Stendardo portato dal
duca Guglielmo dal 1831 al 1884. Bianco con dentellatura azzurro chiaro
sui quattro lati e stemma ducale al centro. Sui palazzi la bandiera
aveva invece il campo azzurro. Lo stemma vi appariva con o senza i
leoni come supporti.
Lo
stemma era partito con le armi del Brunswick e del Luneburgo. I due
leoni (o leopardi) d'oro in campo rosso del Brunswick erano stati
prelevati dall'arma d'Inghilterra dal duca Enrico (1173-1227) per via
della sua discendenza materna, essendo figlio di Enrico il
Leone e della principessa inglese Matilde.
Analoga la vicenda del leone azzurro in campo d'oro disseminato di
cuori rossi del Luneburgo; il duca Guglielmo il Grosso (1184-1213),
fratello minore di
Enrico, aveva preso il leone dall'arma di Danimarca, avendo sposato la
principessa danese Elena. Nella versione "intermedia" lo stemma aveva
lo scudo circondato da una giarrettiera col motto
Immota fides
e dal
collare dell'Ordine di Enrico il Leone. Supporti due leoni sostenuti da
un nastro azzurro con il motto
Nec aspera terrent. Lo stemma e
i
supporti erano coronati.
1914-1918
Stendardo ducale, adottato nel 1914 dal duca Ernesto Augusto e durato
fino al 1918. Proporzioni 2/3 o 3/4. Armeggiato, inquartato a quarti
alterni con le armi di Brunswick e di Luneburgo; sul tutto uno scudetto
coronato, troncato; nella metà superiore le armi di Hannover
(composte da quelle di Brunswick, di Luneburgo e di Vestfalia e, sul
tutto, uno scudetto rosso con la corona d'oro del S.R.I.); nella
metà
inferiore, le armi di Inghilterra, Scozia e Irlanda. La prima
inquartatura di Brunswick e Luneburgo risale al 1357.