Nel 1204, una decina di anni dopo la comparsa della bandiera da guerra dell'Impero, rossa con croce bianca, si ha notizia, da una missiva di papa Innocenzo III, di una analoga bandiera del Papato con in più le chiavi di San Pietro, che sarebbe stata introdotta quattro o cinque anni prima. Il disegno originario resta incerto. Infatti, pur confermata da varie fonti, la bandiera non è rappresentata fino al 1316, quando, con singole chiavi bianche in posizione verticale nei quarti, appare in un diploma di concessione alla città di Viterbo. In un altro documento del 1355 la bandiera reca due chiavi incrociate in ogni quarto.
Una differente versione della bandiera da guerra della Chiesa, rossa, priva della croce e con le sole chiavi decussate (e talora legate da un cordone), cominciò a essere visibile forse alcuni decenni dopo il 1200. La prima raffigurazione arrivataci, che però si riferisce a uno scudo e non a una bandiera, è del 1314. Col passare del tempo, fu questa la forma prevalente. Le cronache del Sercambi e del Villani (sec. XIV) la riportano invariabilmente, con le chiavi d'oro. E proprio il colore delle chiavi costituisce un altro elemento di incertezza: talora esse sono bianche, talora gialle, ma bisogna considerare che, all'epoca, l'importanza del colore era relativa. Queste forme durarono fino alla fine del XV secolo.
Nel corso del XV secolo un nuovo elemento araldico, il gonfalone (o sinnicchio), si aggiunse all'emblema della Chiesa, che verso la fine del secolo passò sulle bandiere da guerra. Le chiavi risultano ormai stabilmente (dalla metà del XV secolo) una d'oro e una d'argento. Dopo circa un secolo l'uso di questo emblema andò esaurendosi a favore di quello con chiavi e triregno; la bandiera, non più da considerarsi di stato, ma piuttosto del papato, sopravvisse sulle fortezze e nelle parate fino al XVIII secolo. Il gonfalone non scomparve, ma passò sulle armi del cardinale camerlengo, sulla bandiera della sede vacante e, più tardi, sulle insegne delle imbarcazioni di servizio (finanza).
Bandiera marittima da guerra, nota dal tempo delle guerre contro i turchi, dapprima senza le figure dei santi Pietro e Paolo, poi le sole teste e infine con le figure intere. Verso la fine del XVII secolo è praticamente soppiantata da bandiere a fondo bianco (vedi). C'è incertezza sul suo esatto impiego; l'ipotesi corrente è che fosse alzata a poppa in tempo di guerra, ma non è da escludere che avesse valore distintivo di comando (galera ammiraglia), in analogia con lo stendardo del papa in mare della stessa epoca, pure rosso.
Bibliografia
Armi Antiche, n.u., 1981 - Vexilla Italica, n.u., 1981 - Flags of the World 1669-1670 (manoscritto commentato da K. Sierksma, 1966)
< ritorno a Stato Pontificio <
Bandiera di bompresso introdotta in data imprecisata e abolita il 20 settembre 1870, allorché lo Stato Pontificio cessò di esistere. Proporzioni 10/17. Non è citata nella "notificazione" del Camerlengo Cardinale Galleffi sulle nuove bandiere del 17 settembre 1825, ma probabilmente in quella data già esisteva e corrispondeva, con differenti proporzioni del drappo, alla bandiera mercantile ordinaria, adottata nel 1815 ma in uso già dal 1803.
Bibliografia
Armi Antiche, n.u., 1981
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