentare le nove province bretoni. Si ritiene che Marchal
si sia ispirato allo stemma della città di Rennes. Simbolo di
indipendenza,
la bandiera ebbe subito grande popolarità e per certi periodi fu
proibita
dalle autorità centrali. Oggi è anche la bandiera della
Regione bretone e può sventolare liberamente
accanto
al tricolore francese.
FRANCIA
> Indice
Regioni Bibliografia
D. Kervella, Emblèmes et symboles des Bretons
et des Celtes, 1999 - P. Rault, Les drapeaux bretons des origines
à nos jours, 2006 - D. Kervella, M. Bodlore-Penlaez, Guide des
drapeaux bretons et celtes, 2008
Sommario. Le
due cittadine della Costa Azzurra, già appartenenti al
principato di Monaco, approfittando dei moti italiani del 1848, si
sollevarono, unendosi, dichiarandosi città libere e ponendosi
sotto il protettorato del regno di Sardegna. Nel 1861, con
l'unità d'Italia furono annesse alla Francia.
Menton et Roquebrune, 1848-1861
Bandiera alzata nel 1848
e abolita con l'annessione alla Francia nel 1861. Il tricolore italiano
testimoniava la partecipazione dei cittadini agli ideali risorgimentali
del 1848. La stretta di mano al centro simboleggiava l'unione tra le
due cittadine.
Sommario.
Mulhouse, città libera dell’impero dal 1273, aderì alla
confederazione elvetica dal 1354 al 1586. Nel 1798 diventò una
repubblica giacobina, presto annessa alla Francia. Da epoca imprecisata
ebbe una bandiera a fiamme bianco-rosse.
Mühlhausen, fino al 1798
Bandiera della
città libera dell’impero diventata repubblica giacobina nel
1798. Introdotta in epoca imprecisata, fu alzata anche dalla suddetta
repubblica, presto annessa alla Francia. Il disegno a fiamme ricordava
le insegne militari della
Svizzera, a cui la città appartenne dal 1354 al 1586, ma alcuni
vogliono vedere nelle fiamme le pale di un mulino; il nome tedesco
della città Mühlhausen significa appunto “mulino”