Repubblica Cecoslovacca
Československo, Československá Republika, 1920-1939 e
1946-1960
Stendardo presidenziale
introdotto nel 1920, abolito durante l'occupazione nazista (1939-45) e
ripreso, almeno in teoria, dal 1946 al 1960.
Drappo quadrato; bordo con fiammelle nei colori nazionali. Al centro lo
stemma grande della repubblica con le armi di Slovacchia e
Transcarpazia (in alto), di Moravia
e Slesia (al centro), di Ratibor,
Opava e Tesin (in basso). Sul tutto lo scudetto con il leone di Boemia.
Due leoni quali imponenti sostegni, rami fronzuti di tiglio e cartiglio
con il motto Pravda
vítĕzí, "la Verità vince", il celebre grido di
Jan Hus, il
riformatore religioso vissuto tra il XIV e il XV secolo, precursore di
Lutero, condannato al
rogo per eresia.
Protettorato di Boemia e Moravia Protektorát Čechy a Morava, Reichsprotektorat Böhmen und
Mähren,
1939-1945
In seguito alla
dissoluzione della Cecoslovacchia sotto la pressione nazista, la Boemia
diventò con la Moravia un protettorato tedesco
per il quale furono adottati nuovi simboli (legge del 19 settembre
1939, in vigore dal 6 ottobre successivo). Il
presidente, Emil Hácha, figura sotto l'ombra nazista, aveva una
bandiera quadrata con bordo fiammato; al centro il nuovo stemma del
protettorato con il leone di Boemia (in versione assai elaborata) e
l'aquila scaccata di Moravia disposte a quarti alterni. Durata fino al
4 maggio 1945, quando il presidente fu alienato.
Repubblica Socialista Cecoslovacca
Československá Socialistická Republika,
1960-1990
Bandiera del presidente
introdotta con la nuova costituzione dell'11 luglio 1960 e abolita nel
1990. Drappo quadrato con bordo non più a fiammelle ma a strisce
e triangoli nei colori nazionali. Al centro lo stemma, un vero e
proprio pasticcio araldico. Uno scudo "hussita" (usato a protezione
dell'intero corpo all'epoca di Jan Hus), con il leone di Boemia privato
della
corona, ma sormontato dalla stella rossa del comunismo. Sul petto del
leone il nuovo stemma della Slovacchia socialista, con una montagna e
una fiamma alludente ai fuochi da campo dei partigiani. Il tutto
filettato d'oro. Cartiglio con la consueta scritta Pravda
vítĕzí e,
come ornamento, rami di tiglio con abbondante fogliame.
Repubblica Federale Ceca e Slovacca
Česká a Slovenská Federativní Republika,
1990-1993
Con l'atto
costituzionale del 20 aprile 1990 la Cecoslovacchia diventava uno stato
federale formato da due repubbliche autonome, ceca e slovacca,
preludente alla definitiva scissione, che sarebbe avvenuta nel 1993. La
bandiera del presidente cambiò: al centro del drappo quadrato il
nuovo stemma inquartato con le armi di Boemia e Slovacchia a quarti
alterni. Il motto di Hus sul cartiglio era tradotto in latino, Veritas
vincit, allo scopo di evitare le differenze (peraltro piccole)
nelle
versioni ceca e slovacca. Ripristinata la bordura originale.
Repubblica Ceca, Česká Republika, dal 1993
(1990)
Il 1° gennaio 1993
entrarono in uso i simboli della Repubblica Ceca, indipendente e
separata dalla Slovacchia; tuttavia stemmi e bandiere erano già
previsti dalla legge approvata dal consiglio nazionale ceco il 13 marzo
1990. Consueto drappo quadrato con bordo fiammato. Al centro lo stemma
grande inquartato con le armi di Boemia (nel 1° e nel 4°), di
Moravia (nel 2°) e di Slesia (nel 3°) e il cartiglio col motto Pravda
vítĕzí, steso tra due ramoscelli fruttati di tiglio.
Bibliografia
Flaggenbuch tedesco, ed. 1926 e 1939 e altre opere a
carattere generale - Flag Bull., 146, 1992